giovedì 22 febbraio 2007

LE CASCATE DEL NIAGARA




La mia generazione, cresciuta con il mito di Marilyn Monroe, ha accettato per anni che l'escursione alle cascate del Niagara fosse una propaggine della gita a New York. Un'ora di volo oltre al tragitto in autobus per coprire i quasi 800 chilometri che separano le due località. Nessuna polemica. Toronto, però, è soltanto a un centinaio di chilometri, proprio dalla parte opposta del lago Ontario. Anzi, visto il tema, perchè non aggiungere che in fondo le cascate a ferro di cavallo, "Horseshoe Falls" quelle della memoria, dei viaggi di nozze, le cascate per antonomasia, quelle che quando gelano fanno davvero rabbrividire, quelle dove l'anima penetra nei gorghi incessanti, si ammirano dalla parte americana, ma sono canadesi soltanto canadesi.
Le cascate del Niagara hanno un salto di appena 52 metri e la potenza dell'acqua è stata ridotta per alimentare una centrale idroelettrica, ma sono quelle meglio conosciute al mondo soprattutto per lo scenario che le racchiude e anche per la loro storia. Visitarle significa fare un tuffo nella storia canadese ed arrivarci dopo aver magari attraversato i frutteti e le vigne della mite penisola di Niagara dove si produce l'ormai famoso anche da noi ice-wine, dopo aver passeggiato lungo le caratteristiche strade del villaggio ottocentesco di Niagara-on-the- Lake. E passare poi da Johnston che si trova a pochi chilometri dalle cascate e ha un rilievo storico curioso ed importante. Durante la semi-sconosciuta guerra del 1812 tra americani e inglesi , il generale Isaac Brock che aveva dislocato almeno 1.500 soldati che comprendevano anche nativi Mohawk e coloni canadesi, respinse l'attacco delle truppe americane che fu ferito a morte durante le operazioni di guerra. L'evento è commemorato da una imponente statua che ci porta indietro nel tempo poco prima di vedere da vicino l'erosione millenaria del fiume Niagara che ha poi creato le cascate. Cascate come scusa per appropriarci di un luogo quasi scontato arrivandoci per gradi, pensando a Ralph Waldo Emerson e alle sue teorie sull'inaccessibilità della mente e del suo flusso che come le cascate non si possono risalire. Pensieri forse eccessivi per un luogo che ancora canta la forza della natura.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono stata a visitare le Niagara Falls qualche anno fa. Ho fatto la classica 'promenade' nel villaggio di Niagara-on-the-lake tuffandomi nella romantica atmosfera ottocentesca, ho bevuto dello squisito ice wine e ho goduto di fronte alle cascate della bellezza e della forza dell'acqua che scende formando un nebbiolina di vapore... Peccato però che voltando le spalle alla cascata si venga sorpresi da una luminescente quanto grandiosa insegna di Mc Donalds e da una serie di bar e ristoranti dalle insegne in technicolor tanto simili a un luna park... E quelle, sinceramente, non cantano la forza della natura. Amo il Canada, ho vissuto lì una magnifica esperienza come studentessa, ma le Niagara Falls, oggi come oggi, non possono rappresentare la magia di questo paese stupendo.

Grizzly Bear ha detto...

Cara Anonima,
Io sono più romantico e,a dire il vero,non ho nemmeno un ricordo di McDonalds's a Niagara Falls. Preferisco il panorama dallo Skylon tower e mi auguro che i turisti che vanno, ad esempio, a piazza dei miracoli di Pisa si concentrino sulla torre e non sulle mostruose bancarelle ai lati.

Anonimo ha detto...

Caro grizzly bear,
non voleva essere una polemica questa... volevo solo far notare che, pur bellissime, a mio avviso le cascate del Niagara non rappresentano il Canada nella sua integrità "naturalistica". Esistono tantissimi altri posti eccezionali in cui sei solo tu e la natura. Ho vissuto emozioni incredibili vedendo l'immensità d'acqua a Niagara Falls, ma questo non ha canacellato comunque il mc donalds alle mie spalle...e, permettimi, quello è molto più visibile delle mostriose bancarelle in piazza dei miracoli a Pisa.....

Blue Whale ha detto...

Cara Anonima, personalmente sono d'accordo con te, nel senso che anche a me dà abbastanza fastidio la parte commerciale di Niagara. Credo che Grizzly Bear, con il suo commento, volesse solo sottolineare il fatto che purtroppo tutti i posti turistici del pianeta hanno i loro lati negativi. Non so se hai mai visitato il lato USA delle cascate, ti posso assicurare che è molto, ma molto peggio! In ogni caso considero le Cascate del Niagara una delle meraviglie naturalistiche del mondo e sicuramente consiglio di visitarle almeno una volta nella vita, cercando di concentrarsi sulla forza della natura e dimenticando quella dei dollari!

Grizzly Bear ha detto...

Cara Anonima :
mi fa piacere la tua tenacia nell'avere un contatto con noi. In realtà abbiamo idee comuni e sono certo che nel corso del tempo emergeranno altre realtà dove sia la natura sia il paesaggio e anche il contesto sono memorabili senza le appendici negative. Oggi c'è il sole.

Anonimo ha detto...

Cari Grizzly bear e blue Whale,
alla fine ci troviamo tutti d'accordo! E' la prima volta che scrivo in un blog, forse perché è la prima volta che ne trovo uno che parla di un paese che io amo davvero. Come vi dicevo, ho vissuto lì come studentessa e ci ho davvero lasciato un pezzettino di cuore.. e quanto pare non sono l'unica! Denny