venerdì 7 dicembre 2007

OAK ISLAND, NOVA SCOTIA


L'isola di Oak Island si trova al largo della costa orientale della Nova Scotia, qualche chilometro a nord di Lunenburg. Poco nota al turismo frettoloso, ha acquisito una grande fama tra i cercatori di tesori e gli scopritori di misteri. Tutto risale addirittura al 1796 quando un ragazzotto, certo Daniel McGinnis si accorse di una depressione circolare nel terreno che faceva pensare ad uno scavo per nascondervi qualcosa, magari di prezioso. Era tempo di pirati e poteva starci. Cominciò a scavare aiutato da due amici.
Dapprima urtarono delle lastre di pietra, poi a tre metri incontrarono uno strato di tronchi. Lo stesso a 6 e 9 metri. Abbandonarono temporaneamente le ricerche che ripresero dopo una decina d'anni. Scesero fino a 30 metri. Trovarono strati di carbone, di fibre di cocco e altro ogni 3 metri. A 30 metri di profondità trovarono una pietra con iscrizioni indecifrabili, ma non riuscirono a proseguire per via di un canale sotterraneo che conduceva al mare. In altre parole chi aveva architettato questo nascondiglio aveva anche previsto di dissuadere eventuali intrusi costruendo dei canali che si allagavano appena messi in luce.
I tentativi di scoprire l'arcano sono stati innumerevoli, ma finora senza risultati evidenti.
L'isola è proprietà privata, ma si può ottenere il permesso di visitarla. Sono visibili i resti dei tentativi fatti per capire come e che cosa sia mai stato sepolto. Si respira un'aria di passato, di non decifrabile. Soprattutto è bello essere immersi nel mistero, quanto basta per ricordarla per sempre.
Dopo Peggy's Cove. Oak Island. Mi raccomando.


mercoledì 5 dicembre 2007

ST LAWRENCE MARKET , TORONTO



La città di Toronto ha un aspetto variegato che mescola il passato recente con il futuro. Tutto questo le dà un'aria meravigliosa. Chi non lo crede può ascendere la CN tower, guardare il panorama e comprendere lo sviluppo sottostante e quindi discendere e dirigersi verso est. Sì a destra , ma siccome siamo in Canada meglio precisare l'est, lungo la Front Street. Hotel Royal York imperdibile, che ha retto all'attacco delle nuove catene alberghiere.
Union Station da non perdere. Sempre diritto con il lago Ontario a destra per chi non ha dimestichezza con la bussola. Il St. Lawrence Market si fa vedere presto. Aperto tutti i giorni, anche se la vita vera, con il caos ideale, incomincia il sabato. Decine e decine di bancarelle e stand all'interno di un capannone enorme. Il malcapitato italiano, alla ricerca del salmone affumicato e del succo d'acero, si trova sommerso da una quantità bengodiana di qualsiasi tipo di alimenti che riflettono il carattere multietnico di Toronto. Stupefatto per essere stato male informato si getta allora su tutto ciò che brilla come le gazze. Visti anche quelli con il famoso sandwich "peameal" che è tipico di Toronto e che ricorda gli anni in cui veniva chiamata "Hogtown" ovvero "Città dei suini". Un sandwich di lombo di maiale tagliato a fette, messo sul grill.
Esperienza indimenticabile. Desiderio di assaggiare tutto. Vociare di mondi.
Il sabato dall'altra parte della strada c'è il Farmer's market con i contadini che vendono i loro prodotti direttamente. E per chi ha già visto tutti i mercati del mondo non c'è che aspettare la domenica e al posto dei contadini il mercato coperto diventa un mercatino del modernariato con tutto ciò che fa Canada di ieri e di oggi. Di tutto. Ho trovato gemelli vittoriani bellissimi. Ho visto una incredibile valigia-baule di primo novecento. Una di quelle che si aprono e si trasformano in quattro scompartimenti con lo spazio per ogni articolo. Valigie che sarebbero rifiutate dai musei dell'emigrazione perchè metterebbero troppo in evidenza la differenza con le valigie di cartone.
Non sarebbe bastato togliere le etichette di St.Moritz, London Palace Hotel Paris, Imperial Hotel Kyoto, Royal Picardy, Grand Hotel Oslo. Memorabili. Estasiato anche il mio amico Tony che non c'era mai stato, ma che certamente qualche domenica mattina abbandonerà la pace di Woodbridge per andare in bassa città a cercare anche lui nelle vite degli altri, dove c'è sempre qualcosa che interessa noi, anche soltanto per un momento.
Ogni tanto mi viene in mente quella bella valigia. E solo adesso quando vedo qualcosa che mi piace, quasi sempre non aspetto il giorno dopo.




martedì 4 dicembre 2007

ITINERARI in... SASKATCHEWAN



A nord di SASKATOON, le radure ed i sentieri del parco del patrimonio WANUSKEWIN testimoniano in modo eloquente i rigori della vita quotidiana autoctona.
Molti dei bisonti che un tempo popolavano numerosi queste pianure sono caduti nel precipizio OPAMIHAW (colui che vola). Gli archeologi hanno scoperto vestigia risalenti a più di 8000 anni fa: i luoghi abitativi, la disposizione dei teepee, i mucchi di carcasse di bisonte hanno reso più agevole capire i modo di vivere degli abitanti della regione prima dell’arrivo degli Europei. I talentuosi danzatori della troupe internazionale di Wanuskewin sapranno avvolgervi con le loro storie e la loro cultura eseguendo ritmate danza tradizionali tipiche delle pianure del nord.
A MAPLE GROVE, a est di ROSTHERN, incontrerete tracce di un periodo storico più recente, all’origine della produzione cerealicola del Canada e che ha reso famosa in tutto il mondo la provincia del Saskatchewan. Il sito storico FERME-DE-SEAGER-WHEELER porta il nome del celebre coltivatore che nel primo novecento vinse ben 5 volte di seguito il World Wheat Championship. La sua fattoria, restaurata per riprodurre l’aspetto del 1919, è oggi anche un centro di ricerca agricola con giardini e orti ed un rifugio per gli uccelli.
Dall’antica stazione ferroviaria Canadian National di Rosthern è stato ricavato lo Station Arts Centre, che comprende una galleria d’arte, una graziosa tea-room ed un teatro in cui le rappresentazioni estive si ispirano a temi propri delle grandi pianure.



Tappa significativa è il sito storico di BATOCHE, per visitare i luoghi dove si sono svolte molte delle battaglie del 1885, espressione della frustrazione del popolo meticcio (i Métis) a seguito del sequestro delle loro terre. I capi della piccola comunità agricole di Batoche, Louis Riel e Gabriel Dumont, tentarono invano di far riconoscere i diritti del loro popolo.
La complessa storia di questi funesti eventi è ricordata dalla chiesa, dal presbiterio e dal cimitero del centro interpretativo della cittadina.
Nel Centro interpretativo regionale di DUCK LAKE troverete esposti interessanti manufatti degli autoctoni e dei Métis. Per immergervi ancor di più in queste due culture così strettamente legate fra loro, potreste fermarvi in loco, per esempio, al Jack Pine Stables, scegliendo di soggiornare in un autentico teepee, un’esperienza davvero speciale.
A Ovest della Route 11 sarà interessante visitare FORT CARLTON, una postazione restaurata che fu eretta nel 1810 dalla HUDSON’S BAY COMPANY come centro d’approvvigionamento lungo le vie del commercio delle pellicce. Seguirà una sosta nella cittadina di PRINCE ALBERT per visitare la DIEFENBACKER HOUSE, l’ultima residenza del tredicesimo Primo Ministro canadese John G. Diefenbacker , nonché il Centro di Arti Visive situato nel vecchio municipio costruito nel 1893, designato sito storico nazionale.
Puntate ora verso il PARCO NAZIONALE PRINCE ALBERT i cui 3.875 kmq. di boschi cedui, foresta boreale e laghi glaciali offrono riparo a cervi wapiti, caribù, orsi neri, lupi, bisonti , castori nonché ad una ricca fauna acquatica tra cui una specie rara, il Pellicano d’America.
All’interno del parco, nella zona urbana di WASKESIU potrete visitare costruzioni storiche e negozi davvero particolari oppure sfidare qualcuno nel lancio dei ferri di cavallo.
Soprattutto non mancate di rilassarvi su una delle 7 spiagge sabbiose fra le più belle della provincia. Qui si praticano numerosi sport fra cui canottaggio, kayak, barca e tavola a vela, sci nautico ed ovviamente il nuoto.


Prendetevi un po’ di tempo per andare a piedi o in canoa al BEAVER LODGE sulle rive del lago AJAWAAN, un tempo abitato da GREY OWL (avete visto il film con Pierce Brosnan?) . E’ qui che Archie Belaney anche chiamato WA-SHA-QUON-ASIN (colui che vola di notte), creò insieme alla compagna Mohawk Anahareo un santuario per i castori in pericolo a causa della caccia indiscriminata da lui stesso praticata fino ad allora. Si racconta che passasse più tempo con i suo castori Jellyroll e Rawhide che con lei!
Appena fuori dal parco, sempre nei dintorni di Waskesin, gli amanti del golf potranno godersi l’Elk Ridge Golf Corse, un eccezionale percorso da 27 buche.
Sulla via del ritorno si consiglia di percorrere la sinuosa Route 263 per continuare ad ammirare la stupenda natura incontaminata e la fauna selvaggia.
E’ un itinerario di straordinaria bellezza che in una settimana vi farà conoscere angoli affascinanti di questa poco conosciuta provincia delle pianure canadesi.

lunedì 3 dicembre 2007

IL DESERTO DELLO YUKON


Quando si parla di deserto ci si immagina grandi estensioni di sabbia e di dune, oppure il grande deserto artico. Nello Yukon c'è, però, un piccolo deserto (loro lo chiamano "il deserto più piccolo del mondo") molto interessante.
Infatti si tratta di un luogo con sabbia finissima, senza sottobosco, ma con pini che crescono qua e là. Si trova lungo la strada che porta da Cancross a Whitehorse. Sebbene l'area sia troppo umida per essere designata come deserto, il posto è comunemente chiamato "Cancross Desert". Si tratta di una serie di dune che si sono formate durante l'era glaciale, quando, un grande lago glaciale, si è prosciugato. Si possono osservare una vasta quantità di piante tra le quali il lupino dello Yukon e l'inusuale (per queste latitudini) "Baikal sedge" (
Carex sabulosa ssp. leiophylla). Il governo dello Yukon vorrebbe fare di quest'area una zona protetta, ma a tutt'oggi ha incontrato molte opposizioni della. gente del posto che usa le dune come zona ricreativa.


Patrizia Mazza

Foto di Patrizia scattata nel mese di ottobre del 2006