lunedì 30 aprile 2007

SOGGIORNARE IN UN ALBERGO EQUO E SOLIDALE A QUEBEC


Sul Traveller di Aprile dedicato al Québec ho scoperto che a Città di Québec esiste un albergo votato alla filosofia equo-solidale. Dato che sono socia di una cooperativa che si occupa di commercio equo-solidale, ho trovato questa notizia molto interessante.
L'albergo si chiama Auberge Autre Jardin ed è di proprietà di Carrefour Tiers-Monde, organizzazione attiva in Québec dal 1969 nella sensibilizzazione del grande pubblico sulle tematiche del sud del mondo.
Le camere sono arredate secondo gli stili di Africa, Asia, America centrale e del sud. Nell'hotel c'è anche un piccolo negozio di vendita di prodotti da questi continenti, l'unico in tutta Québec City.
I fondi raccolti dall'associazione, anche tramite le entrate dell'albergo, servono a costruire un mondo di pace, giustizia e fraternità. Aiutiamoli prenotando da loro!

Auberge Autre Jardin
365, boulevard Charest Est
Québec (QC) G1K 3H3
Tel. (418) 523-1790
info@autrejardin.com

venerdì 27 aprile 2007

ISTRUZIONI PER L'USO


Qualche tempo dopo l'attentato alle torri gemelle di New York, un cliente della compagnia aerea per cui lavoravo, Canadian Airlines, ebbe una spiacevole avventura. Recatosi a Montreal per motivi di lavoro, legati alla sua attività di medico, si apprestava a tornare in Italia. All'aeroporto di Dorval, allora non si chiamava ancora Pierre Trudeau al momento del check-in la sua valigetta si aperse e l'addetta alla registrazione fece un commento fuori luogo. Il medico, pur ottuagenario, molto corretto e distinto rispose a tono dicendo : "Do I look like a bum ?" ovvero "Le sembro un barbone"?. L'addetta interpretò bum come bomb e così il dialogo tra due persone, che parlavano un inglese appreso e non madrelingua, si tramutò in un intervento immediato della polizia canadese di frontiera che fermò il medico per accertamenti relativi a un possibile quanto improbabile attentato terroristico. L'intervento del suo avvocato non valse a nulla e rimase in cella di isolamento per un giorno. Fu quindi rispedito in Italia, nonostante possedesse il doppio passaporto italiano e canadese, con un'altra compagnia aerea, in quanto Canadian Airlines lo aveva bandito per sempre, e naturalmente tutto a sue spese. In aggiunta gli fu notificato un mandato di comparizione al tribunale di Montreal. E così dopo alcuni mesi il medico fu costretto a ritornare in Canada a sue spese per salvaguardare se stesso e gli interessi della sua attività di Montreal. Alla fine l'equivoco fu chiarito, ma non ci fu alcun rimborso. Chiusa questa partita si sarebbe potuto aprire un contenzioso con la compagnia aerea, ma il costo del legale italiano e e di quello canadese, con la possibilità di essere soltanto riabilitato e non rimborsato, lo convinse a lasciar perdere.
La morale è semplice : cerchiamo di essere chiari, di comunicare e farci capire. Non sempre il messaggio arriva all'orecchio dell'interlocutore esattamente come volevamo noi. Le conseguenze, soprattutto all'estero, possono davvero causare guai nonostante la buona fede e senza avere torto. E sulla paronomàsia, penso che molti avranno qualcosa da raccontare.
Il medico ha chiuso la sua azienda in Canada e rinunciato al passaporto.

giovedì 26 aprile 2007

LEONARD COHEN, DA 40 ANNI POETA E CANTAUTORE




A 40 anni dal suo debutto come cantautore nel 1967, esce questa settimana in Italia un cofanetto con le prime tre raccolte di Leonard Cohen, affascinante esponente della canzone d’autore, nato a Montréal il 21 settembre 1934 e famoso in tutto il mondo per i suoi brani intensi e romantici.
Il cofanetto comprende gli album "Songs of Leonard Cohen", "Songs from a room" e "Songs of Love and Hate" oltre a cinque brani inediti, tra i quali due registrati con David Crosby.
Fra le canzoni più famose, nei CD troviamo “Suzanne”, “Bird on the wire”, “Famous blue raincoat”, “So long Marianne” solo per citarne alcune.
E non è finita qui. Secondo il Venerdì di Repubblica della scorsa settimana, Philip Glass dedicherà a Leonard Cohen il concerto spettacolo “Book of Longing” tratto dall’omonima raccolta di poesie del cantautore (Il Libro del desiderio – Mondadori). Lo spettacolo si terrà a Toronto il 2 giugno e dovrebbe arrivare in Europa in ottobre. Inoltre a maggio uscirà il DVD “I am your Man”, documentario girato dalla regista australiana Lian Lunson nel quale Cohen parla della sua vita e altri artisti reinterpretano i suoi brani.
Di Leonard Cohen si potrebbero scrivere pagine, ma io preferisco fermarmi qui e invitarvi all’ascolto della sua voce calda nel silenzio più assoluto. Dopotutto il cantautore, quando dal 1993 al 1999 si ritirò nel Monastero Zen di Mount Baldy in California, scelse il nome di Jikan, cioè Silenzioso….
Like a bird on the wire,
like a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free.
Like a worm on a hook,
like a knight from some old fashioned book
I have saved all my ribbons for thee.
If I, if I have been unkind,
I hope that you can just let it go by.
If I, if I have been untrue
I hope you know it was never to you.
Like a baby, stillborn,
like a beast with his horn
I have torn everyone who reached out for me.
But I swear by this song
and by all that I have done wrong
I will make it all up to thee.
I saw a beggar leaning on his wooden crutch,
he said to me, "You must not ask for so much."
And a pretty woman leaning in her darkened door,
she cried to me, "Hey, why not ask for more?"
Oh like a bird on the wire,
like a drunk in a midnight choir
have tried in my way to be free.

martedì 24 aprile 2007

LA FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI DI BOLOGNA


La Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna si svolge da martedì 24 aprile a venerdì 27 aprile 2007.
La 44a edizione della manifestazione avrà luogo nel Quartiere Fieristico di Bologna e riunirà i più importanti editori di letteratura giovanile con ampio spazio per gli agenti letterari, le case di produzione televisive e cinematografiche. La presenza canadese sarà ancora una volta ben nutrita, in quanto più di 20 editori saranno di casa al padiglione 29 Stand D. Analizzando le varie case editrici ho avuto la gradita sorpresa di imbattermi nella Fitzhenry e Whiteside che ha appena ristampato un libro per ragazzi grandi come me che hanno anche la passione dei treni. In questo caso specifico si tratta di un libro di Omer Lavallèe dal titolo "Narrow Gauge Railways of Canada" (Le ferrovie canadesi a scartamento ridotto) con un mucchio di fotografie rare che ricordano la nostrana ferrovia che da Genova va a Casella e che mostrano panorami insoliti che sembrano appartenere più ai nostri sogni che alla realtà. Libro da comprare subito. Ma anche occasione, quest'anno, per spaziare soprattutto tra i libri in francese offerti dal Belgio che quest'anno è il paese ospite. L'anno prossimo sarà l'Argentina.
Multiculturalismo. Mondi che si incontrano, con il Canada in primo piano.

lunedì 23 aprile 2007

TRANS CANADA TRAIL - SENTIER TRANSCANADIEN


Ve lo immaginate un sentiero ricreativo lungo quasi 18.000 chilometri? Ebbene questo è quanto si sta materializzando da alcun anni in Canada, un percorso che mira ad unire gli oceani Atlantico, Artico e Pacifico.
Grazie al contributo di generosi sponsor nonchè la concreta partecipazione della gente, stimolata alla protezione dell'ambiente e delle culture locali, nel 2000 sono stati raccolti campioni di acqua dai tre oceani che lambiscono il territorio nazionale. Sono stati riuniti in un padiglione celebrativo a Hull, la città gemella della capitale federale Ottawa, tra le province del Québec e dell'Ontario, convogliati qui a tappe da febbraio a settembre con l'ausilio di circa 5.000 volontari che hanno viaggiato a piedi, a cavallo, slitte con i cani, motoslitta, sci da fondo, canoa, pattini a rotelle, bicicletta o con le racchette ai piedi.

Ed è con questi mezzi che oggi si può percorrere le tratte della TRANS CANADA TRAIL - SENTIER TRANSCANADIEN, attraversando il maestoso paesaggio della natura incontaminata, fiumi e laghi, centri abitati grandi e piccoli, seguendo un percorso disseminato di cartelli indicatori nonchè schede esplicative della flora e della fauna locali. Si incontrano poi dei gazebo in legno con tetto rosso dove sono ricordati coloro che hanno contribuito economicamente alla creazione di 1 metro di sentiero tramite il versamento di 50 dollari canadesi; si può scegliere di iscrivere permanentemente il proprio nome oppure quello di un amico, di una persona cara scomparsa, di una società o di una scuola.

Tutto questo è inoltre reso possibile dalla partecipazione degli sponsor, dell'entusiastica opera volontaria di privati cittadini che curano la manutenzione e la pulizia del percorso, dall'esercito e dai governi provinciali. Non è certo un progetto di facile completamento o di rapida esecuzione: il territorio è così vasto e così diversificato che sono stati necessari molti studi di fattibilità da parte di diversi enti competenti. Immani sforzi sono stati fatti dagli ingegneri militari per collegare diverse sezioni tramite ponti costruiti sopra fiumi e rapide riutilizzando inoltre i tracciati di ferrovie in disuso, particolarmente adatti per attraversare le zone montuose.
Buona passeggiata!
Per saperne di più e per localizzare il percorso, collegati al sito

venerdì 20 aprile 2007

PROVINCE E TERRITORI : NUNAVUT






















La stampa italiana indica spesso province e territori canadesi come stati, forse a causa della vicinanza con gli Stati Uniti. Mi sembra quindi opportuno rivedere e rinfrescare la memoria per collocare geograficamente le varie componenti del Canada. Incomincio con il Nunavut, in quanto il più recente, essendo diventato autonomo dal 24 aprile 1999. Si estende su un'area di oltre 2.000.000 km2 con una popolazione di circa 30.000 persone costituita per l'85% da Inuit, che si trova a nord del Canada, incuneato tra i Territori del Nordovest, Quebec, Manitoba, Ontario e Terranova. La capitale è Iqaluit sull'isola di Baffin.
Il sottosuolo del Nunavut è ricco di minerali di cui costituisce una grande riserva per il paese, ma la sua caratteristica principale è data dalla fauna che vive allo stato selvaggio e dal rapporto speciale degli Inuit nei loro confronti. Volpi argentate, lepri e lemming. E i 750.000 caribou (tuktu) che danno carne e pellicce? Non manca nemmeno l'orso polare ( nanuq) che simboleggia egregiamente la durezza dell'artico. Il bue muschiato( umingmak) che sembra venire dalla preistoria con il suo pelo lungo da mammuth. La dieta degli Inuit si basa molto sulla foca (natsiq). Oltre 100.000 balene beluga ( qinaluqak) popolano le acque dell'artico accanto ai narvali (tuugaaliik) e alle gigantesche balene dell'artico
(arviq). E i trichechi ( aiviq) verso la baia di Hudson. Sono pochi gli uccelli stanziali. Milioni di oche, anatre di tutti i tipi migrano a sud ai primi freddi per tornare in primavera. Come posto inabitabile e bestiale visto dall'esterno, beh, di bestie ce ne sono proprio tante e sembrano viverci senza eccessivi problemi.

giovedì 19 aprile 2007

MAPPE DIGITALI INTERATTIVE SUL SITO DEL MANITOBA



Travel Manitoba ha inserito da pochi giorni sul suo sito un interessante servizio di Mappe Digitali Interattive. Cliccando sulla mappa una qualsiasi località, si ottengono informazioni turistiche ed è addirittura possibile scaricare il relativo depliant.

mercoledì 18 aprile 2007

TERRANOVA E GLI ICEBERG

Sembra ieri ma sono passati già 5 anni da quando nel maggio 2002, io e alcuni colleghi della Canadian Tourism Commission ci recammo nell'isola di Terranova per una visita di qualche giorno. Dalla Capitale St. John's proseguimmo per il Gros Morne National Park e per L'Anse aux Meadows, entrambi patrimoni dell'UNESCO.

Di queste visite vi parlerò un'altra volta. Oggi voglio farvi vedere le mie foto degli iceberg scattate durante il viaggio!




Da un luogo non molto distante da St. John's, Bay Bulls, abbiamo preso una barca per una gita naturalistica, durante la quale abbiamo avuto la fortuna di vedere una di queste incredibili cattedrali di ghiaccio. Dico la fortuna, perchè gli iceberg si spostano continuamente e quindi non è detto che siano sempre lì ad aspettare i turisti. Gli abitanti locali dicono che a volte, quando si svegliano la mattina, aprendo la finestra scoprono che un iceberg è entrato nella baia di St. John's! Dopo poche ore però scompare e se ne torna in mezzo all'oceano.... La maggior concentrazione di iceberg vicino alle coste è nel mese di giugno.




Vedere gli iceberg da vicino è una grande emozione. Grazie alla loro maestosità, già si scorgono da molto lontano e più ci si avvicina più si notano le sfumature blu del ghiaccio. Una delle cose che mi ha sorpreso di più è stato vedere quanti uccelli ci vivono sopra, davvero non me l'aspettavo!




Mentre sorvolavamo l'Isola per recarci nella parte Nord, abbiamo avuto la fortuna di vedere un altro iceberg, l'ho fotografato dal finestrino dell'aereo, è incredibile vero?




Visto che l'acqua degli iceberg è così pura, a Terranova hanno deciso di ricavarci acqua minerale, vodka e birra! Se non mi credete cliccate qui e qui

martedì 17 aprile 2007

CAMP WABIKON, ONTARIO


E' tradizione canadese mandare i figli dai 6 ai 17 anni al campeggio estivo. Fa parte della vita e rappresenta un punto fermo da ricordare da parte di tutti. Fu così che feci sperimentare a mia figlia Barbara e poi anche a Davide la vera esperienza canadese. Non fu facile per Barbara che aveva soltanto undici anni affidarsi alle cure della Mrs. Nunn che l'avrebbe ospitata a Toronto in attesa della partenza in autobus per il lago Temagami dove si trova il camp, a circa 430 chilometri a nord. In mezzo al niente. Un mese senza poter telefonare a casa, per scelta de gruppo di educatori e ovviamente limite quasi insormontabile per una maggiore partecipazione degli italiani. Un mese seguito da una prolungata presenza in lavatrice, ma indimenticabile. Soggiorno memorabile nelle costruzioni in legno sull'isola in mezzo al lago a vivere con giovani canadesi e americani la prima uscita nel mondo. Con la certezza di parlare inglese e francese al di fuori dell'ambiente scolastico e soprattutto il confronto diretto con la cultura nordamericana. Qui non ci sono corsi di lingue, ma attività di gruppo per i ragazzi e ele ragazze nordamericane dove gli stranieri sono in assoluta minoranza. Sicurezza della professionalità dei gestori, Marcello e Margaret Bernardo, figlio di italiani di Ripa di Meana attratti a Huntsville dalla richiesta di ottoni per la banda della conceria locale. Ricordi ricorrenti anche di Davide che ha mantenuto anche contatti con gli amici della prima gioventù. Quelli del portage, di quella canoa indiana a remo singolo che abbiamo visto molte volte nei film.

lunedì 16 aprile 2007

FUMO INVISIBILE IN BRITISH COLUMBIA



E’ appena stata approvata in British Columbia, dove ancora il 14% degli abitanti continua imperterrito a fumare, una legge anti-fumo davvero drastica. E’ infatti previsto che non si possa fumare in tutti i luoghi pubblici (uffici, scuole, palestre, bar, ristoranti, etc.) ma neanche nelle vicinanze dei punti di accesso a tali luoghi, prese d’aria o alle finestre, una specie di cordone di sicurezza a protezione del fumatore passivo. Già in altre province esistono leggi antifumo simili secondo le quali non si debba fumare, per esempio, ad una distanza inferiore ai 4 mt in Nova Scotia o 9 mt. in Quebec da questi accessi.
Qui lo scopo diventa ancora più ambizioso: arrivare ad una visibilità Zero.
La legge prevede infatti che entro il prossimo gennaio siano bandite tutte le pubblicità dirette che possano indurre all’acquisto ed anche quelle indirette, anche la sola presenza dei logo delle case produttrici da display, cartelli, accendini, cappellini, borse, etc. Nulla dovrà ricordare l’esistenza della sigaretta: l’esposizione dei pacchetti (su cui da tempo appaiono impressionanti immagini di polmoni ammalati) o qualsiasi altro richiamo, sarà proibita e l’acquisto sarà possibile solo su richiesta e in pochi esercizi.
E’ intenzione del governo provinciale richiedere i danni alle case produttrici ritenute colpevoli di provocare la morte di 6,000 persone, oltre ad un costo annuo per il servizio sanitario provinciale stimato in 2.3 miliardi di dollari canadesi, mentre la tassa provinciale sul tabacco rappresenta un’entrata di soli 700 milioni di dollari.

venerdì 13 aprile 2007

LA CN TOWER DI TORONTO



Avete presente cosa significa prendere un ascensore e salire a 346 metri di altezza in pochi minuti? Sembra che il cuore, lo stomaco e la testa si rivoltino....e si vorrebbe non aver mai preso quell'ascensore.

Ma vale la pena soffrire un po' per salire sulla CN Tower di Toronto, sia per l'esperienza, che per il panorama che si gode. Con i suoi 533,33 metri è l'edificio più alto del mondo e fu costruito nel 1976 dalla Canadian National per dimostrare al mondo intero la solidità dell'industria canadese.

Essa è ora una delle attrazioni più importanti di Toronto e di tutto il Canada e la sua punta è la prima cosa che si nota nello skyline arrivando da fuori città.

Salendo con l'ascensore si arriva al primo osservatorio dove, oltre a godere di un magnifico panorama sulla città e sulla zona circostante, i più temerari possono camminare su un pavimento di cristallo, guardando giù sotto fino alla strada....le vertigini sono assicurate, ma non si può fare a meno di provarci!

A 351 metri di altezza si trova il 360 Restaurant, un ristorante girevole che permette di godere del panorama a 360° mentre si sta comodamente seduti a tavola. I pasti sono buoni, direi sopra la media.

Salendo ancora, a 447 metri, si raggiunge lo skypod, dove fra folate di vento, nelle giornate più serene si possono addirittura vedere le Cascate del Niagara (io purtroppo non le ho mai viste!).

Mi ricordavo che in una delle mie visite alla CN Tower, la guida ci disse che una volta all'anno si tiene una "salita a piedi della torre" per beneficienza. Ebbene quest'anno la "Charity Tower Climb" avrà luogo il 26 Aprile per 1500 agonisti a squadre di 4 e il 28 Aprile per il pubblico (5000 persone), e i fondi verranno devoluti al WWF. Chi volesse iscriversi può contattare il numero +1-416-489-8800 o visitare il sito http://www.wwf.ca/.

giovedì 12 aprile 2007

INSIDE PASSAGE



E’ ancora buio pesto quando le strade della piccola cittadina di Prince Rupert, all’estremo nord della provincia della British Columbia, si anima di un traffico stranamente intenso… auto, pullman, camper convergono ordinatamente verso il porto dove ad attenderci è attraccata una gigantesca nave traghetto. Nel silenzio della notte stellata i mezzi si infilano ordinatamente nelle corsie predisposte. I motori si spengono e mentre aspettiamo il segnalo per l’imbarco, il sole inizia ad illuminare l’Oceano Pacifico dinnanzi a noi.
Da qui si snoda un percorso denominato Inside Passage, lungo il quale centinaia di grandi e piccole isole inesplorate, ricoperte di fittissime foreste verdi, proteggono la costa dalle intemperie dell’Oceano Pacifico. La nostra crociera ci sta portando verso sud a raggiungere Port Hardy alla punta settentrionale dell’isola di Vancouver, attraccando per sbarcare o imbarcare i passeggeri per le poche località abitate lungo il percorso, sulle isole o lungo la costa, luoghi irraggiungibili se non dall’oceano.
Esplorare oltre 400 km della spettacolare costa occidentale del Canada è un’esperienza indimenticabile. Passeggiamo sui vari ponti della nave, crogiolandoci al sole e aguzzando con trepidazione la vista verso l’acqua, i boschi, il cielo; si fanno girare i binocoli disponibili, scattano le macchine fotografiche verso un paesaggio incantevole, un’aquila dalla testa bianca e qualche pigra foca che osserva il nostro passaggio. Qualcuno corre a riferirci d’aver visto più di una balena e mostra orgoglioso decine di foto digitali scattate al gigante dei mari. Insomma non sai mai se ti trovi sul lato giusto per gli avvistamenti, a babordo o a tribordo, a poppa o a prua, ma qui entra in gioco la fortuna di ciascuno!
L’enorme bastimento offre tutti i necessari servizi per una traversata comoda e piacevole: ristorante a buffet, caffeteria, souvenir, sale giochi, TV, saloni ampi con finestre panoramiche, e per chi vorrebbe riposare, anche un certo numero di cabine. Ma a parte qualche veloce snack, non si resiste all’attrazione del panorama mozzafiato che si spiega davanti a noi, ogni minuto diverso dal precedente. Come non rimanere incollati per ore sulle sedie sdraio dei ponti principali con la speranza che sotto ogni spruzzo d’acqua possa nascondersi una delle creature marine che percorrono queste acque nelle loro peregrinazioni dalla Florida fin su in Alaska e viceversa. Le ore trascorrono serene in questa aura magica, di sole, mare, aria pura e fresca, flora e fauna incontaminate, tesori ormai rari.
Ed eccole, al tramonto, è tutto il giorno che le cerchiamo, appaiono dapprima all’orizzonte e piano piano si dirigono verso di noi, le orche, sinuose nel loro lento nuotare in branco, quasi a lasciarsi ammirare e fotografare!
Una crociera nell’Inside Passage non ve la dimenticherete mai… mentre vi preparate a questa meravigliosa avventura non dimenticate la macchina fotografia, il binocolo, e la giacca a vento. La prenotazione è assolutamente necessaria, ricordandovi di organizzare attentamente il vostro itinerario secondo i giorni di navigazione che sono a date alterne da nord a sud e viceversa. E poi, incrociate le dita… e buon avvistamento!

mercoledì 11 aprile 2007

SINDROME DA CIBO ITALICO


Ho pensato di essere immune dalla sindrome del cibo italico e a lungo i miei viaggi in Canada sono stati contrassegnati dalle colazioni a base di pancetta canadese abbrustolita, uova strapazzate e magari anche qualche salsiccetta polacca. E poi pranzi e cene a base di carne ai ferri con contorni soprattutto di patate, ma soprattutto niente pasta o cibo con il sapore. il profumo. l'attrazione che potesse ricordare l'Italia. Magari qualche ristorante etnico tanto per cambiare. Finchè un giorno mi sono accorto di essere italiano e che volevo sedermi in un ristorante qualsiasi con un menu normale. In realtà, in quel lontano giorno del 1993, il mio amico Tony Vinzi non mi ha portato in un ristorante normale, ma a Sotto Sotto, a Toronto. Mi ricordo ancora il risotto con gli spinaci e il gorgonzola. E le patate arrostite. E poi il giorno dopo ancora con gli spaghetti, quelli semplici del numero 3 con la salsa di pomodoro e il basilico fresco e l'aglio e una bella cucchiaiata d'olio saporito. Non ricordo i vini perchè l'esperto era ed è Tony. Stretto allora, in mezzo a tanta gente, ma felice. Sono passati diversi anni e il ristorante adesso è meta dei divi di Hollywood che girano film a Toronto, ma immagino che l'atmosfera sia sempre quella cordiale di un tempo. Marisa Rocca, la fondatrice venuta da Roma nel 1989 che avevo conosciuto a Yorkville appena arrivata dall'Italia e che irradiava simpatia e soprattutto una grande passione per il cibo giusto e per la vita che sono stati premiati. Anche se non ci sono più tornato, Sotto Sotto resta così il primo ristorante italiano in Canada in cui ho pranzato dalla mia prima visita nel 1974. Esperienza che mi ha fortunatamente riportato alle base.

martedì 10 aprile 2007

GLI INUIT BIONDI DI VICTORIA ISLAND


Gisli Pàlsson è un simpatico professore di antropologia che insegna all'università dell'Islanda Reykjavik. Ho assistito alla sua presentazione durante il seminario intitolato "Uomini nello Spazio" che si è tenuto a Genova il 22-23 marzo 2007. Grande interesse per i parallelismi tra le esplorazioni sulla terra e quelli nello spazio. Nella sua relazione ha fatto riferimento al suo libro "Travelling Passions : The Hidden Life of Vilhjalmur Stefansson" ovvero la biografia analitica della vita dell'esploratore che nel 1912 scoprì un insediamento di un migliaio di Inuit con tratti decisamente nordeuropei a Victoria Island, una grande isola all'estremo nord del Canada, oggi divisa tra il Nunavut e i Territori del Nordovest. Questo avvenimento avvalorò la tesi di una migrazione di uomini dall'Asia attraverso lo stretto di Bering e una di discendenti della spedizione di Lief Erickson che verso l'anno 1000 mise piede in Groenlandia e pochi anni dopo esplorò il Nord America molto tempo prima di Cristoforo Colombo. Migrazioni che si incontrarono e fusero in mezzo al nord del Canada. Queste popolazioni sono ancora presenti nel nord che sa ancora di frontiera dei viaggi sulla terra, mentre l'uomo strizza l'occhio al cielo.
E' la tundra sconfinata dove i caribù si spostano seguendo percorsi e sentieri ancestrali, le coste frastagliate e intagliate da fiordi maestosi, acque chiare popolate di trichechi, balene, foche. Dove l'orso bianco dei nostri sogni si tuffa in mare e ci riappacifica con la natura.

sabato 7 aprile 2007

IN EDICOLA TRAVELLER SUL QUEBEC

E' uscito il numero monografico di Traveller sul Québec.
Correte subito a comprarlo!

Il blog va in vacanza per qualche giorno, ci ritroveremo dopo le feste, con qualche chilo in più e si spera con un po' di stress in meno...

Buona Pasqua a tutti

giovedì 5 aprile 2007

PROSAUROLOPHUS, CENTROSAURUS, SAURORNITHOLESTES…???



Durante la mia infanzia trascorsa in Canada, tra i protagonisti dei nostri giochi c’erano i dinosauri: fumetti, bambolotti, kit da modellismo, figurine, etc. Arrivata in Italia negli anni sessanta, scomparvero completamente tranne il mio Tyrannosaurus Rex di plastica, rimasto su uno scaffale per anni, solo e triste. E non riuscivo a capirne il perché!
Solo qualche anno dopo appresi che nel 1884 era stato scoperto casualmente da Joseph Burr Tyrrell il primo fossile di Albertosaurus nelle Badlands della lontana provincia dell’Alberta. Da allora migliaia di paleontologi da tutti il mondo si sono misurati con i terreni sedimentosi per estrarne reperti di valore scientifico inestimabile risalenti a più di 65 milioni di anni fa, fino a trasformare l’area, costituitasi in Parco Provinciale nel 1955 e dal 1979 parte del Patrimonio UNESCO, in un immenso laboratorio di studio delle origini della terra. Per decenni gli scheletri di centinaia di dinosauri e fossili marini vennero spediti nei musei di tutto il mondo fino a quando si decise di creare una struttura per accogliere i reperti e renderli fruibili sul posto ai visitatori.
Ma questo territorio che oggi è brullo, apparentemente inospitale, ed offre suggestivi panorami lunari, non è sempre stato così. Un tempo ricoperto dall’oceano, vi crebbe in seguito una flora incredibile, creando un paradiso subtropicale abitato da primitivi vertebrati, anfibi, rettili e uccelli. Più di 600 specie di vegetali fossili sono documentate e che oggi nel ROYAL TYRRELL MUSEUM OF PALEONTOLOGY possiamo ammirare coltivate nel lussureggiante Cretaceous Garden. Potrete osservare migliaia di reperti, denti, ossa, conchiglie ed impronte nonché giganteschi scheletri perfettamente ricostruiti di una quarantina di specie di dinosauri.
Si possono inoltre osservare squadre di studiosi al lavoro con scalpellini e pennelli atti a ripulire pazientemente i reperti che provengono dal vicino DINOSAUR PROVINCIAL PARK e che andranno ad arricchire le collezioni da un anno all’altro. Il Parco offre inoltre, agli oltre 300,000 visitatori appassionati che frequentano le Badlands una vasta gamma di attività: emozionanti passeggiate guidate sui terreni di scavo, simulazioni di scavo, campi estivi per bambini e famiglie.

Non esitate a fare una deviazione dai noti itinerari che vi porteranno sulle meravigliose Montagne Rocciose. Puntate per Drumheller, a due ore di macchina a nord-est di Calgary, e dedicate una giornata alla straordinaria scoperta dei preistorici abitanti della terra. Sarà un’esperienza per la quale i vostri figli vi saranno grati per tutta la vita!

mercoledì 4 aprile 2007

STANLEY PARK A VANCOUVER



Una delle cose che colpiscono di più quando si arriva a Vancouver è l’aria che si respira, aria pulita dal gusto quasi balsamico. Merito di tutto ciò è di un grande polmone verde situato ai bordi del centro città: Stanley Park. Questo parco di 400 ettari sta a Vancouver come Central Park sta a New York ed è un luogo di relax e divertimento sia per i turisti che per gli abitanti della città.
La visita inizia normalmente dalla Piazza dei Totem dove si possono ammirare alcune riproduzioni diverse una dall’altra. Da qui si gode anche un magnifico panorama sullo skyline della città e sulla baia. Normalmente i tour organizzati portano poi all’acquario, uno fra i più interessanti del mondo per le specie ospitate, ma secondo me la cosa più bella da fare è girarlo a piedi respirando a pieni polmoni e ammirando il paesaggio.
Ogni volta che sono stata a Vancouver sono andata a passeggiare seguendo il perimetro del parco o mi sono inoltrata all’interno, dove incredibili aree di foresta pluviale si alternano a rilassanti stagni e lagune: un assaggio di come l’area doveva essere prima che la città fosse creata.
Durante i fine settimana gli abitanti di Vancouver non perdono l’occasione di passare qualche ora nel verde di Stanley Park. Da buoni canadesi, tutto è super organizzato: piste dedicate a chi sfreccia sui pattini o in bicicletta, aree di gioco dedicate ai bambini, zone per picnic e barbecue… oltre che un bel posto, Stanley Park è sicuramente un bell’esempio di uso del verde pubblico.

martedì 3 aprile 2007

ATTRAVERSO IL CANADA IN TRENO



La scorsa settimana ho avuto occasione di effettuare vari viaggi sui treni Eurostar dove, fra squilli di cellulari, gente che urla e schiamazzi di bambini, è veramente difficile leggere un libro, schiacciare un pisolino o semplicemente rilassarsi guardando i panorami dal finestrino. Mi sono così ricordata dei tranquilli viaggi sui treni ViaRail in Canada: il silenzio regna nei vagoni e il servizio è eccellente! Non parliamo poi dei panorami.....
Sapete che è possibile attraversare tutto il Canada in treno sulla linea “The Canadian”? Questo itinerario di 4500 km dura tre giorni e tre notti, attraversa quattro fusi orari, paesaggi mozzafiato ed è una vera e propria epopea.
Si parte dalla magnifica Union Station di Toronto e in due ore si giunge nei rilievi boscosi della regione di Muskoka. Il treno prosegue attraverso foreste immense costellate di laghi e rocce fino alla frontiera del Manitoba. A bordo i pasti sono deliziosi e cercano di riflettere la cucina delle regioni attraversate: pesce d’acqua dolce in Ontario, manzo in Alberta e così via. Quando il sole tramonta una bellissima cuccetta è a disposizione dei viaggiatori con tutti i suoi comfort.
Al risveglio ci si accorge che il paesaggio è cambiato: abbandonando i boschi dell’Ontario e attraversando le grandi pianure del Manitoba, ci si dirige verso le Rocciose. Nel pomeriggio il treno fa sosta a Winnipeg, seconda grande città del viaggio dopo Toronto, una volta centro dell’industria della pelliccia, situata al crocevia di tre grandi fiumi. Un’ora più tardi si riparte e il treno attraversa campi di grano a perdita d’occhio. Il giorno dopo si entra presto in Alberta, si raggiungono i contrafforti delle Montagne Rocciose e dai vagoni panoramici si gode una vista eccezionale sui picchi innevati, le gole, i laghi e le cascate. Il panorama è mozzafiato e si possono vedere anche degli animali: alci, castori e addirittura gli orsi.
La mattina dopo si raggiunge Vancouver, città cosmopolita e con la baia più bella del mondo.
Il viaggio è finito, ma non vi viene voglia di riprendere il treno per percorrerlo nella direzione opposta????

lunedì 2 aprile 2007

NOTIZIA FLASH:
AMMAINATA LA
BANDIERA CANADESE
IN VIA VITTOR
PISANI 19
A MILANO


Avrei voluto dirvi che questa notizia è uno scherzo, un bel pesce d’aprile e invece purtroppo non lo è! E’ arrivata infatti la data di chiusura definitiva del Consolato Generale del Canada, le cui funzioni vengono trasferite all’Ambasciata del Canada a Roma, e dal tardo pomeriggio di venerdì 30 marzo la bella bandiera non garrisce più lungo l’imponente viale che dalla Stazione Centrale s’inoltra verso il centro cittadino.
Per numerosi canadesi, meneghino-lombardi di adozione, questo indirizzo è stato per 44 anni un importante punto di riferimento: qui potevamo incontrare nostri compatrioti in visita a Milano, festeggiare tutti insieme la Festa Nazionale del 1° Luglio, organizzare la Terry Fox Run, rinnovare il passaporto, etc.
Per i canadesi in difficoltà di passaggio nel nord Italia rappresentava il luogo dove certamente trovare persone che li avrebbero aiutati a risolvere il loro problema.
Ai cittadini dell’Italia settentrionale che volevano conoscere meglio il Canada, per considerarlo destinatario di investimenti economici, creazione di imprese, studi universitari, corsi di lingua inglese e francese, emigrazione individuale o familiare, etc. rappresentava la sede dove ottenere tutti i ragguagli necessari per prendere una decisione oculata.
Ma se la storia di questi decenni di attività a Milano è disseminata di ragguardevoli successi dobbiamo ricordare che è merito soprattutto dello staff italiano locale, di coloro che avete trovato sorridenti e disponibili agli sportelli, negli uffici, al telefono.
E’ per questo che anche da parte di Blue Whale e Grizzly Bear, e certamente in sintonia coi sentimenti di molti di coloro che ci leggono, voglio salutare Anna, Marilena, Emanuele, Virna, Manuela, Cathy, Valeria, Vaitea, Camilla, Lucia, Sandra, Cristina, Eraldo, Anna, Wally, Cristina, Silvia, Pierpaolo con tanto affetto augurandovi un futuro pieno di novità personali e meritate soddisfazioni professionali.