E’ appena stata approvata in British Columbia, dove ancora il 14% degli abitanti continua imperterrito a fumare, una legge anti-fumo davvero drastica. E’ infatti previsto che non si possa fumare in tutti i luoghi pubblici (uffici, scuole, palestre, bar, ristoranti, etc.) ma neanche nelle vicinanze dei punti di accesso a tali luoghi, prese d’aria o alle finestre, una specie di cordone di sicurezza a protezione del fumatore passivo. Già in altre province esistono leggi antifumo simili secondo le quali non si debba fumare, per esempio, ad una distanza inferiore ai 4 mt in Nova Scotia o 9 mt. in Quebec da questi accessi.
Qui lo scopo diventa ancora più ambizioso: arrivare ad una visibilità Zero.
La legge prevede infatti che entro il prossimo gennaio siano bandite tutte le pubblicità dirette che possano indurre all’acquisto ed anche quelle indirette, anche la sola presenza dei logo delle case produttrici da display, cartelli, accendini, cappellini, borse, etc. Nulla dovrà ricordare l’esistenza della sigaretta: l’esposizione dei pacchetti (su cui da tempo appaiono impressionanti immagini di polmoni ammalati) o qualsiasi altro richiamo, sarà proibita e l’acquisto sarà possibile solo su richiesta e in pochi esercizi.
E’ intenzione del governo provinciale richiedere i danni alle case produttrici ritenute colpevoli di provocare la morte di 6,000 persone, oltre ad un costo annuo per il servizio sanitario provinciale stimato in 2.3 miliardi di dollari canadesi, mentre la tassa provinciale sul tabacco rappresenta un’entrata di soli 700 milioni di dollari.
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