martedì 20 marzo 2007

PREPARARE UN FUOCO DI JACK LONDON


L'immagine classica dei cercatori d'oro che si avventurano in rigorosa fila indiana stracarichi di masserizie e vettovaglie almeno per un anno in mezzo alla neve del Chilkoot Pass mi ha accompagnato durante il tempo del sogno dettato dalla prosa ammaliatrice di Jack London. Corsa all'oro del Klondike nello Yukon. Anni 1897, 1898. Inverni duri agognando il metallo giallo del Bonanza Creek, poche decine di chilometri dalla mitica ancor oggi Dawson City. Arrivavano a Skagway in Alaska, poi attraverso il Chilkoot e White Pass per raggiungere il fiume Yukon a Whitehorse e proseguire per i restanti 800 chilometri fono a Dawson City. L'aria che si respira oggi in questi luoghi è sempre quella della frontiera : si può fare il turista tranquillo visitando le ben conservate vestigia dei villaggi di frontiera salendo a bordo dei numerosi treni che collegano Skagway e il lago Bennett, ma si può anche ripercorrere a piedi il Chilkoot trail per escursioni di quattro-cinque giorni od anche di poche ore e il sapore è nettamente diverso. E' in questi momenti magici che Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta prendono corpo e movimento con il tutto il loro immaginario, la forza della natura ancora non completamente vinta e l'uomo ardimentoso che sia avventura per carpirne i segreti.
Questo è il Canada che avevo in mente, quello che ti prende e ti fa venire la voglia di ritornare.
Ci si può preparare per questo incontro. A volte basta rileggere un libro conosciuto diversamente
da bambini. Oro, frontiera, saloon, poker, vanità, volatilità, solitudine, disperazione, gioia, maturità.
Un pò di questo lo troviamo in un racconto emblematico della battaglia per la sopravvivenza : Preparare un Fuoco ( To build a Fire) che ci viene riproposto in questi giorni dalla nuova traduzione di Davide Sapienza che al lavoro intellettuale unisce quello dell'esploratore moderno delle terre del Nord e dei suoi abitanti proprio per poter dare ai suoi scritti quella certezza che deriva soltanto dall'aver ripercorso i passi e le sensazioni possibili di Jack London, che alle terre del Nord deve parte della sua nuova vena immaginaria che ha connotato la letteratura mondiale

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse io sono stata nello Yukon nel periodo sbagliato (settembre-ottobre), ma più che cercatori d'oro ho trovato cacciatori in tute mimetiche ed armati fino ai denti (le loro auto poi erano piene di troferi e di carcasse). Ci andrò ancora, ma sceglierò un altro periodo forse allora potrò ritrovare il fascino del periodo dell'oro

Grizzly Bear ha detto...

Caro Anonimo :
"quelli lì" rovinano sempre tutto. Sembra ci siano loro loro e se alla fine di un viaggio sono così ingombranti da prevalere, allora bisogna davvero ritornare.
Grazie GB

Grizzly Bear ha detto...

Cara Anonima:
intendevo Anonima
GB