"Lo spartiacque continentale (Continental Divide), che corre principalmente lungo la cresta delle Montagne Rocciose, divide l’America settentrionale in due grandi bacini idrografici.
A oriente dello spartiacque, le acque scorrono verso il Mar Glaciale Artico, la baia di Hudson, l’oceano Atlantico e il golfo del Messico; a ovest di esso i fiumi fluiscono verso l’oceano Pacifico. "
Questo è più o meno quanto troveresti su una enciclopedia.
In più si sa che lungo le strade che portano dall’Alberta alla Columbia Britannica e viceversa si incontrano, una volta arrivati in cima al passo, il cartello che indica che qui transita lo spartiacque continentale, quella lunga spina dorsale che percorre tutto il continente americano.
Ma chi di voi ha anche avuto la fortuna e provato l’emozione di camminare sul ghiaccio del Columbia Icefield nel Parco Nazionale di Jasper forse adesso ha una conoscenza fisica più intensa che non una semplice descrizione enciclopedica di una caratteristica fisica della crosta terrestre.
Ogni volta che poso il piede sul ghiacciaio, con leggerezza quasi a non volerlo scalfire, mi guardo attorno, accecata dal sole che si riverbera in ogni direzione, osservo in alto la cresta di quell’ immenso campo di ghiaccio che può essere visto nella sua smisurata interezza soltanto dal cielo. Il rumore dell’acqua, antica e pur vivissima, tutt’intorno in rigagnoli di quel ghiaccio che sotto sotto si scioglie, mi affascina e guardandola scorrere via mi vien da chiederle, quasi in un sussurro… ma tu stai andando verso il Pacifico, verso l’Atlantico o vuoi arrivare all’Artico?
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