giovedì 27 febbraio 2014

IL CANADA NEL CUORE

Caro lettore,


se sei capitato qui per caso sappi che il 10 dicembre 2007 il nostro blog - nato pochi mesi prima - era sparito senza motivo.
Ora è ricomparso ma noi nel frattempo ce l'eravamo già ricostruito! 
Quando avrai finito di leggere i  184 post che sono su questo sito,  i nuovi post li troverai qui:
www.turismoincanada.blogspot.com
Grazie!

BLUE WHALE - GRIZZLY BEAR - FEUILLE D'ERABLE


mercoledì 27 giugno 2012

ALANIS MORRISETTE A MILANO

Il 18 luglio 2012 ritorna a Milano, all’Ippodromo del Galoppo, Alanis Morrissette, la cantante di Ottawa che pur naturalizzata statunitense, porta in giro per il mondo il suo essere canadese. Alanis Morissette è nata a Ottawa nel 1974 - insieme al suo gemello, Wade. Da ragazza è una star della tv canadese, in un programma per ragazzi chiamato “Queste cose non si fanno in televisione”. Come teen-star, nel 1991 e ’92 incide due album dance-pop. Nel 1995, all’improvviso, il fulmine a ciel sereno: “You oughta know” è il primo singolo contenente una parolaccia ad andare in testa alla hit-parade negli USA. Mentre ntre i suoi dischi precedenti spariscono misteriosamente dal mercato, per il mondo Alanis diventa il simbolo della rabbia femminile. Il suo album JAGGED LITTLE PILL - scritto insieme a Glen Ballard e pubblicato dalla Maverick di Madonna - vende più di 28 milioni di copie (16 solo negli Usa), e ispira tutta una generazione di cantautrici grintose. Ma l’enorme successo la induce a riflettere a lungo prima della mossa successiva. E’ solo nel 1998, dopo un viaggio in India, che si ripresenta con SUPPOSED FORMER INFATUATION JUNKIE. Grazie anche a “Thank you” - il singolo che lo traina - l’album vende più che bene. Contemporaneamente Alanis si dedica anche a una carriera cinematografica, interpretando Dio nel film “Dogma” di Kevin Smith. Nel 1999 esce il live acustico MTV UNPLUGGED, seguito dal terzo album UNDER RUG SWEPT, parziale ritorno ai temi "arrabbiati" del primo disco. Nel 2003 arriva FEAST ON SCRAPS, DVD-documentario e live che contiene un CD con diversi inediti registrati durante le sessions di UNDER RUG SWEPT. Il 2004 è l'anno di SO CALLED CHAOS, nuovo disco di inediti anticipato dal singolo "Everything": Alanis è costretta a cambiare una "parolaccia" del testo, dopo le minacce di boicottaggio delle radio. Dopo mesi di tour promozionale, la cantante nel 2005 torna in studio col fido produttore Glenn Ballard, dove reincide una versione completamente acustica del suo album più celebre per festeggiare i suoi 10 anni di attività, JAGGED LITTLE PILL ACOUSTIC. Pochi mesi dopo esce un “best” retrospettivo sulla sua carriera. A fine maggio 2008 arriva il nuovo album FLAVORS OF ENTANGLEMENT, che contiene “Underneath”, brano presentato – anche se non in maniera ufficiale – al Kodak Theatre di Los Angeles in occasione dell’Elevate Film Festival. Fonte: Rockol A distanza di quattro anni dall’ultimo album e dall’ultima esibizione dal vivo in Italia, all’Heineken Jammin’ Festival 2008, Alanis Morissette torna sulla scena musicale con un nuovo album, in lavorazione e di prossima uscita, e un nuovo attesissimo tour che la porterà nelle principali città europee quest’estate.Il tour, in partenza il prossimo 25 giugno da Birmingham, farà tappa nel nostro paese a luglio: oltre ai concerti di Piazzola e Milano, già annunciati qualche settimana fa, Alanis Morissette si esibirà anche a Firenze, il 20 luglio, alla Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera. Dal suo debutto nel 1995 Alanis Morissette è stata una delle cantanti, cantautrici e musiciste più importanti nella musica contemporanea. La sua musica e le sue esibizioni profondamente espressive le hanno guadagnato moltissimi riconoscimenti, tra cui 12 Canadian Juno Awards, 7 Grammy® Awards (più altre 14 nominations), e vendite per oltre 60 milioni di album in tutto il mondo. Il suo album di debutto del 1995, “Jagged little pill” è stato poi seguito da album eclettici e acclamatissimi come “Supposed former infatuation junkie” (1998), “Mtv Unplugged” (1999), “Under Rug Swept” (2002), “So-called chaos” (2004), “Jagged little pill acoustic” (2005), la raccolta dei suoi più grandi successi “The collection” (2005), e “Flavors of entanglement”(2008). Le date: 17 luglio Piazzola sul Brenta (Pd), Anfiteatro Camerini 18 luglio Milano, Arena Civica - SPOSTATO all'Ippodromo del Galoppo 20 luglio Firenze, Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera

venerdì 22 giugno 2012

IL CAPITANO KIRK DI STAR TREK



 Molti artisti sono spesso associati a un solo personaggio o a un solo libro che li ha resi famosi. 
Ad esempio lo scrittore D.J. Salinger è conosciuto soltanto per il suo libro Il giovane Holden (Catcher in the Rye) nonostante abbia scritto e pubblicato per tutta la vita. 
La medesima sorte è toccata a William Shatner che è stato protagonista della fortunata serie televisiva Star Trek (1966-1969) e poi T.J. Hooker (1982-1986) e pure vincitore di un premio Emmy e di un Golden Globe come migliore attore non protagonista della serie Boston Legal (2004-2008).
 La sua fama è però indissolubilmente legata ala ruolo del capitano Kirk, il il vero motivo per cui ancor oggi la gente lo ferma amichevolmente per strada. Siccome il successo è stato ottenuto negli Stati Uniti, sfugge il fatto che William Alan Shafter è canadese, nato il 22 marzo 1931 a Montreal, Quebec da padre ebreo austriaco (Joseph Schattner) e da madre quebecchese (Anne Garmaise). 
Chi nasce in Quebec ha molte possibilità di diventare un grande artista, come successe allo scrittore Saul Bellow (Humboldt’s Gift – Il dono di Humboldt). nato a Lachine, Quebec e poi trasferitosi a Chicago con la famiglia. Aria trasportata dagli emigrati in Massachusetts dove vide la luce a Lowell il mitico Jack Kerouac di On the Road (Sulla Strada). Ma anche per William Shafter la via del successo artistico passò da New York dove si stabilì nel 1956. La svolta nella sua carriera giunse nel 1966 quando Gene Roddenberry lo scelse per il ruolo del capitano James T. Kirk nel serial televisivo di fantascienza Star Trek. Al termine della lavorazione televisiva continuò a sfruttare la sua notorietà nella produzione di videogiochi, pellicole, film ispirati al mondo di Star Trek nonostante abbia continuato nel settore artistico, il personaggio del capitano Kirk è quello che gli è rimasto appiccicato. Come si addice ai divi del cinema ha avuto una vita sentimentale molto travagliata contrassegnata da tre divorzi che non gli hanno impedito di risposarsi per la quarta volta nel 2001. 
Comunque, se lo incontrate per strada, chiedetegli pure del capitano Kirk, e fatevi raccontare la sua storia. In fondo, ha anticipato il futuro.

venerdì 7 dicembre 2007

OAK ISLAND, NOVA SCOTIA


L'isola di Oak Island si trova al largo della costa orientale della Nova Scotia, qualche chilometro a nord di Lunenburg. Poco nota al turismo frettoloso, ha acquisito una grande fama tra i cercatori di tesori e gli scopritori di misteri. Tutto risale addirittura al 1796 quando un ragazzotto, certo Daniel McGinnis si accorse di una depressione circolare nel terreno che faceva pensare ad uno scavo per nascondervi qualcosa, magari di prezioso. Era tempo di pirati e poteva starci. Cominciò a scavare aiutato da due amici.
Dapprima urtarono delle lastre di pietra, poi a tre metri incontrarono uno strato di tronchi. Lo stesso a 6 e 9 metri. Abbandonarono temporaneamente le ricerche che ripresero dopo una decina d'anni. Scesero fino a 30 metri. Trovarono strati di carbone, di fibre di cocco e altro ogni 3 metri. A 30 metri di profondità trovarono una pietra con iscrizioni indecifrabili, ma non riuscirono a proseguire per via di un canale sotterraneo che conduceva al mare. In altre parole chi aveva architettato questo nascondiglio aveva anche previsto di dissuadere eventuali intrusi costruendo dei canali che si allagavano appena messi in luce.
I tentativi di scoprire l'arcano sono stati innumerevoli, ma finora senza risultati evidenti.
L'isola è proprietà privata, ma si può ottenere il permesso di visitarla. Sono visibili i resti dei tentativi fatti per capire come e che cosa sia mai stato sepolto. Si respira un'aria di passato, di non decifrabile. Soprattutto è bello essere immersi nel mistero, quanto basta per ricordarla per sempre.
Dopo Peggy's Cove. Oak Island. Mi raccomando.


mercoledì 5 dicembre 2007

ST LAWRENCE MARKET , TORONTO



La città di Toronto ha un aspetto variegato che mescola il passato recente con il futuro. Tutto questo le dà un'aria meravigliosa. Chi non lo crede può ascendere la CN tower, guardare il panorama e comprendere lo sviluppo sottostante e quindi discendere e dirigersi verso est. Sì a destra , ma siccome siamo in Canada meglio precisare l'est, lungo la Front Street. Hotel Royal York imperdibile, che ha retto all'attacco delle nuove catene alberghiere.
Union Station da non perdere. Sempre diritto con il lago Ontario a destra per chi non ha dimestichezza con la bussola. Il St. Lawrence Market si fa vedere presto. Aperto tutti i giorni, anche se la vita vera, con il caos ideale, incomincia il sabato. Decine e decine di bancarelle e stand all'interno di un capannone enorme. Il malcapitato italiano, alla ricerca del salmone affumicato e del succo d'acero, si trova sommerso da una quantità bengodiana di qualsiasi tipo di alimenti che riflettono il carattere multietnico di Toronto. Stupefatto per essere stato male informato si getta allora su tutto ciò che brilla come le gazze. Visti anche quelli con il famoso sandwich "peameal" che è tipico di Toronto e che ricorda gli anni in cui veniva chiamata "Hogtown" ovvero "Città dei suini". Un sandwich di lombo di maiale tagliato a fette, messo sul grill.
Esperienza indimenticabile. Desiderio di assaggiare tutto. Vociare di mondi.
Il sabato dall'altra parte della strada c'è il Farmer's market con i contadini che vendono i loro prodotti direttamente. E per chi ha già visto tutti i mercati del mondo non c'è che aspettare la domenica e al posto dei contadini il mercato coperto diventa un mercatino del modernariato con tutto ciò che fa Canada di ieri e di oggi. Di tutto. Ho trovato gemelli vittoriani bellissimi. Ho visto una incredibile valigia-baule di primo novecento. Una di quelle che si aprono e si trasformano in quattro scompartimenti con lo spazio per ogni articolo. Valigie che sarebbero rifiutate dai musei dell'emigrazione perchè metterebbero troppo in evidenza la differenza con le valigie di cartone.
Non sarebbe bastato togliere le etichette di St.Moritz, London Palace Hotel Paris, Imperial Hotel Kyoto, Royal Picardy, Grand Hotel Oslo. Memorabili. Estasiato anche il mio amico Tony che non c'era mai stato, ma che certamente qualche domenica mattina abbandonerà la pace di Woodbridge per andare in bassa città a cercare anche lui nelle vite degli altri, dove c'è sempre qualcosa che interessa noi, anche soltanto per un momento.
Ogni tanto mi viene in mente quella bella valigia. E solo adesso quando vedo qualcosa che mi piace, quasi sempre non aspetto il giorno dopo.




martedì 4 dicembre 2007

ITINERARI in... SASKATCHEWAN



A nord di SASKATOON, le radure ed i sentieri del parco del patrimonio WANUSKEWIN testimoniano in modo eloquente i rigori della vita quotidiana autoctona.
Molti dei bisonti che un tempo popolavano numerosi queste pianure sono caduti nel precipizio OPAMIHAW (colui che vola). Gli archeologi hanno scoperto vestigia risalenti a più di 8000 anni fa: i luoghi abitativi, la disposizione dei teepee, i mucchi di carcasse di bisonte hanno reso più agevole capire i modo di vivere degli abitanti della regione prima dell’arrivo degli Europei. I talentuosi danzatori della troupe internazionale di Wanuskewin sapranno avvolgervi con le loro storie e la loro cultura eseguendo ritmate danza tradizionali tipiche delle pianure del nord.
A MAPLE GROVE, a est di ROSTHERN, incontrerete tracce di un periodo storico più recente, all’origine della produzione cerealicola del Canada e che ha reso famosa in tutto il mondo la provincia del Saskatchewan. Il sito storico FERME-DE-SEAGER-WHEELER porta il nome del celebre coltivatore che nel primo novecento vinse ben 5 volte di seguito il World Wheat Championship. La sua fattoria, restaurata per riprodurre l’aspetto del 1919, è oggi anche un centro di ricerca agricola con giardini e orti ed un rifugio per gli uccelli.
Dall’antica stazione ferroviaria Canadian National di Rosthern è stato ricavato lo Station Arts Centre, che comprende una galleria d’arte, una graziosa tea-room ed un teatro in cui le rappresentazioni estive si ispirano a temi propri delle grandi pianure.



Tappa significativa è il sito storico di BATOCHE, per visitare i luoghi dove si sono svolte molte delle battaglie del 1885, espressione della frustrazione del popolo meticcio (i Métis) a seguito del sequestro delle loro terre. I capi della piccola comunità agricole di Batoche, Louis Riel e Gabriel Dumont, tentarono invano di far riconoscere i diritti del loro popolo.
La complessa storia di questi funesti eventi è ricordata dalla chiesa, dal presbiterio e dal cimitero del centro interpretativo della cittadina.
Nel Centro interpretativo regionale di DUCK LAKE troverete esposti interessanti manufatti degli autoctoni e dei Métis. Per immergervi ancor di più in queste due culture così strettamente legate fra loro, potreste fermarvi in loco, per esempio, al Jack Pine Stables, scegliendo di soggiornare in un autentico teepee, un’esperienza davvero speciale.
A Ovest della Route 11 sarà interessante visitare FORT CARLTON, una postazione restaurata che fu eretta nel 1810 dalla HUDSON’S BAY COMPANY come centro d’approvvigionamento lungo le vie del commercio delle pellicce. Seguirà una sosta nella cittadina di PRINCE ALBERT per visitare la DIEFENBACKER HOUSE, l’ultima residenza del tredicesimo Primo Ministro canadese John G. Diefenbacker , nonché il Centro di Arti Visive situato nel vecchio municipio costruito nel 1893, designato sito storico nazionale.
Puntate ora verso il PARCO NAZIONALE PRINCE ALBERT i cui 3.875 kmq. di boschi cedui, foresta boreale e laghi glaciali offrono riparo a cervi wapiti, caribù, orsi neri, lupi, bisonti , castori nonché ad una ricca fauna acquatica tra cui una specie rara, il Pellicano d’America.
All’interno del parco, nella zona urbana di WASKESIU potrete visitare costruzioni storiche e negozi davvero particolari oppure sfidare qualcuno nel lancio dei ferri di cavallo.
Soprattutto non mancate di rilassarvi su una delle 7 spiagge sabbiose fra le più belle della provincia. Qui si praticano numerosi sport fra cui canottaggio, kayak, barca e tavola a vela, sci nautico ed ovviamente il nuoto.


Prendetevi un po’ di tempo per andare a piedi o in canoa al BEAVER LODGE sulle rive del lago AJAWAAN, un tempo abitato da GREY OWL (avete visto il film con Pierce Brosnan?) . E’ qui che Archie Belaney anche chiamato WA-SHA-QUON-ASIN (colui che vola di notte), creò insieme alla compagna Mohawk Anahareo un santuario per i castori in pericolo a causa della caccia indiscriminata da lui stesso praticata fino ad allora. Si racconta che passasse più tempo con i suo castori Jellyroll e Rawhide che con lei!
Appena fuori dal parco, sempre nei dintorni di Waskesin, gli amanti del golf potranno godersi l’Elk Ridge Golf Corse, un eccezionale percorso da 27 buche.
Sulla via del ritorno si consiglia di percorrere la sinuosa Route 263 per continuare ad ammirare la stupenda natura incontaminata e la fauna selvaggia.
E’ un itinerario di straordinaria bellezza che in una settimana vi farà conoscere angoli affascinanti di questa poco conosciuta provincia delle pianure canadesi.

lunedì 3 dicembre 2007

IL DESERTO DELLO YUKON


Quando si parla di deserto ci si immagina grandi estensioni di sabbia e di dune, oppure il grande deserto artico. Nello Yukon c'è, però, un piccolo deserto (loro lo chiamano "il deserto più piccolo del mondo") molto interessante.
Infatti si tratta di un luogo con sabbia finissima, senza sottobosco, ma con pini che crescono qua e là. Si trova lungo la strada che porta da Cancross a Whitehorse. Sebbene l'area sia troppo umida per essere designata come deserto, il posto è comunemente chiamato "Cancross Desert". Si tratta di una serie di dune che si sono formate durante l'era glaciale, quando, un grande lago glaciale, si è prosciugato. Si possono osservare una vasta quantità di piante tra le quali il lupino dello Yukon e l'inusuale (per queste latitudini) "Baikal sedge" (
Carex sabulosa ssp. leiophylla). Il governo dello Yukon vorrebbe fare di quest'area una zona protetta, ma a tutt'oggi ha incontrato molte opposizioni della. gente del posto che usa le dune come zona ricreativa.


Patrizia Mazza

Foto di Patrizia scattata nel mese di ottobre del 2006

venerdì 30 novembre 2007

WHISTLER BLACKCOMB, B.C.


Whistler Blackcomb è in movimento. Le Olimpiadi invernali del 2010 sono molto vicine. In questa località avranno luogo le gare delle discipline alpine maschili e femminili e sarà quindi l'occasione per mostrare al mondo intero la bellezza del paesaggio e l'efficienza degli impianti. Whistler che conta ormai oltre 10.000 abitanti stabili, è in continuo sviluppo da almeno 19 anni. A differenza delle località alpine, queste montagne non sono costellate da villaggi e la natura sembra essere ancora padrona. Whistler merita una visita d'estate. Pochi sanno che si può raggiungere anche in treno.
I chilometri che la separano da Vancouver sono circa 120. Si parte da North Vancouver costeggiando il mare che diventa poi fiordo. Montagne verdi di pini e picchi bianchi. Curve sinuose fino alle cascate Shannon che saranno alte trecento metri e che si ricordano per lo scenario in cui sono incastonate. Poi via via dentro e lungo spazi ignoti alle macchine fino al Black Tusk, una specie di dente del gigante, già vulcano attivo. A Whistler le macchine non devono servire. Sciare nell'organizzazione più moderna possibile. Dopo, o per chi ha altre idee, ci sono le motoslitte.
Niente pianure noiose o laghi ghiacciati come ad est, ma il famoso rugged terrain dove devi avere i polsi ferrei per andare su e giù per il terreno accidentato.
Per i meditativi ci sono le escursioni con le racchette che sono memorabili durante le nevicate.
Silenzio, uccelli di solito ignorati, ghiaccioli e colori della neve, precipitare continuo di neve nei ruscelli. Rumori attutiti musicali. Pof pof puf spluff. Pini giganteschi accoglienti.
Più in là qualcuno scia.

giovedì 29 novembre 2007

CANADIAN AIRLINES




L'altro giorno sul treno per Mantova ho incrociato lo sguardo di un vecchio amico. Dopo una decina d'anni è stato bello incontrare Pasquali, capocabina della Canadian Pacific, CP Air, Canadian International Airlines e infine Canadian Airlines sparita nei meandri di Air Canada. Pasquali, con il cognome come si usava alle elementari. Adesso forse l'appello recita : Gaia, Giada, Matteo, Mattia, Luca, Federico, in evoluzione continua. Allora era : Alpari, Bestetti, Gianni Checchi, Checchi Edvige ( mai capito perchè). Pasquali, in pensione da poco, ultimo o quasi delle decine di italiani che a partire dagli Anni Sessanta garantirono la presenza di personale parlante italiano sui voli a lungo raggio sponsorizzati dagli emigranti di andata e ritorno. Passato. Almeno per noi. Ricordi di persone che abbiamo conosciuto sia a terra sia in volo creando un rapporto compagnia-cliente che adesso non esiste più. Personale proveniente dalla scuola alberghiera. Ancora su e giù dopo 40 anni di peregrinazioni. Un mondo scomparso. Nomi che si rincorrono nel discorso. Come quando si ritrovano i compagni di scuola dopo qualche pò. Il Canada che tutti i parenti hanno apprezzato dalla loro viva voce e durante le visite. Paese che non sa nemmeno quanto sia valsa l'opera di questi lavoratori del cielo. Ancora in viaggio con la valigia piena di regali. Succo d'acero per un'improbabile whaffle o pancake in quel di Casalmaggiore e il salmone dei nativi sotto vuoto, così diverso e amabile rispetto a quello affumicato da duty-free. Sempre in movimento. La prima volta ci siamo incontrati su un volo da Amsterdam a Vancouver nel 1976. Andavo a Whistler che allora non appariva ancora sulla mappa degli sciatori.
Il Canada è anche la gente che fa parte della tua vita e per qualche ora ti mette il desiderio di tornare. Non si sa se in Canada o nel passato remoto.

martedì 27 novembre 2007

UNIVERSITA' IN CANADA


Il villaggio globale, la locuzione usata per la prima volta dallo studioso canadese Marshall McLuhana nel suo libro "Gli strumenti del comunicare" ( "Understanding Media: The Extensions of Man") significa ad un certo punto anche mobilitarsi per studiare in giro per il mondo per poter affrontare nel modo migliore le opportunità del futuro.
Un tempo si mirava al PhD o al Master, al corso annuale di Erasmus. Da qualche anno si prendono in considerazione anche i corsi di prima laurea. La maggior parte degli studenti preferisce l'Europa ed in primis la Germania soprattutto per motivi economici. Circa 3.500 dei 30.000 studenti all'estero vanno pure in USA. Anche se le statistiche circolanti non includono il Canada, ogni volta che vado nelle università canadesi mi imbatto in italiani che frequentano corsi di primo livello oppure corsi di aggiornamento. Università che non hanno paura di nessuno.
Tre considerazioni : Il Canada è un Paese tranquillo e quindi non desta ansie per le famiglie dove i campus universitari sono spesso fuori dalle città, cosa che magari limita l'interazione con il territorio. L'arrivo massiccio degli studenti asiatici in seguito all'ultima immigrazione soprattutto da Hong Kong ha aumentato vertiginosamente i costi. Spesso gli studenti italiani sono penalizzati da una scarsa conoscenza del sistema di valutazione internazionale.
A questo proposito mia figlia Barbara ebbe un sacco di problemi quando fece domanda di ammissione al corso di laurea in architettura del paesaggio all'università di Guelph. Si era diplomata al liceo scientifico con una media del 7.6. Ma per i canadesi il minimo era l'80%. Vai
a spiegare che al liceo scientifico di Gallarate i voti andavano dal 4 all'8. Sono dovuto andare a Guelph (lavoravo per una compagnia aerea e lo potei fare senza eccessivi problemi) e spiegare l'arcano.
E niente lavoro part-time e screening infinito ogni volta che Barbara ritornava in Canada con i documenti regolarmente a posto.
Alla fine ciò che importa è il risultato. Studiare per quattro anni in un paese straniero ha un valore aggiunto che soltanto in questo modo si può ottenere. Con vantaggi sia per la persona sia per il Paese ospitante, che troppo spesso non se ne rende conto appieno.

lunedì 26 novembre 2007

VIAGGI DAFFARI


Fino a pochi anni fa un viaggio d'affari in Canada contemplava un pò di tempo libero da dedicare a se stessi, allo shopping e alla conoscenza del paese. Le abitudini cambiano in funzione di un ritmo che forse non impone nessuno. Taxi treno sicurezza infinita lenta noiosa volo fastidioso computer sempre acceso arrivati finalmente noncuranza cartello della ditta taxi albergo ristorante dietro l'isolato CNN non CNBC.
Telefono anzi computer per chiamare casa ventesimo piano colazione distratta bacon & eggs ma mangia come parli e lascia stare le polish sausage che aumentano il colesterolo e leggi il Globe & mail anzichè pensare ai risultati del campionato. Fabbrica ditta fast food pranzo veloce ditta fabbrica alle cinque tutti a casa albergo hotel cena da decifrare CNN telefono computer forse sabato vado a fare una passeggiata lungo il lago Ontario a guardare i gabbiani o che altro stridere e cantare e intrufolarsi tra gli alberi e immaginare le cascate del Niagara proprio appena la di là della CN tower e magari andarci o meglio fare la strada per andarci e fermarsi prima a sentire il Paese.
Mercati i rionali, negozi, strade brulicanti e la vita di tutti i giorni nascosta fino a ieri dalle ditte. No, corsa veloce taxi navetta aeroporto terminal 3 noia fastidio sicurezza scarpe nuovamente sul nastro ah! duty free felpa per il bambino succo d'acero che non userò mai ma che fa Canada
New York Times del fine settimana che fa più businessman anche se non ci sta più da nessuna parte visto che in valigia ci sono vestiti per altre due settimane di soggiorno ma io parto prima per raggiungere la mia famiglia. Partire, andare, fastidio, computer, expense report, lunedì in ufficio e poi di nuovo in partenza.
Le oche canadesi volano tranquille in formazione in direzione di Missassauga.

venerdì 23 novembre 2007

CROCIERE ANTARTICHE


GAP ADVENTURES è un tour operator canadese di Toronto che organizza viaggi con lo scopo primario di fare conoscere il mondo non ancora battuto dal turismo di massa. Le crociere nell'Oceano Antartico sono parte dei suoi programmi migliori. La più recente era partita dalla città argentina di Usuhuaia per una crociera l'11 novembre per una crociera di 19 giorni. Stamattina 23 novembre 2007 mentre la M/V Explorer di loro proprietà navigava vicino all'isola di King George a sud delle isole South Shetlands ha urtato un iceberg.
I 100 turisti, soprattutto canadesi, inglesi e americani, sono stati evacuati assieme agli oltre 50 membri d'equipaggio e tratti in salvo su un'altra nave.
Al momento dell'impatto le condizioni meteorologiche erano buone dato il periodo dell'anno.
La MV Explorer si è piegata su se stessa e sta affondando. Tragico e allo stesso tempo fortunato destino che in altre circostanze titaniche ha causato ben altri danni. Questa volta la vicenda passerà in fretta e senza troppa notorietà alla storia del mare e delle statistiche, oltre che ad un capitolo ben preciso e articolato delle biografie di un centinaio di amanti del mare e di quello che è rimasto del pianeta.
Secondo gli organi di informazione italiani, la nave è stata costruita in Italia nel 1969.
Le statistiche ufficiali dicono che pesava 2.400 tonnellate, aveva una velocità di crociera di 11, una capacità di 100 passeggeri, azionata da motori diesel di 3800 hp e che era conosciuta come la "Piccola nave rossa". La prima nave passeggeri a navigare il passaggio a nordovest nel 1984.

Il pensiero va alla spensierata Feuille d'Erable attualmente in crociera nel Mediterraneo e nell'Oceano Indiano dove gli iceberg si sono sciolti milioni di anni fa.




giovedì 22 novembre 2007

FORT MCMURRAY, ALBERTA



L’idea di Canada è associata a natura incontaminata, spazi enormi, animali vagabondi.

Idea valida anche se poi troppe persone finiscono per affollare le città con la scusa che sono più vivibili, salvo poi peregrinare per i grandi magazzini alla ricerca di regali da portare a casa.

Fort McMurray si trova a circa 300 chilometri a nord di Edmonton in Alberta. Centro per il commercio delle pelli diventata città in crescita di oltre 80.000 abitanti. Qui l’idea di Canada ha

un sussulto. Qui si celano oltre 180 miliardi di petrolio sotto forma di sabbie bituminose che mettono il Canada al secondo posto tra i futuri produttori di greggio. E’ la corsa all’oro nero dove purtroppo l’ecologia non ha posto. La separazione degli idrocarburi dalla sabbia era un processo costoso quando il petrolio costava 20 dollari al barile, ma adesso che è quasi a 100 dollari è un affare enorme. Ovviamente le foreste salvate finora dai nativi sono martoriate. 50.000 chilometri quadrati di foreste già deturpate. Tumori in aumento a causa dell’inquinamento del fiume Athabasca, utilizzato per lo scarico delle acque di lavorazione, crescita immobiliare disordinata, denaro al primo posto, piogge acide dappertutto, emissioni di gas a effetto serra in aumento esponenziale. Scavatrici dappertutto. Le società petrolifere arrivate da ogni dove. Salari enormi per distrarre dai problemi conseguenti al disastro in atto.

A poche ore di auto a nord di Banff, lake Louise.

Questo è il Canada che non vogliamo

mercoledì 21 novembre 2007

ITINERARI in... TERRANOVA E LABRADOR


Iniziate il viaggio di queste terre dell’est canadese, fino al 1949 un paese indipendente, da ST.JOHN’S con una visita al sito storico di SIGNAL HILL dove potrete assistere alle manovre dei cadetti militari. Una passeggiata lungo le vie della capitale tra file di casette e manieri vittoriani vi condurrà al villaggio di pescatori QUIDI VIDI e poi al JOHNSON GEO CENTRE.
Alla fine della primavera o in estate, fermandosi nei numerosi punti di osservazione lungo la costa ci sono ottime possibilità di avvistare alcune delle 22 specie di balena che incrociano al largo. Non potrà mancare una foto ricordo della punta più orientale del continente nordamericano sostando al sito storico di CAPE SPEAR. Fermatevi per una visita alla riserva ecologica WITLESS BAY vicino a BAY BULLS: qui vive la più numerosa colonia di pulcinella di mare del continente insieme ad oltre 2,5 milioni di uccelli marini e balene a profusione. Una visita guidata in battello di questa straordinaria riserva è una esperienza da non perdere.
L’itinerario proposto si snoda quindi verso ovest lungo la DISCOVERY TRAIL per immergersi in 500 anni di storia e la splendida natura selvaggia circostante. A TRINITY, cittadina che ha conservato nel suo centro storico le vestigia del 17esimo secolo, personaggi in costume fanno rivivere gli avvenimento dell’epoca, esibendosi in un famoso spettacolo all’aperto.
E’ a BONAVISTA invece che conoscerete ogni particolare della spedizione navale che condusse, dall’Inghilterra a queste coste, l’esploratore genovese GIOVANNI CABOTO nel 1497. Da non perdere: il sito storico dei fari a CAP BONAVISTA, il monumento dedicato a Caboto nel museo della cittadina e la replica della sua nave “The Matthew” ed il relativo centro interpretativo.
Proseguendo lungo la costa, affascinati dagli innumerevoli pittoreschi villaggi di pescatori, si raggiunge il centro interpretativo marino del PARCO NAZIONALE TERRA-NOVA per ammirare, da apposite imbarcazioni, tranquille baie disseminate lungo le austere coste nonché passeggiare lungo i sentieri che permettono di giungere in punti favorevoli per l’avvistamento di aquile, linci e alci.
Una deviazione che necessita un paio di giorni in più è quella da GAMBO verso il centro interpretativo BOYD’S COVE BEOTHUK, al faro LONG POINT e al museo di TWILLINGATE. Da qui ci si può imbarcare sul battello che percorre la ICEBERG ALLEY dove poter ammirare gli iceberg alla deriva e le evoluzioni delle balene.
Da GAMBO l’itinerario continua verso il PARCO NAZIONALE GROS-MORNE, sito del patrimonio mondiale dell’Unesco, territorio di montagne rocciose, profondi fiordi interni, sentieri pedonali e le TABLELANDS, un altipiano di 600 metri di altitudine di nuda regolite espulsa dal centro della terra qualche milione di anni fa.
Lungo la VIKING TRAIL altri siti storici imperdibili: PORT AU CHOIX, con manufatti che testimoniano la presenza in loco di popolazioni autoctone quasi 3 milioni di anni fa; ANSE AUX MEADOWS (anch’esso patrimonio Unesco) che rende omaggio ai Vichinghi, primi europei a lasciare prove del loro passaggio su questo continente. Scoprirete stupefacenti testimonianze archeologiche presso il Centro Visitatori dove le guide rievocano per i turisti la vita quotidiana nelle capanne di terra, costruite come lo avrebbero fatto i Vichinghi 1000 anni fa. Non può mancare una sosta nel ricostruito villaggio vichingo di NORSTEAD per ascoltare, nella penombra della sala del capo-clan, affascinanti leggende nordiche e visitare la replica della nave SNORRI per rendersi conto di come i vichinghi domassero l'agitato Atlantico del nord.

Qualche giorno merita anche il sud del Labrador che si raggiunge con il traghetto Apollo che porta al di là dello Stretto BELLE ISLE dove si potranno distinguere all’orizzonte numerosi icebergs.
Giunti al sito storico di RED BAY farete la conoscenza di un altro gruppo di visitatori europei le cui gesta sono meno note: gli abilissimi pescatori baschi del XVI secolo e di cui un’antica baleniera, l’unica al mondo ad oggi conservata, si trova qui esposta.
Il museo Labrador Straits a POINT AMOUR, espone armi, utensili domestici e da lavoro locali più recenti. Da non perdere la salita al più alto faro della Province Atlantiche, il POINT AMOUR LIGHTHOUSE.
Un itinerario di 10-15 giorni di straordinaria bellezza! Approfondimenti in
www.gov.nl.ca

martedì 20 novembre 2007

NEIL YOUNG


Il mio amico Giuliano è un sognatore. A volte, mentre pianifica viaggi d'affari e prenota alberghi per i suoi clienti, si ferma a fantasticare. Prendere il tempo che vola via, per gli altri. Fermarsi a pensare ai propri interessi. Vento. Prairie Wind. Il vento della Prateria. Neil Young. No Wonder. (Non c'è da meravigliarsi). Here for you (Questo è per voi). Dolci canzoni dedicate ai figli.
Profonda passione familiare.
Cementare il rapporto padri e figli.
Volo Milano Toronto troppo caro. Troppo presto. Scuola. No, facciamo dopo. Biglietti finiti.
Va bene. Ok per il 15.
15 dicembre 2007. New York. United Palace Theatre. Ore 8.00 p.m.
Giuliano e Riccardo saranno tra gli ammiratori di Neil Young. Giuliano sorriderà sotto i baffi.
Riccardo forse non capirà ancora completamente. La sua generazione ha bisogno di cristallizzare le emozioni. Poi si renderà conto e si sentirà bene.
Ciao Giuliano, salutami Ellis Island. La CN tower sarà per un'altra volta.
Il vento della prateria soffia senza tregua. Ti entra nelle narici e non hai palazzi dove ripararti in attesa che la folata se ne vada via. Trascina tutto. A volte preferisci stare davanti a tutto a proteggere tuo figlio. Domani sarà lui a proteggerti perchè avrà lo stesso stupore lo stesso feeling delle vibrazioni della chitarra. Il vento.

venerdì 16 novembre 2007

TAKHINI HOTSPRINGS - YUKON


Questa volta vorrei descrivere un luogo con delle sorgenti calde, ma non di quelle più conosciute (Ainsworth Hot Springs - Radium Hot Spring - Nakusp Hot Springs - Liard Hot Springs, North East BC ), ma di un piccolo centro che si trova poco lontano da Whitehorse (capitale dello Yukon). Sono le Takhini Hot Springs. Questo piccolo complesso termale d'estate è molto frequentato per cui non è proprio ideale andarci, ma a partire da metà settembre/fine ottobre è piacevolissimo (attenzione però perchè da settembre è aperto solo il fine settimana fino alle ore 22.00). Si tratta di un piccolo centro con solo due piscine (una caldissima, l'altra più temperata) con un'acqua molto ferrosa.

Vicino alle piscine c'è un campeggio con tutti i servizi e ed è più piacevole soggiornarvi con un camper. Così alla sera si può andare in costume direttamente dal camper alle piscine.e sentire l'aria pura e fredda sulla pelle, prima di immergersi nell'acqua calda.

Io ci sono stata all'inizio di ottobre e la temperatura esterna era già abbastanza bassa (3-4 gradi). Era piacevolissimo stare con il corpo a mollo mentre la testa assaporava la fresca aria del nord...La seconda sera è poi apparsa l'aurora boreale ed era magico...il cielo danzava e i colori erano qualcosa di meraviglioso, tutto questo ha preparato la giornata seguente e la serata dove a poco a poco sono iniziati a cadere i primi fiocchi di neve...il paesaggio aveva qualcosa di irreale sembrava di essere in un mondo misterioso, avvolti dal vapore e dai fiocchi di neve.

Patrizia Mazza



giovedì 15 novembre 2007

UN'EROINA CANADESE - LUCILLE TEASDALE-CORTI

Ecco qui riprodotto il francobollo emesso nel 2000 dalle Poste canadesi in onore del medico chirurgo LUCILLE TEASDALE-CORTI, luminosa benefattrice ricordata per la sua generosità ed abnegazione, e purtroppo deceduta nel 1996.
La storia di questa donna e della sua famiglia è a dir poco emozionante, tanto da meritarsi anche un libro e persino un film della RAI sulla loro vita e le loro opere.
Ne parlerò più dettagliatamente ma ho voluto iniziare questo percorso con una emissione filatelica che mi ha riservato il grande onore di conoscere il dott. Piero Corti (deceduto nel 2003) e la figlia Dominique quando l'allora Console Generale del Canada a Milano Peter Donolo pensò di far loro dono di una gigantografia riproducente questo francobollo.
"Lucille e Piero Corti sono l'esempio di quanto di meglio possano esprimere la società canadese e italiana. Oggi il Canada ha inteso riconoscere solennemente la straordinaria vicenda di questa donna, di questa famiglia". Assai commosso, il Dott. Corti replicò che onorare la vita di un'eroina è un modo per sostenerne l'operato. Ed io sono convinta che questo sia il minimo che ciascuno di noi può fare.
Per conoscere e sostenere il lavoro di Dominique Corti e della Fondazione intitolata ai suoi genitori e di tutti coloro che lavorano all'ospedale St. Mary's Lacor in Uganda, collegati al sito.

martedì 13 novembre 2007

STEVESTON VILLAGE, Vancouver


Riceviamo un altro bel racconto di viaggio da Patrizia, una affezionata lettrice, che dimostra di condividere con noi un profondo affetto per questo meraviglioso paese. Grazie Patrizia, per i tuoi utili suggerimenti e la bella foto dello Steveston Village scattata lo scorso 29 settembre.





C'è un piccolo angolo di Vancouver che non molti turisti europei conoscono ed è lo storico "Steveston Village" a Richmond. E' un luogo piacevolissimo, dove passeggiare e rilassarsi. Al porto viene venduto il pesce direttamente dalla barche da pesca, che in mattinata, ritornano dalla loro uscita notturna.
Quando sono a Vancouver ci vado sempre e se sono con il camper, non manco mai di fare scorta di pesce fresco. Se invece non ho la possibilità di cucinare, vado nei bei ristoranti affacciati sulla baia, che offrono dei buonissimi piatti di pesce. C'è il ristorante francese dove si può gustare una buonissima bouillabaisse (zuppa di pesce), oppure in un altro ti servono degli scampi all'aglio sublimi. Se è bel tempo ci si può anche sedere sulle panchine del porto e gustare un ottimo fish and chips.
Il villaggio è piacevolissimo, con alcuni interessanti luoghi da visitare come lo Steveston Museum e la Gulf of Georgia Cannery.
Dal porto partono inoltre le gite per vedere le balene e per visitare le altre isole dei dintorni e in pochi minuti si possono raggiungere altri luoghi molto interessanti: il Rifle Bird Sanctuary (zona umida protetta ottima per il birdwatching), la spiaggia Boundary Bay, Iona Island Regional Park e i traghetti per Vancouver Island.

domenica 11 novembre 2007

IN FLANDERS FIELDS

In Flanders fields the poppies blow
Between the crosses, row on row,
That mark our place; and in the sky
The larks, still bravely singing, fly
Scarce heard amid the guns below.
We are the Dead. Short days ago
We lived, felt dawn, saw sunset glow,
Loved and were loved, and now we lie
In Flanders fields.
Take up our quarrel with the foe:
To you from failing hands we throw
The torch; be yours to hold it high.
If ye break faith with us who die
We shall not sleep, though poppies grow
In Flanders fields.
John McCrae

I commoventi versi scritti dal Tenente-Colonnello John McCrae, medico sul fronte di Ypres nelle Fiandre durante la Prima Guerra Mondiale rappresenta oggi il più intenso omaggio ai caduti di tutte le guerre. Le sue parole, scarabocchiate su un pezzetto di carta subito dopo la morte del più caro amico nell'aprile 1915, sono lo struggente appello, divenuto ormai un valore universale, dei soldati timorosi di essere dimenticati e di aver combattuto e sacrificato la vita invano.
Il papavero, fin dalle guerre napoleoniche aveva assunto una specifica simbologia legata ai campi di battaglia. E' un fiore che infatti cresce abbondante per qualche anno dopo cruenti battaglie ma che il trascorrere del tempo ne vede scemare sempre più la diffusione e fioritura.
In risposta a IN FLANDERS FIELDS, nei giorni del ricordo il papavero viene appuntato al petto da tutti coloro che vogliono ricordare e onorare il loro sacrificio.


Oggi 11 novembre è il Giorno del Ricordo (Giorno dell'Armistizio) e conclude una settimana di cerimonie dedicate ai combattenti canadesi, che sotto la bandiera britannica dapprima, insieme agli altri membri del Commonwealth e, dopo il 1967, sotto la bandiera con la foglia d'acero hanno partecipato ai conflitti moderni.
Oltre a portare il papavero, è usanza osservare 2 minuti di silenzio alle ore 11 dell'11 novembre, contribuire alla raccolta di fondi per aiutare ex-combattenti (oggi 250,000) bisognosi e le loro famiglie, assistere alla TV alle cerimonie commemorative che si svolgono al Memoriale di Guerra a Ottawa, connettersi a siti dedicati come il Canadian Virtual War Memorial, visitare un memoriale o cimitero di guerra, visitare il Canadian War Museum a Ottawa.

mercoledì 7 novembre 2007

ROMANTICHE CASCATE DEL NIAGARA


Ecco di nuovo riaffiorare i ricordi!

Una storiella che racconto quando accompagno i turisti alle Cascate del Niagara è di averle visitate la prima volta in occasione del mio primo viaggio di nozze nel 1959 (sic!).

... cala il silenzio nel bus, io taccio e li guardo tutti con nonchalance, qualcuno alza la testa
e mi scruta con occhio inquisitore, altri ancora non raccolgono la provocazione... Qualcuno azzarda... vuole correggermi... certo, la nostra guida non è più una ragazzina ma insomma così vecchia proprio non ne ha l'aspetto ...

Soddisfatta dello scompiglio provocato, svelo il segreto, sì, perchè non è proprio una storiella come un'altra ma è la pura verità! Poco importa se il viaggio di nozze era quello dei miei genitori, che emigrati in Canada nei primi anni cinquanta, non poterono permettersi di fare un viaggio (da Montreal a Niagara!!!) finchè non fossero già nati i figli e avessero faticosamente raggiunto una certa tranquillità economica.

Quindi, eccoci qui noi quattro, nella destinazione per eccellenza dei viaggi di nozze nordamericani a passeggiare romanticamente lungo il Niagara Parkway in carrozzella a cavalli, imbarcarsi sulla Maid of the Mist e ammirare (per quello che si riesce a intuire attraverso la spuma e oltre il rombo assordante) la forza della natura che forgia la sagoma delle Horseshoe Falls; foto-ricordo al Floral Clock, gigantesco orologio floreale azionato ad acqua, ogni anno di colori e disegni diversi.

Per fortuna non c'erano tutte le 'attrazioni' di contorno, Casinò, locali ed altre brutture che fingo sempre di non vedere, consigliando a tutti di fare altrettanto. Allora era davvero un incontro con la natura sovrana più a misura d'uomo. Ma, diciamoci la verità, anche oggi alle Cascate del Niagara si va proprio per questo, per ascoltarle e guardarle ammirati, sopraffatti dalla loro maestosità ..

Vi piacciono le fotografie?... ma non vi sembra che ci sia una incongruenza?