giovedì 27 febbraio 2014
IL CANADA NEL CUORE
mercoledì 27 giugno 2012
ALANIS MORRISETTE A MILANO
venerdì 22 giugno 2012
IL CAPITANO KIRK DI STAR TREK
venerdì 7 dicembre 2007
OAK ISLAND, NOVA SCOTIA
L'isola di Oak Island si trova al largo della costa orientale della Nova Scotia, qualche chilometro a nord di Lunenburg. Poco nota al turismo frettoloso, ha acquisito una grande fama tra i cercatori di tesori e gli scopritori di misteri. Tutto risale addirittura al 1796 quando un ragazzotto, certo Daniel McGinnis si accorse di una depressione circolare nel terreno che faceva pensare ad uno scavo per nascondervi qualcosa, magari di prezioso. Era tempo di pirati e poteva starci. Cominciò a scavare aiutato da due amici.
Dapprima urtarono delle lastre di pietra, poi a tre metri incontrarono uno strato di tronchi. Lo stesso a 6 e 9 metri. Abbandonarono temporaneamente le ricerche che ripresero dopo una decina d'anni. Scesero fino a 30 metri. Trovarono strati di carbone, di fibre di cocco e altro ogni 3 metri. A 30 metri di profondità trovarono una pietra con iscrizioni indecifrabili, ma non riuscirono a proseguire per via di un canale sotterraneo che conduceva al mare. In altre parole chi aveva architettato questo nascondiglio aveva anche previsto di dissuadere eventuali intrusi costruendo dei canali che si allagavano appena messi in luce.
I tentativi di scoprire l'arcano sono stati innumerevoli, ma finora senza risultati evidenti.
L'isola è proprietà privata, ma si può ottenere il permesso di visitarla. Sono visibili i resti dei tentativi fatti per capire come e che cosa sia mai stato sepolto. Si respira un'aria di passato, di non decifrabile. Soprattutto è bello essere immersi nel mistero, quanto basta per ricordarla per sempre.
Dopo Peggy's Cove. Oak Island. Mi raccomando.
mercoledì 5 dicembre 2007
ST LAWRENCE MARKET , TORONTO
La città di Toronto ha un aspetto variegato che mescola il passato recente con il futuro. Tutto questo le dà un'aria meravigliosa. Chi non lo crede può ascendere la CN tower, guardare il panorama e comprendere lo sviluppo sottostante e quindi discendere e dirigersi verso est. Sì a destra , ma siccome siamo in Canada meglio precisare l'est, lungo la Front Street. Hotel Royal York imperdibile, che ha retto all'attacco delle nuove catene alberghiere.
Union Station da non perdere. Sempre diritto con il lago Ontario a destra per chi non ha dimestichezza con la bussola. Il St. Lawrence Market si fa vedere presto. Aperto tutti i giorni, anche se la vita vera, con il caos ideale, incomincia il sabato. Decine e decine di bancarelle e stand all'interno di un capannone enorme. Il malcapitato italiano, alla ricerca del salmone affumicato e del succo d'acero, si trova sommerso da una quantità bengodiana di qualsiasi tipo di alimenti che riflettono il carattere multietnico di Toronto. Stupefatto per essere stato male informato si getta allora su tutto ciò che brilla come le gazze. Visti anche quelli con il famoso sandwich "peameal" che è tipico di Toronto e che ricorda gli anni in cui veniva chiamata "Hogtown" ovvero "Città dei suini". Un sandwich di lombo di maiale tagliato a fette, messo sul grill.
Esperienza indimenticabile. Desiderio di assaggiare tutto. Vociare di mondi.
Il sabato dall'altra parte della strada c'è il Farmer's market con i contadini che vendono i loro prodotti direttamente. E per chi ha già visto tutti i mercati del mondo non c'è che aspettare la domenica e al posto dei contadini il mercato coperto diventa un mercatino del modernariato con tutto ciò che fa Canada di ieri e di oggi. Di tutto. Ho trovato gemelli vittoriani bellissimi. Ho visto una incredibile valigia-baule di primo novecento. Una di quelle che si aprono e si trasformano in quattro scompartimenti con lo spazio per ogni articolo. Valigie che sarebbero rifiutate dai musei dell'emigrazione perchè metterebbero troppo in evidenza la differenza con le valigie di cartone.
Non sarebbe bastato togliere le etichette di St.Moritz, London Palace Hotel Paris, Imperial Hotel Kyoto, Royal Picardy, Grand Hotel Oslo. Memorabili. Estasiato anche il mio amico Tony che non c'era mai stato, ma che certamente qualche domenica mattina abbandonerà la pace di Woodbridge per andare in bassa città a cercare anche lui nelle vite degli altri, dove c'è sempre qualcosa che interessa noi, anche soltanto per un momento.
Ogni tanto mi viene in mente quella bella valigia. E solo adesso quando vedo qualcosa che mi piace, quasi sempre non aspetto il giorno dopo.
martedì 4 dicembre 2007
ITINERARI in... SASKATCHEWAN
A nord di SASKATOON, le radure ed i sentieri del parco del patrimonio WANUSKEWIN testimoniano in modo eloquente i rigori della vita quotidiana autoctona.
Molti dei bisonti che un tempo popolavano numerosi queste pianure sono caduti nel precipizio OPAMIHAW (colui che vola). Gli archeologi hanno scoperto vestigia risalenti a più di 8000 anni fa: i luoghi abitativi, la disposizione dei teepee, i mucchi di carcasse di bisonte hanno reso più agevole capire i modo di vivere degli abitanti della regione prima dell’arrivo degli Europei. I talentuosi danzatori della troupe internazionale di Wanuskewin sapranno avvolgervi con le loro storie e la loro cultura eseguendo ritmate danza tradizionali tipiche delle pianure del nord.
A MAPLE GROVE, a est di ROSTHERN, incontrerete tracce di un periodo storico più recente, all’origine della produzione cerealicola del Canada e che ha reso famosa in tutto il mondo la provincia del Saskatchewan. Il sito storico FERME-DE-SEAGER-WHEELER porta il nome del celebre coltivatore che nel primo novecento vinse ben 5 volte di seguito il World Wheat Championship. La sua fattoria, restaurata per riprodurre l’aspetto del 1919, è oggi anche un centro di ricerca agricola con giardini e orti ed un rifugio per gli uccelli.
Dall’antica stazione ferroviaria Canadian National di Rosthern è stato ricavato lo Station Arts Centre, che comprende una galleria d’arte, una graziosa tea-room ed un teatro in cui le rappresentazioni estive si ispirano a temi propri delle grandi pianure.
Tappa significativa è il sito storico di BATOCHE, per visitare i luoghi dove si sono svolte molte delle battaglie del 1885, espressione della frustrazione del popolo meticcio (i Métis) a seguito del sequestro delle loro terre. I capi della piccola comunità agricole di Batoche, Louis Riel e Gabriel Dumont, tentarono invano di far riconoscere i diritti del loro popolo.
La complessa storia di questi funesti eventi è ricordata dalla chiesa, dal presbiterio e dal cimitero del centro interpretativo della cittadina.
Nel Centro interpretativo regionale di DUCK LAKE troverete esposti interessanti manufatti degli autoctoni e dei Métis. Per immergervi ancor di più in queste due culture così strettamente legate fra loro, potreste fermarvi in loco, per esempio, al Jack Pine Stables, scegliendo di soggiornare in un autentico teepee, un’esperienza davvero speciale.
A Ovest della Route 11 sarà interessante visitare FORT CARLTON, una postazione restaurata che fu eretta nel 1810 dalla HUDSON’S BAY COMPANY come centro d’approvvigionamento lungo le vie del commercio delle pellicce. Seguirà una sosta nella cittadina di PRINCE ALBERT per visitare la DIEFENBACKER HOUSE, l’ultima residenza del tredicesimo Primo Ministro canadese John G. Diefenbacker , nonché il Centro di Arti Visive situato nel vecchio municipio costruito nel 1893, designato sito storico nazionale.
Puntate ora verso il PARCO NAZIONALE PRINCE ALBERT i cui 3.875 kmq. di boschi cedui, foresta boreale e laghi glaciali offrono riparo a cervi wapiti, caribù, orsi neri, lupi, bisonti , castori nonché ad una ricca fauna acquatica tra cui una specie rara, il Pellicano d’America.
All’interno del parco, nella zona urbana di WASKESIU potrete visitare costruzioni storiche e negozi davvero particolari oppure sfidare qualcuno nel lancio dei ferri di cavallo.
Soprattutto non mancate di rilassarvi su una delle 7 spiagge sabbiose fra le più belle della provincia. Qui si praticano numerosi sport fra cui canottaggio, kayak, barca e tavola a vela, sci nautico ed ovviamente il nuoto.
Prendetevi un po’ di tempo per andare a piedi o in canoa al BEAVER LODGE sulle rive del lago AJAWAAN, un tempo abitato da GREY OWL (avete visto il film con Pierce Brosnan?) . E’ qui che Archie Belaney anche chiamato WA-SHA-QUON-ASIN (colui che vola di notte), creò insieme alla compagna Mohawk Anahareo un santuario per i castori in pericolo a causa della caccia indiscriminata da lui stesso praticata fino ad allora. Si racconta che passasse più tempo con i suo castori Jellyroll e Rawhide che con lei!
Appena fuori dal parco, sempre nei dintorni di Waskesin, gli amanti del golf potranno godersi l’Elk Ridge Golf Corse, un eccezionale percorso da 27 buche.
Sulla via del ritorno si consiglia di percorrere la sinuosa Route 263 per continuare ad ammirare la stupenda natura incontaminata e la fauna selvaggia.
E’ un itinerario di straordinaria bellezza che in una settimana vi farà conoscere angoli affascinanti di questa poco conosciuta provincia delle pianure canadesi.
lunedì 3 dicembre 2007
IL DESERTO DELLO YUKON
Quando si parla di deserto ci si immagina grandi estensioni di sabbia e di dune, oppure il grande deserto artico. Nello Yukon c'è, però, un piccolo deserto (loro lo chiamano "il deserto più piccolo del mondo") molto interessante.
Infatti si tratta di un luogo con sabbia finissima, senza sottobosco, ma con pini che crescono qua e là. Si trova lungo la strada che porta da Cancross a Whitehorse. Sebbene l'area sia troppo umida per essere designata come deserto, il posto è comunemente chiamato "Cancross Desert". Si tratta di una serie di dune che si sono formate durante l'era glaciale, quando, un grande lago glaciale, si è prosciugato. Si possono osservare una vasta quantità di piante tra le quali il lupino dello Yukon e l'inusuale (per queste latitudini) "Baikal sedge" (Carex sabulosa ssp. leiophylla). Il governo dello Yukon vorrebbe fare di quest'area una zona protetta, ma a tutt'oggi ha incontrato molte opposizioni della. gente del posto che usa le dune come zona ricreativa.
Patrizia Mazza
Foto di Patrizia scattata nel mese di ottobre del 2006venerdì 30 novembre 2007
WHISTLER BLACKCOMB, B.C.
I chilometri che la separano da Vancouver sono circa 120. Si parte da North Vancouver costeggiando il mare che diventa poi fiordo. Montagne verdi di pini e picchi bianchi. Curve sinuose fino alle cascate Shannon che saranno alte trecento metri e che si ricordano per lo scenario in cui sono incastonate. Poi via via dentro e lungo spazi ignoti alle macchine fino al Black Tusk, una specie di dente del gigante, già vulcano attivo. A Whistler le macchine non devono servire. Sciare nell'organizzazione più moderna possibile. Dopo, o per chi ha altre idee, ci sono le motoslitte.
Niente pianure noiose o laghi ghiacciati come ad est, ma il famoso rugged terrain dove devi avere i polsi ferrei per andare su e giù per il terreno accidentato.
Per i meditativi ci sono le escursioni con le racchette che sono memorabili durante le nevicate.
Silenzio, uccelli di solito ignorati, ghiaccioli e colori della neve, precipitare continuo di neve nei ruscelli. Rumori attutiti musicali. Pof pof puf spluff. Pini giganteschi accoglienti.
Più in là qualcuno scia.
giovedì 29 novembre 2007
CANADIAN AIRLINES
L'altro giorno sul treno per Mantova ho incrociato lo sguardo di un vecchio amico. Dopo una decina d'anni è stato bello incontrare Pasquali, capocabina della Canadian Pacific, CP Air, Canadian International Airlines e infine Canadian Airlines sparita nei meandri di Air Canada. Pasquali, con il cognome come si usava alle elementari. Adesso forse l'appello recita : Gaia, Giada, Matteo, Mattia, Luca, Federico, in evoluzione continua. Allora era : Alpari, Bestetti, Gianni Checchi, Checchi Edvige ( mai capito perchè). Pasquali, in pensione da poco, ultimo o quasi delle decine di italiani che a partire dagli Anni Sessanta garantirono la presenza di personale parlante italiano sui voli a lungo raggio sponsorizzati dagli emigranti di andata e ritorno. Passato. Almeno per noi. Ricordi di persone che abbiamo conosciuto sia a terra sia in volo creando un rapporto compagnia-cliente che adesso non esiste più. Personale proveniente dalla scuola alberghiera. Ancora su e giù dopo 40 anni di peregrinazioni. Un mondo scomparso. Nomi che si rincorrono nel discorso. Come quando si ritrovano i compagni di scuola dopo qualche pò. Il Canada che tutti i parenti hanno apprezzato dalla loro viva voce e durante le visite. Paese che non sa nemmeno quanto sia valsa l'opera di questi lavoratori del cielo. Ancora in viaggio con la valigia piena di regali. Succo d'acero per un'improbabile whaffle o pancake in quel di Casalmaggiore e il salmone dei nativi sotto vuoto, così diverso e amabile rispetto a quello affumicato da duty-free. Sempre in movimento. La prima volta ci siamo incontrati su un volo da Amsterdam a Vancouver nel 1976. Andavo a Whistler che allora non appariva ancora sulla mappa degli sciatori.
Il Canada è anche la gente che fa parte della tua vita e per qualche ora ti mette il desiderio di tornare. Non si sa se in Canada o nel passato remoto.
martedì 27 novembre 2007
UNIVERSITA' IN CANADA
Il villaggio globale, la locuzione usata per la prima volta dallo studioso canadese Marshall McLuhana nel suo libro "Gli strumenti del comunicare" ( "Understanding Media: The Extensions of Man") significa ad un certo punto anche mobilitarsi per studiare in giro per il mondo per poter affrontare nel modo migliore le opportunità del futuro.
Un tempo si mirava al PhD o al Master, al corso annuale di Erasmus. Da qualche anno si prendono in considerazione anche i corsi di prima laurea. La maggior parte degli studenti preferisce l'Europa ed in primis la Germania soprattutto per motivi economici. Circa 3.500 dei 30.000 studenti all'estero vanno pure in USA. Anche se le statistiche circolanti non includono il Canada, ogni volta che vado nelle università canadesi mi imbatto in italiani che frequentano corsi di primo livello oppure corsi di aggiornamento. Università che non hanno paura di nessuno.
Tre considerazioni : Il Canada è un Paese tranquillo e quindi non desta ansie per le famiglie dove i campus universitari sono spesso fuori dalle città, cosa che magari limita l'interazione con il territorio. L'arrivo massiccio degli studenti asiatici in seguito all'ultima immigrazione soprattutto da Hong Kong ha aumentato vertiginosamente i costi. Spesso gli studenti italiani sono penalizzati da una scarsa conoscenza del sistema di valutazione internazionale.
A questo proposito mia figlia Barbara ebbe un sacco di problemi quando fece domanda di ammissione al corso di laurea in architettura del paesaggio all'università di Guelph. Si era diplomata al liceo scientifico con una media del 7.6. Ma per i canadesi il minimo era l'80%. Vai
a spiegare che al liceo scientifico di Gallarate i voti andavano dal 4 all'8. Sono dovuto andare a Guelph (lavoravo per una compagnia aerea e lo potei fare senza eccessivi problemi) e spiegare l'arcano.
E niente lavoro part-time e screening infinito ogni volta che Barbara ritornava in Canada con i documenti regolarmente a posto.
Alla fine ciò che importa è il risultato. Studiare per quattro anni in un paese straniero ha un valore aggiunto che soltanto in questo modo si può ottenere. Con vantaggi sia per la persona sia per il Paese ospitante, che troppo spesso non se ne rende conto appieno.
lunedì 26 novembre 2007
VIAGGI DAFFARI
Fino a pochi anni fa un viaggio d'affari in Canada contemplava un pò di tempo libero da dedicare a se stessi, allo shopping e alla conoscenza del paese. Le abitudini cambiano in funzione di un ritmo che forse non impone nessuno. Taxi treno sicurezza infinita lenta noiosa volo fastidioso computer sempre acceso arrivati finalmente noncuranza cartello della ditta taxi albergo ristorante dietro l'isolato CNN non CNBC.
Telefono anzi computer per chiamare casa ventesimo piano colazione distratta bacon & eggs ma mangia come parli e lascia stare le polish sausage che aumentano il colesterolo e leggi il Globe & mail anzichè pensare ai risultati del campionato. Fabbrica ditta fast food pranzo veloce ditta fabbrica alle cinque tutti a casa albergo hotel cena da decifrare CNN telefono computer forse sabato vado a fare una passeggiata lungo il lago Ontario a guardare i gabbiani o che altro stridere e cantare e intrufolarsi tra gli alberi e immaginare le cascate del Niagara proprio appena la di là della CN tower e magari andarci o meglio fare la strada per andarci e fermarsi prima a sentire il Paese.
Mercati i rionali, negozi, strade brulicanti e la vita di tutti i giorni nascosta fino a ieri dalle ditte. No, corsa veloce taxi navetta aeroporto terminal 3 noia fastidio sicurezza scarpe nuovamente sul nastro ah! duty free felpa per il bambino succo d'acero che non userò mai ma che fa Canada
New York Times del fine settimana che fa più businessman anche se non ci sta più da nessuna parte visto che in valigia ci sono vestiti per altre due settimane di soggiorno ma io parto prima per raggiungere la mia famiglia. Partire, andare, fastidio, computer, expense report, lunedì in ufficio e poi di nuovo in partenza.
Le oche canadesi volano tranquille in formazione in direzione di Missassauga.
venerdì 23 novembre 2007
CROCIERE ANTARTICHE
I 100 turisti, soprattutto canadesi, inglesi e americani, sono stati evacuati assieme agli oltre 50 membri d'equipaggio e tratti in salvo su un'altra nave.
Al momento dell'impatto le condizioni meteorologiche erano buone dato il periodo dell'anno.
La MV Explorer si è piegata su se stessa e sta affondando. Tragico e allo stesso tempo fortunato destino che in altre circostanze titaniche ha causato ben altri danni. Questa volta la vicenda passerà in fretta e senza troppa notorietà alla storia del mare e delle statistiche, oltre che ad un capitolo ben preciso e articolato delle biografie di un centinaio di amanti del mare e di quello che è rimasto del pianeta.
Secondo gli organi di informazione italiani, la nave è stata costruita in Italia nel 1969.
Le statistiche ufficiali dicono che pesava 2.400 tonnellate, aveva una velocità di crociera di 11, una capacità di 100 passeggeri, azionata da motori diesel di 3800 hp e che era conosciuta come la "Piccola nave rossa". La prima nave passeggeri a navigare il passaggio a nordovest nel 1984.
Il pensiero va alla spensierata Feuille d'Erable attualmente in crociera nel Mediterraneo e nell'Oceano Indiano dove gli iceberg si sono sciolti milioni di anni fa.
giovedì 22 novembre 2007
FORT MCMURRAY, ALBERTA
L’idea di Canada è associata a natura incontaminata, spazi enormi, animali vagabondi.
Idea valida anche se poi troppe persone finiscono per affollare le città con la scusa che sono più vivibili, salvo poi peregrinare per i grandi magazzini alla ricerca di regali da portare a casa.
Fort McMurray si trova a circa 300 chilometri a nord di Edmonton in Alberta. Centro per il commercio delle pelli diventata città in crescita di oltre 80.000 abitanti. Qui l’idea di Canada ha
un sussulto. Qui si celano oltre 180 miliardi di petrolio sotto forma di sabbie bituminose che mettono il Canada al secondo posto tra i futuri produttori di greggio. E’ la corsa all’oro nero dove purtroppo l’ecologia non ha posto. La separazione degli idrocarburi dalla sabbia era un processo costoso quando il petrolio costava 20 dollari al barile, ma adesso che è quasi a 100 dollari è un affare enorme. Ovviamente le foreste salvate finora dai nativi sono martoriate. 50.000 chilometri quadrati di foreste già deturpate. Tumori in aumento a causa dell’inquinamento del fiume Athabasca, utilizzato per lo scarico delle acque di lavorazione, crescita immobiliare disordinata, denaro al primo posto, piogge acide dappertutto, emissioni di gas a effetto serra in aumento esponenziale. Scavatrici dappertutto. Le società petrolifere arrivate da ogni dove. Salari enormi per distrarre dai problemi conseguenti al disastro in atto.
A poche ore di auto a nord di Banff, lake Louise.
Questo è il Canada che non vogliamo
mercoledì 21 novembre 2007
ITINERARI in... TERRANOVA E LABRADOR
Iniziate il viaggio di queste terre dell’est canadese, fino al 1949 un paese indipendente, da ST.JOHN’S con una visita al sito storico di SIGNAL HILL dove potrete assistere alle manovre dei cadetti militari. Una passeggiata lungo le vie della capitale tra file di casette e manieri vittoriani vi condurrà al villaggio di pescatori QUIDI VIDI e poi al JOHNSON GEO CENTRE.
Alla fine della primavera o in estate, fermandosi nei numerosi punti di osservazione lungo la costa ci sono ottime possibilità di avvistare alcune delle 22 specie di balena che incrociano al largo. Non potrà mancare una foto ricordo della punta più orientale del continente nordamericano sostando al sito storico di CAPE SPEAR. Fermatevi per una visita alla riserva ecologica WITLESS BAY vicino a BAY BULLS: qui vive la più numerosa colonia di pulcinella di mare del continente insieme ad oltre 2,5 milioni di uccelli marini e balene a profusione. Una visita guidata in battello di questa straordinaria riserva è una esperienza da non perdere.
L’itinerario proposto si snoda quindi verso ovest lungo la DISCOVERY TRAIL per immergersi in 500 anni di storia e la splendida natura selvaggia circostante. A TRINITY, cittadina che ha conservato nel suo centro storico le vestigia del 17esimo secolo, personaggi in costume fanno rivivere gli avvenimento dell’epoca, esibendosi in un famoso spettacolo all’aperto.
E’ a BONAVISTA invece che conoscerete ogni particolare della spedizione navale che condusse, dall’Inghilterra a queste coste, l’esploratore genovese GIOVANNI CABOTO nel 1497. Da non perdere: il sito storico dei fari a CAP BONAVISTA, il monumento dedicato a Caboto nel museo della cittadina e la replica della sua nave “The Matthew” ed il relativo centro interpretativo.
Proseguendo lungo la costa, affascinati dagli innumerevoli pittoreschi villaggi di pescatori, si raggiunge il centro interpretativo marino del PARCO NAZIONALE TERRA-NOVA per ammirare, da apposite imbarcazioni, tranquille baie disseminate lungo le austere coste nonché passeggiare lungo i sentieri che permettono di giungere in punti favorevoli per l’avvistamento di aquile, linci e alci.
Una deviazione che necessita un paio di giorni in più è quella da GAMBO verso il centro interpretativo BOYD’S COVE BEOTHUK, al faro LONG POINT e al museo di TWILLINGATE. Da qui ci si può imbarcare sul battello che percorre la ICEBERG ALLEY dove poter ammirare gli iceberg alla deriva e le evoluzioni delle balene.
Da GAMBO l’itinerario continua verso il PARCO NAZIONALE GROS-MORNE, sito del patrimonio mondiale dell’Unesco, territorio di montagne rocciose, profondi fiordi interni, sentieri pedonali e le TABLELANDS, un altipiano di 600 metri di altitudine di nuda regolite espulsa dal centro della terra qualche milione di anni fa.
Lungo la VIKING TRAIL altri siti storici imperdibili: PORT AU CHOIX, con manufatti che testimoniano la presenza in loco di popolazioni autoctone quasi 3 milioni di anni fa; ANSE AUX MEADOWS (anch’esso patrimonio Unesco) che rende omaggio ai Vichinghi, primi europei a lasciare prove del loro passaggio su questo continente. Scoprirete stupefacenti testimonianze archeologiche presso il Centro Visitatori dove le guide rievocano per i turisti la vita quotidiana nelle capanne di terra, costruite come lo avrebbero fatto i Vichinghi 1000 anni fa. Non può mancare una sosta nel ricostruito villaggio vichingo di NORSTEAD per ascoltare, nella penombra della sala del capo-clan, affascinanti leggende nordiche e visitare la replica della nave SNORRI per rendersi conto di come i vichinghi domassero l'agitato Atlantico del nord.
Giunti al sito storico di RED BAY farete la conoscenza di un altro gruppo di visitatori europei le cui gesta sono meno note: gli abilissimi pescatori baschi del XVI secolo e di cui un’antica baleniera, l’unica al mondo ad oggi conservata, si trova qui esposta.
Il museo Labrador Straits a POINT AMOUR, espone armi, utensili domestici e da lavoro locali più recenti. Da non perdere la salita al più alto faro della Province Atlantiche, il POINT AMOUR LIGHTHOUSE.
Un itinerario di 10-15 giorni di straordinaria bellezza! Approfondimenti in www.gov.nl.ca
martedì 20 novembre 2007
NEIL YOUNG
Il mio amico Giuliano è un sognatore. A volte, mentre pianifica viaggi d'affari e prenota alberghi per i suoi clienti, si ferma a fantasticare. Prendere il tempo che vola via, per gli altri. Fermarsi a pensare ai propri interessi. Vento. Prairie Wind. Il vento della Prateria. Neil Young. No Wonder. (Non c'è da meravigliarsi). Here for you (Questo è per voi). Dolci canzoni dedicate ai figli.
Profonda passione familiare.
Cementare il rapporto padri e figli.
Volo Milano Toronto troppo caro. Troppo presto. Scuola. No, facciamo dopo. Biglietti finiti.
Va bene. Ok per il 15.
15 dicembre 2007. New York. United Palace Theatre. Ore 8.00 p.m.
Giuliano e Riccardo saranno tra gli ammiratori di Neil Young. Giuliano sorriderà sotto i baffi.
Riccardo forse non capirà ancora completamente. La sua generazione ha bisogno di cristallizzare le emozioni. Poi si renderà conto e si sentirà bene.
Ciao Giuliano, salutami Ellis Island. La CN tower sarà per un'altra volta.
Il vento della prateria soffia senza tregua. Ti entra nelle narici e non hai palazzi dove ripararti in attesa che la folata se ne vada via. Trascina tutto. A volte preferisci stare davanti a tutto a proteggere tuo figlio. Domani sarà lui a proteggerti perchè avrà lo stesso stupore lo stesso feeling delle vibrazioni della chitarra. Il vento.
venerdì 16 novembre 2007
TAKHINI HOTSPRINGS - YUKON
Questa volta vorrei descrivere un luogo con delle sorgenti calde, ma non di quelle più conosciute (Ainsworth Hot Springs - Radium Hot Spring - Nakusp Hot Springs - Liard Hot Springs, North East BC ), ma di un piccolo centro che si trova poco lontano da Whitehorse (capitale dello Yukon). Sono le Takhini Hot Springs. Questo piccolo complesso termale d'estate è molto frequentato per cui non è proprio ideale andarci, ma a partire da metà settembre/fine ottobre è piacevolissimo (attenzione però perchè da settembre è aperto solo il fine settimana fino alle ore 22.00). Si tratta di un piccolo centro con solo due piscine (una caldissima, l'altra più temperata) con un'acqua molto ferrosa.
Vicino alle piscine c'è un campeggio con tutti i servizi e ed è più piacevole soggiornarvi con un camper. Così alla sera si può andare in costume direttamente dal camper alle piscine.e sentire l'aria pura e fredda sulla pelle, prima di immergersi nell'acqua calda.
Io ci sono stata all'inizio di ottobre e la temperatura esterna era già abbastanza bassa (3-4 gradi). Era piacevolissimo stare con il corpo a mollo mentre la testa assaporava la fresca aria del nord...La seconda sera è poi apparsa l'aurora boreale ed era magico...il cielo danzava e i colori erano qualcosa di meraviglioso, tutto questo ha preparato la giornata seguente e la serata dove a poco a poco sono iniziati a cadere i primi fiocchi di neve...il paesaggio aveva qualcosa di irreale sembrava di essere in un mondo misterioso, avvolti dal vapore e dai fiocchi di neve.
Patrizia Mazza
giovedì 15 novembre 2007
UN'EROINA CANADESE - LUCILLE TEASDALE-CORTI
martedì 13 novembre 2007
STEVESTON VILLAGE, Vancouver
Il villaggio è piacevolissimo, con alcuni interessanti luoghi da visitare come lo Steveston Museum e la Gulf of Georgia Cannery.
Dal porto partono inoltre le gite per vedere le balene e per visitare le altre isole dei dintorni e in pochi minuti si possono raggiungere altri luoghi molto interessanti: il Rifle Bird Sanctuary (zona umida protetta ottima per il birdwatching), la spiaggia Boundary Bay, Iona Island Regional Park e i traghetti per Vancouver Island.
domenica 11 novembre 2007
IN FLANDERS FIELDS
Between the crosses, row on row,
That mark our place; and in the sky
The larks, still bravely singing, fly
Scarce heard amid the guns below.
We are the Dead. Short days ago
We lived, felt dawn, saw sunset glow,
Loved and were loved, and now we lie
In Flanders fields.
Take up our quarrel with the foe:
To you from failing hands we throw
The torch; be yours to hold it high.
If ye break faith with us who die
We shall not sleep, though poppies grow
In Flanders fields.
mercoledì 7 novembre 2007
ROMANTICHE CASCATE DEL NIAGARA
Una storiella che racconto quando accompagno i turisti alle Cascate del Niagara è di averle visitate la prima volta in occasione del mio primo viaggio di nozze nel 1959 (sic!).
... cala il silenzio nel bus, io taccio e li guardo tutti con nonchalance, qualcuno alza la testa
e mi scruta con occhio inquisitore, altri ancora non raccolgono la provocazione... Qualcuno azzarda... vuole correggermi... certo, la nostra guida non è più una ragazzina ma insomma così vecchia proprio non ne ha l'aspetto ...
Soddisfatta dello scompiglio provocato, svelo il segreto, sì, perchè non è proprio una storiella come un'altra ma è la pura verità! Poco importa se il viaggio di nozze era quello dei miei genitori, che emigrati in Canada nei primi anni cinquanta, non poterono permettersi di fare un viaggio (da Montreal a Niagara!!!) finchè non fossero già nati i figli e avessero faticosamente raggiunto una certa tranquillità economica.
Quindi, eccoci qui noi quattro, nella destinazione per eccellenza dei viaggi di nozze nordamericani a passeggiare romanticamente lungo il Niagara Parkway in carrozzella a cavalli, imbarcarsi sulla Maid of the Mist e ammirare (per quello che si riesce a intuire attraverso la spuma e oltre il rombo assordante) la forza della natura che forgia la sagoma delle Horseshoe Falls; foto-ricordo al Floral Clock, gigantesco orologio floreale azionato ad acqua, ogni anno di colori e disegni diversi.
Per fortuna non c'erano tutte le 'attrazioni' di contorno, Casinò, locali ed altre brutture che fingo sempre di non vedere, consigliando a tutti di fare altrettanto. Allora era davvero un incontro con la natura sovrana più a misura d'uomo. Ma, diciamoci la verità, anche oggi alle Cascate del Niagara si va proprio per questo, per ascoltarle e guardarle ammirati, sopraffatti dalla loro maestosità ..
Vi piacciono le fotografie?... ma non vi sembra che ci sia una incongruenza?