martedì 31 luglio 2007

IL DESERTO DI OSOYOOS


Un deserto?!?!?!? In Canada?!?!?!? eh sì, nel paese delle meraviglie ci sta pure un deserto! Il deserto di Osoyoos si trova nell'Okanagan Valley, in British Columbia ed è l'estensione più settentrionale del deserto di Sonora. So che non mi crederete, ma è proprio così! Guardate su wikipedia.
Arrivando dall'Alberta o da altre zone del British Columbia, man mano che ci si avvicina ad Osoyoos il panorama cambia completamente e il verde lascia il posto ai colori della terra: arbusti secchi sostituiscono i magnifici pini douglas, l'erba si fa sempre più gialla e il caldo si fa sempre più soffocante!
Se cercate un luogo veramente caldo in Canada, Osoyoos è proprio quello che fa per voi. C'è anche un lago dove si può tranquillamente fare il bagno e grazie al clima così mite tutto l'anno, ci sono parecchie cantine e coltivazioni a non finire di frutta.
Non mancate una visita all'Osoyoos Desert Centre per spiegazioni dettagliate e al Nk'Mip Desert Cultural Centre che offre un percorso di 4 km di sentieri guidati attraverso il deserto.

UNA CASA A MONTREAL....






Trovare una casa a Montréal non è poi così difficile…ma neanche facile, soprattutto se non si ha un’idea di come sia fatta la città. Prima di partire un ragazzo mi ha detto che in confronto a Milano, Montréal mi sarebbe sembrata un paesino… Appena arrivata a me sembrava di stare in una metropoli…calma (scordatevi i ritmi frenetici delle grandi città italiane), ma enorme. Forse è stato perché si era nel bel mezzo dello sciopero dei mezzi pubblici (cosa a quanto pare rarissima da queste parti) e girare la città sotto il sole cocente non è stato affatto uno scherzo. Dopo aver girato le università alla ricerca di qualche annuncio interessante mi sono resa conto che qui la modalità d’affitto più diffusa durante l’estate è il subaffitto. Studenti che tornano a casa per l’estate affittano i loro appartamenti e le loro stanze per poco, peccato sia difficilissimo trovare qualcuno disposto a lasciare la casa oltre la metà di agosto o poco più. Altro modo per trovare casa è sedersi in uno dei tanti bar e centri commerciali muniti di Internet gratuito e consultare due siti molto utili (www.kijiji.ca e www.craigslist.org) fare qualche telefonata e iniziare a girare per case! Io la mia l’ho trovata proprio così! Dopo un po’ di tempo che sono qui inizio a capire cosa intendeva quel ragazzo: Montréal è una città estremamente viva, ma i locali, i negozi e le manifestazioni si trovano in un’area relativamente ristretta (anche se non si trova casa in centro non c’è da preoccuparsi, con i mezzi si arriva rapidamente dappertutto!), tutto il resto della città è composta da verdi e tranquille aree residenziali con le tipiche casette a due piani, i barbecue nei cortili e…gli scoiattoli sugli alberi!

lunedì 30 luglio 2007

CAMPBELL HOUSE MUSEUM, Toronto

Difficile trovare qualcosa di veramente vecchio nella moderna città di Toronto ma una eccezione davvero interessante è CAMPBELL HOUSE, al 160 di Queen Street West all’angolo con la University, circondata dal traffico e dai grattacieli del centro. Una villa improntata a quello stile tanto caro all’epoca georgiana: l’architettura Palladiana, di origine Italiana frammista a elementi classici greci e romani nelle simmetrie e proporzioni di porte, finestre, camini, etc.




Fu costruita nel 1822 per il giudice William Campbell e la moglie Hannah come residenza per svago e relax quando ormai i figli erano grandi e la famiglia godeva di una affermata posizione sociale ed economica.

Era la più vecchia costruzione rimasta di quello che era il primo insediamento abitativo sulle rive del lago, poi diventata capitale dell’Upper Canada col nome di York, quando il 31 marzo 1972 venne spostata dal sito originale al punto dove oggi si trova come museo vivente. Destinata ad essere rasa al suolo per dar spazio ad un parcheggio era stata offerta a chiunque fosse in grado di portarsela via. Fu salvata da una confraternita di avvocati che ne curarono il trasferimento (6 ore e mezzo per percorrere il chilometro e mezzo di distanza), il restauro ed il recupero di mobili e suppellettili d’epoca.
Luogo ove rivivere la vita quotidiana del primo ottocento del nuovo mondo accompagnati da guide in costume che ti accompagnano in numerose programmi ricreativi e educativi (cucina, storia, danza, teatro; funziona anche la cucina per gruppi prenotati)
Attenzione agli orari:
chiuso il lunedì, dal martedì al venerdì 9.30-16.30, sabato e domenica 12.00 – 16.00.

Controllare il sito anche per calendario attività e interessante video del trasferimento del 1972.

venerdì 27 luglio 2007

ORCHE A BABORDO!




In tanti anni di tour di gruppo nell’Ovest non ero mai riuscita a fare l’escursione per l’avvistamento delle orche. L’estate scorsa invece, costretta da un coro “… se non ci vieni tu non ci va nessuno!” ecco che comincia l’avventura… nel porticciolo di Victoria, dopo le formalità burocratiche di rito, la vestizione: scettici, perché fa un gran caldo, ci “incapsuliamo” a vicenda nelle enormi e pesanti tute arancioni, e già ci scappa da ridere!
Muniti solo dell’indispensabile macchina video/fotografica al collo ed un consigliato copricapo (… per il freddo?!?) attraversiamo la strada (centinaia di turisti in pantaloncini e t-shirt ci osservano sbigottiti) e scivoliamo sulle panchette del grosso Zodiac guidato da un aitante pilota che dalla sua postazione sopraelevata ci impartisce le regole di bordo.
A dita incrociate, partono i nostri 2 equipaggi di intrepidi italici (dai 13 ai 78 anni), dapprima lentamente, per uscire dal porto e poi sempre più veloci, per dirigerci nello Stretto di Juan de Fuca alla ricerca delle orche.
La velocità aumenta sempre più, il rombo del potente motore è assordante, i balzi sulle onde ci fanno saltare sulla panca, le mani (beato chi ha portato anche i guanti!) sono incollate alla sbarra… siamo troppo concentrati nel tentativo di “zipparci” la tuta il più possibile ad occludere ogni più piccolo spiffero di aria gelida dell’Oceano Pacifico, quindi niente conversazione, solo una gran voglia di ridere, ma anche tenere la bocca aperta è diventato un’impresa…
All’improvviso lo Zodiac rallenta, si ferma… ci guardiamo attorno, le speranze sono molte, scrutiamo l’orizzonte ed il pelo dell’acqua… solo l’oceano infinito, mare piatto, l’altro equipaggio fermo un po’ più in là, aspettiamo, ed eccole… sinuose e lente escono dall’acqua per farsi ammirare, poi scompaiono, l’eccitazione sale, dove sono finite? L’attesa riprende, alcuni interminabili minuti ed eccole di nuovo e più volte, una visione da toglierti il fiato, ma ancora sono lontane.






Il capitano riprende a muoversi, quasi a sistemarsi sulla presunta rotta del gruppo di orche; passano i minuti che sembrano ore, tratteniamo il respiro, adesso si suda, sarà la tuta o l’emozione, e quando e dove meno ce le aspettiamo… eccone due fare capolino proprio sul bordo del gommone… l’urlo di gioia sale all’unisono!

Qui non le vedete? Sì, sono proprio lì sotto, quasi da toccare, scattare la foto è impossibile, solo qualcuno riesce a filmarle.
Oh sì, è valsa la pena congelarsi il naso e sobbalzare sulle dure panche…sulla via del ritorno anche un gruppo di foche è venuta a farci festa mentre il sole infuocato tramontava alle nostre spalle.
Raccontare un’emozione intensa è impresa da grande scrittore; da parte mia posso dirti solo che serbo quel pomeriggio ancora vivido negli occhi e nel cuore.
Esperienza da non perdere.

giovedì 26 luglio 2007

AL RITMO DEI VIOLINI DELL'ACADIA


Considerato uno dei maggiori eventi in Nord America, il Festival Acadien di Caraquet in New Brunswick celebrerà nel 2007 la sua 45° edizione. Oltre 200 artisti acadiani e francofoni si esibiranno in canti, balli, performance teatrali e letteratura dal 5 al 15 Agosto.
Ma che cosa è l’Acadie? Tutto il New Brunswick ne fece parte dal 1604 quando la prima colonia francese si installò in questa area. Gli acadiani sono i discendenti di un centinaio di famiglie francesi che si stabilirono sulle coste della Baie Française (ora Baia di Fundy) durante il diciassettesimo secolo. Nel 1713 la Francia cedette alla Gran Bretagna con il Trattato di Utrecht l’Acadie, Terranova e la Baia di Hudson. Il rifiuto degli Acadiani di sottomettersi alla corona inglese ne causò la deportazione in varie località nel Nord America ed in Europa. Alcuni riuscirono a ritornare negli anni seguenti e si stabilirono sul litorale delle province marittime dove la loro cultura ancora vive. Nonostante la tragica fine della loro regione, gli Acadiani non hanno mai perso la loro Joie de vivre che si esprime al massimo nella musica dei violini, nelle danze, nella cucina e nell’artigianato.

mercoledì 25 luglio 2007

ROSS BAY CEMETERY : VICTORIA, B.C.



Al tempo dove tutto diventa turismo, anche il Ross Bay Cemetery fa parte dei tour guidati della città di Victoria. Non che le attrattive siano poche. Mi dispiace che sia diventato tutto così organizzato. Difficile accettare che i cimiteri siano abbandonati, ma quando sono stato a Ross Bay la prima volta, credo nel lontano 1983, era proprio interessante. Il mare lontano, la serie infinita di monumenti diversi che raccontavano storie diverse, fascino della ricerca di tombe senza il bigino che ti spiega proprio tutto, anche quello che non volevi sapere.
C'ero capitato quasi per caso, per suggerimento. E proprio lì, l'ubicazione adesso la so, ma preferisco la troviate da soli, avevo individuato la tomba di Carlo Bossi. Monumento funebre in marmo scolpito dallo scultore Gilardi, forse lombardo come Bossi e certamente abile con il bulino. Monumento sormontato da un'urna drappeggiata e adornato con colonnine corinzie ai lati. Due medaglioni con l'effigie di Carlo Bossi e della moglie Petronilla. In mezzo l'emblema della società dei pionieri di cui faceva parte in quanto l'emigrato da Porto Ceresio, Varese era arrivato a Victoria nel 1858 ovvero agli albori della città e dopo aver fatto lo scalpellino aveva aperto un grande emporio commerciale,di cui sono rimasti i libri mastri scritti prima in italiano, quindi in italiano-inglese ed infine in inglese. Bella ricerca filologica.
Storia che si dipana. Non volevo dimenticare la tomba di Emily Carr, famosa pittrice e scrittrice canadese che ha dipinto e descritto la vita dei nativi del British Columbia.

martedì 24 luglio 2007

FILADELFIA, PARAGUAY


Occhi strabuzzati. Non è che dobbiamo sempre essere in tema. Non siamo a scuola. Filadelfia è una cittadina del Paraguay al centro della comunità mennonita fondata intorno al 1920 da un gruppo proveniente dal Manitoba, e soprattutto da Steinbach, accettati da governo locale per via della loro organizzazione sia in campo agricolo sia sociale. Addirittura il ministro della giustizia canadese del governo attuale, Victor Thoews è nato proprio lì nel 1952 prima di tornare in Canada. Ecco come si allarga l'orizzonte quando ci si lascia trasportare dalla strada un centinaio di chilometri soltanto a sudovest di Toronto nella regione di Kitchener- Waterloo. St. Jacobs, dove i mennoniti provenienti dalla Pennsylvania sono arrivati sui carri coperti a partire dal 1700 con l'immutabile religione e stile di vita dei loro padri. Curiosità dell'uomo del nostro tempo che intuisce, ma fa fatica a capire. St. Jacobs dove i mennoniti più conservatori viaggiano ancora sui buggies neri trainati dai cavalli. Mercati dove i prodotti agricoli si mischiano all'artigianato caratteristico. Miele, mele e succo d'acero locale a prova di blogger. Quilts di tutti i generi. Atmosfera di ieri. Non si riesce a capire dove incomincia il passato e dove esiste il futuro. E' meglio allora andare prima di tutto al museo dove la storia di mennoniti prende forma nella facile narrativa e negli oggetti esposti. Alla fine non ci si stupisce perchè sulla strada ci sono delle bancarelle con fiori e frutta e il contenitore di plastica dove si inserisce l'ammontare del prodotto che si desidera. E basta. Si fidano. I mennoniti.

lunedì 23 luglio 2007

THE CONTINENTAL DIVIDE

"Lo spartiacque continentale (Continental Divide), che corre principalmente lungo la cresta delle Montagne Rocciose, divide l’America settentrionale in due grandi bacini idrografici.
A oriente dello spartiacque, le acque scorrono verso il Mar Glaciale Artico, la baia di Hudson, l’oceano Atlantico e il golfo del Messico; a ovest di esso i fiumi fluiscono verso l’oceano Pacifico. "
Questo è più o meno quanto troveresti su una enciclopedia.

In più si sa che lungo le strade che portano dall’Alberta alla Columbia Britannica e viceversa si incontrano, una volta arrivati in cima al passo, il cartello che indica che qui transita lo spartiacque continentale, quella lunga spina dorsale che percorre tutto il continente americano.


Ma chi di voi ha anche avuto la fortuna e provato l’emozione di camminare sul ghiaccio del Columbia Icefield nel Parco Nazionale di Jasper forse adesso ha una conoscenza fisica più intensa che non una semplice descrizione enciclopedica di una caratteristica fisica della crosta terrestre.
Ogni volta che poso il piede sul ghiacciaio, con leggerezza quasi a non volerlo scalfire, mi guardo attorno, accecata dal sole che si riverbera in ogni direzione, osservo in alto la cresta di quell’ immenso campo di ghiaccio che può essere visto nella sua smisurata interezza soltanto dal cielo. Il rumore dell’acqua, antica e pur vivissima, tutt’intorno in rigagnoli di quel ghiaccio che sotto sotto si scioglie, mi affascina e guardandola scorrere via mi vien da chiederle, quasi in un sussurro… ma tu stai andando verso il Pacifico, verso l’Atlantico o vuoi arrivare all’Artico?

venerdì 20 luglio 2007

HEAD-SMASHED-IN-BUFFALO-JUMP


I nativi dell'Alberta vivevano fianco a fianco con i bisonti ( bison bison bison) che costituivano anche la base della loro dieta e fornivano loro le pelli da impiegare per gli usi domestici più svariati. Mandrie infinite che pascolavano quasi tranquille nelle immense praterie. Sappiamo bene come è andata a finire. Oggi si cerca di aumentarne il numero, ma come sempre succede in questi casi, il sapore del tempo perduto è svanito. Tuttavia c'è una località mitica che vale la pena di visitare per respirare l'aria del passato e inserire nella memoria dei luoghi da ricordare.
Head-Smashed-in-Buffalo-Jump. Il nome significa più o meno Salto dove il bisonte si rompe la testa o addirittura salto del bisonte dove c'è la testa schiantata ( per ricordare il nativo che se l'era fracassata testa guardando dal basso il volo dei bisonti). I nativi che per migliaia di anni cacciarono i bisonti prima a piedi e poi a cavallo utilizzando tutte le tattiche possibili, si specializzarono nel dirigere le mandrie verso questo dirupo creando un corridoio disseminato di pietre e dove, camuffati con pelli di bisonte li costringevano al salto fatale. Sul fondo del precipizio sono tuttora visibili gli strati degli ossi degli animali.
Head-Smashed-in-Buffalo-Jump si trova ad un centinaio di chilometri a sud di Calgary vicino a Fort McLeod, primo avamposto delle Giubbe Rosse, sulla strada per il Crownest Pass.
Niente shopping, soltanto storia e natura. Quando soffia il vento sembra di vedere i Piedi Neri che si appostano e stranamente tutto sembra così naturale e senza rigurgiti di odio verso la natura.

giovedì 19 luglio 2007

LA PATENTE DEL QUEBEC





Una delle prime esperienze qui in Québec è stata l'abilitazione alla conduzione di veicoli classe 5 altrimenti denominati "vehicule de promenade". la prima sorpresa l'ho avuta quando ho constatato che un cittadino italiano non può convertire la propria patente di guida, poichè lo stato italiano non ha mai avviato un protocollo d'intesa con il Canada e di conseguenza con il Québec. per cui dopo diciotto anni sono tornato ad aprire i libri ed esercitarmi sulla segnaletica stradale canadese. La Saaq (société des assurances automobile Québec) è ben organizzata, dopo essermi procurato i documenti necessari, ho telefonato fissando un appuntamento per una settimana dopo a Québec. l'esame teorico avviene davanti ad un monitor e si ha una tastiera con cui decidere la risposta. Occorre rispondere esattamente ad un minimo di domande, fatto questo l'esame è finito. una settimana dopo ho dato la pratica con la mia auto. l'auto viene completamente controllata prima dell'inizio della sessione. L'ho passato al primo colpo, ma con il minimo del punteggio....ha fatto un po' la dura. nel sito se volete potete cimentarvi negli esercizi teorici. buon fortuna!

mercoledì 18 luglio 2007

BUON APPETITO WESTERN STYLE

Dopo i consigli gastronomici per l'Est canadese ecco qualche suggerimento per chi si reca nelle Praterie, nell’Ovest o nel Grande Nord.
L’offerta gastronomica delle Praterie è semplice ma gustosa. Il riso selvaggio non manca mai in tavola e, con esso, i frutti di bosco di Saskatoon, i formaggi di capra e le bistecche di manzo dell’Alberta. Tra gli estimatori della carne sta decisamente guadagnando punti quella di bisonte, accomunabile al manzo ma più magra e servita abitualmente con contorno di riso selvaggio.
Per un tocco di novità, in Manitoba provate il caviale dorato (uova di coregone) o apprezzate il gusto delicato del goldeye (altro pesce della zona) affumicato.
Il Saskatchewan offre delizie delle più diverse matrici culturali come, nel caso dell’apporto ucraino, le perogies (saccottini di pasta ripieni di patate), gli involtini di cavolo e il kutia, dessert di grano. Nella zona di La Ronge non mancate di assaggiare la carne essiccata al sole secondo tradizione, che sia essa di cacciagione o di bisonte.
In Alberta, inutile dirlo, è la carne di manzo a regnare sovrana sulle tavole: le migliori carni del mondo (almeno così si dice da queste parti) cucinate con somma maestria. Cresce, comunque, anche l’offerta di altre delicatezze locali, dalle fragole alle ostriche, dalle erbe aromatiche ai formaggi saporiti.
Il British Columbia trae profitto dall’abbondanza di prodotti del mare, di cacciagione, di frutta e di verdura – e di grandi chef che sanno trasformarli in capolavori culinari! La West Coast cuisine, o fusion cuisine, coniuga i prodotti freschi locali con ingredienti e sapori della cucina asiatica, che offre il vantaggio di essere sana, povera di grassi e, soprattutto, sopraffina. I piatti di mare sono invariabilmente padroni della scena, siano essi a base di salmone del Pacifico, di halibut, di gamberi, di ostriche, di molluschi, di granchi o di calamari. Il British Columbia, tra le altre cose, è tra i maggiori produttori di mirtilli rossi; all’epoca del raccolto, i campi si trasformano in distese fiammanti. La Natura ha voluto premiare ulteriormente questa terra donandole le condizioni ideali per la coltivazione della vite, tanto che i vini locali si stanno guadagnando la meritata fama sul mercato internazionale.
Nessuna visita nel Nord del Canada può dirsi completa senza aver gustato il meglio della cucina locale. Iniziate con un antipasto di pettini di mare dell’isola di Baffin, seguito da una fetta d’arrosto di caribù al sangue, un filetto di bue muschiato alla griglia o di salmerino artico bollito. Impossibile resistere al bannock, delizioso pane Inuit diffuso in tutto il Nunavut, o al muktuk (grasso di balena), da gustarsi fresco in estate nei Northwest Territories. Nello Yukon, oltre al bannock, troverete un po’ ovunque frutti di mare e pesce – salmoni, halibut, salmerini artici e grancevole dell’Alaska.

martedì 17 luglio 2007

LE INDOMITE OCHE CANADESI




Le ho trovate nel laghetti dei parchi di Londra, sono emigrate anche loro alla ricerca di un altro mondo. ma non è la stessa cosa. Le oche canadesi appartengono al Canada. Hanno perso il loro carattere nazionale e non simboleggiano più il Paese quando negli Anni sessanta adornavano la coda degli aerei della Canadian Pacific. Come anche il castoro ha perso la sua valenza. Periodi. La fauna, gli spazi sconfinati sostituiti dall'imponenza ordinata delle giubbe rosse. Stereotipo inghiottito dalla loro visibilità soltanto nelle parate e rimpiazzato ancora una volata dalla natura. E' stata la bandiera canadese ad introdurre prepotentemente la foglia d'acero che ormai si vede dappertutto, armoniosa, stilizzata, svolazzante, a volte slegata dall'albero, diventata perfino blogger. E le oche? Il Canadian goose, Branta canadensis, bernache du Canada è un volatile particolare. Fermarsi al lago di Stanley park, Vancouver, un mattino gelido di novembre. Chiudere gli occhi e riaprirli. Il sole che ti sbatte il tremolìo dell'acqua punteggiata di oche ed anatre. E cerchi di scrutarle per sentire la loro voce. Anche se poi metti in tasca una moneta da un dollaro con una strolaga al posto dell'oca che cercavi e ti porta a casa con fierezza un richiamo scolpito con cura da un nativo regolarmente timbrato con un bollino made in Canada su cui campeggia una foglia d'acero.

lunedì 16 luglio 2007

BLUENOSE


Hai mai pensato di conoscere il paese meta del tuo viaggio osservando le sue monete? A volte l’iconografia è semplice, di facile lettura; altre volte l’immagine riprodotta necessita di un approfondimento.
Mentre sorseggi un caffè (lungo, ovviamente!) sulla terrazza di un bar di Quebec City o il tradizionale tè delle 5 a Victoria, guardati in tasca e cerca il dime, dieci centesimi, la piccola moneta bianca con un veliero… ma che sarà mai?
Si tratta dello schooner (goletta) da pesca BLUENOSE, varato a Lunenburg in Nova Scotia il 26 marzo 1931, appositamente costruita per gareggiare nella competizione riservata a questo tipo di imbarcazione a vela (International Fishermen’s Trophy) fino al 1938. L’amichevole rivalità con le imbarcazioni del New England si trasformò in una sfida per il primato e la superba BLUENOSE fu imbattibile: vinse infatti per 18 anni consecutivi diventando un importante simbolo delle capacità marinaresche delle genti della Nova Scotia, tanto da essere riprodotta su un francobollo emesso nel 1929 e sul dime canadese dal 1937.
Ma i tempi cambiano, le flotte si modernizzano e la BLUENOSE fu convertita per il trasporto merci nelle Indie Occidentali. Per colare a picco nel gennaio del 1946 su un reef di Haiti.
Potrai però visitarne una fedele replica (qui nella foto) ancorata nel porto di Lunenburg, sempre che la BLUENOSE II, nota come Queen of the North Atlantic, non stia veleggiando ambasciatrice nei porti della costa nordamericana a promuovere il turismo ed il commercio della Nova Scotia.



L’origine del suo nome?
Come spesso accade, le leggende sono più d’una: forse perché così chiamavano lo schooner i marinai che trasportavano le tipiche patate dalla buccia blu coltivate in Nova Scotia al mercato di Boston fin dagli anni 1780; forse invece perché i marinai erano superstiziosi e non si toglievano mai i guanti fatti a mano dalle donne di casa con una grezza lana blu, il cui colore stingeva, inzuppata dall’acqua salata, mentre il marinaio, intento alle manovre, tentava di asciugarsi il naso…






venerdì 13 luglio 2007

BUON APPETITO NELL'EST!



In un paese vasto come il Canada non sorprende scoprire che la cucina varia moltissimo da regione a regione. Dalle ricche pescherie del Newfoundland e Labrador ai rigogliosi frutteti all’interno del British Columbia, i Canadesi hanno la fortuna di avere a disposizione una grande varietà di alternative culinarie.
Nell’Est a seconda della zona costiera che deciderete di visitare, scoprirete che alcuni piatti a base di frutti di mare sono molto simili nello stile alle ricette europee. L’aringa marinata o in salamoia (chiamata “Solomon Gundy”) è rinomata nella Nova Scotia sud-occidentale, così come il pesce essiccato o affumicato. Val la pena anche di partecipare ad una cena a base di aragoste provenienti dalla costa orientale: un evento divertente e gustoso, organizzato in tutta la regione.
Un piatto molto richiesto e in cui vi capiterà di imbattervi spesso in negozi e ristoranti, è la “Rappie Pie”—un tortino di pollo e patate (o di carne di coniglio o di daino).
In New Brunswick, i “fiddlehead ferns” sono il piatto vegetariano che troverete un po’ ovunque, così come le patate di Prince Edward Island, famose in tutto il mondo.
La lingua e la cultura francesi del Québec hanno dato origine ad un'entusiasmante varietà di scelta gastronomica. Lo sciroppo d’acero, raccolto all’inizio della primavera, è usato frequentemente nella “sugar pie”, un dessert molto richiesto, nelle frittelle e in tanti altri dolci. Il tradizionale “pâté à la viande”, più comunemente detto “tourtière”, è un tortino preparato con carne di vitello e maiale macinato. Infine, non bisogna dimenticare il “foie gras” e il vitello di latte di produzione locale…
Le città cosmopolite di Montréal e Toronto offrono una miriade di ristoranti etnici da esplorare, il che significa che potrete assaggiare piatti provenienti da ogni angolo del pianeta. Ogni estate, nelle strade del quartiere greco di Toronto viene organizzata una festa chiamata “The Taste of the Danforth”, oltre a carnevali celebrati dalle comunità caraibiche e del Centro e Sudamerica, con tutti i cibi e le bevande tipiche delle loro regioni.

Vi ho fatto venire l'acquolina? e pensare che c'è chi crede che in Canada si mangi solo roba tipo McDonalds....

giovedì 12 luglio 2007

IN DIRETTA DAL QUEBEC



Sono sulla terrazza di casa e la temperatura è più che gradevole, sarà perchè questa zona è riserva naturale della Biosfera, per cui senza inquinamento? Fatto sta che si sta bene davvero, sfatando il mito che in Canada fa freddo sono in maglietta e bermuda; vedo il fiume e per darVi un'idea della grandezza qui è 17 km da sponda a sponda. Un merlo americano dal petto rosso, saltella nel prato e mi osserva picchiettare sui tasti. Il profumo della salsedine è trasportato da una leggera brezza, sì il fiume è salato, è salato sino a Québec ville. Un paio di settimane fa un gruppo di beluga risaliva il fiume inseguendo i "capelans" piccoli pesci che vivono in banchi a medie profondità, è stato il mio primo incontro con questi cetacei, ero sul traghetto che collega Saint Joseph de la Rive con l'Ile au Coudres, ah! il traghetto naturalmente è gratuito! Ho avuto modo di notare altre "presenze" intorno alla casa, sicuramente un orsetto lavatore e per finire anche una puzzola; per la somma felicità di mia madre...

ne quittez pas....

petit.rorqual

mercoledì 11 luglio 2007

ARTE SOTTO IL SOLE DI MEZZANOTTE


120 artisti fra scultori, pittori e performer si ritrovano ogni anno a Inuvik per celebrare la diversità del Grande Nord Canadese. Sono Inuit, Inuvialuit, Gwich’in, Dene, Metis e altri rappresentanti delle innumerevoli Prime Nazioni Canadesi. Anche quest’anno per la ventesima edizione del Great Northern Arts Festival nel mese di luglio gli artigiani di tutto il Nord canadese si ritrovano sotto il sole di mezzanotte di Inuvik per mostrare al mondo le loro opere, incontrare altri artisti, apprendere nuove tecniche e stili di lavoro.
Arrivare a Inuvik nei Territori del Nord Ovest (68°18’N, 133°29’W) è un’esperienza indimenticabile. Inuvik è la comunità più settentrionale in Nord America raggiungibile su strada. E che strada! Si tratta della mitica Dempster Highway che in 741 km attraversa ben tre catene di montagne, il Circolo Polare artico, il MacKenzie River e che ogni anno è percorsa da ogni genere di veicolo: auto, camper, moto e addirittura biciclette!
Da Inuvik si possono fare delle escursioni con piccoli aerei da turismo nei villaggi aborigeni della costa dell’Oceano Artico, ci si può lanciare in un pazzo rafting sui fiumi o ci si può incamminare sotto il sole di mezzanotte “on the land” come i Gwich’in e gli Inuivialuit hanno fatto per secoli.
Oh, e il clima? Normalmente la temperatura nelle date del festival si aggira intorno ai 20 gradi, ma non è escluso che non possa cadere qualche fiocco di neve!

martedì 10 luglio 2007

LITTLE MANITOU LAKE, SASKATCHEWAN


La provincia del Saskatchewan non è una meta turistica che corre sulla bocca di tutti. Di solito è così impronunciabile che uno preferisce andare in Alberta. Ammetto che la prima volta che ci sono andato ero quasi d'accordo, poi il paesaggio mi ha affascinato. Spazi immensi che per noi, abituati al contatto gomito a gomito, alito ad alito, fanno venire i brividi. Joe Beltramini mi ha portato a vedere la tomba di suo padre in un cimitero abbandonato di Silton, e poi al piccolo lago Manitou che si trova ad un centinaio di chilometri a sudest di Saskatoon ( ho imparato a parlare come loro, anche se mi chiedo sempre come facciano quando il sole non c'è). E' vicino ad un paesino che si chiama Watrous, che l'ufficio del turismo locale ha cercato invano di sostituire. Lago sacro ai nativi Assiniboine che vi portavano i loro malati di vaiolo per essere curati dal Grande spirito Manitou sia bevendo l'acqua sia attraverso le continue immersioni. Il lago è profondo quattro-cinque metri, ma l'alto contenuto soprattutto di sali di magnesio, potassio, sodio e calcio e silicati vari lo rende simile al mar Morto. Non si affonda. Si sta sempre a galla. Bella esperienza, allora. A pancia in su e leggere un libro, senza paura di bagnarlo.

lunedì 9 luglio 2007

IL SALMONE SELVAGGIO DEL PACIFICO






Quando i turisti mi chiedono consigli su che cosa gustare di particolare durante un viaggio in British Columbia rispondo SALMONE, of course, nient’altro che squisito salmone, mezzogiorno e sera!
Il salmone selvaggio del Pacifico è una delizia per tutti i palati e non c’è ristorante che non lo proponga in decine di ricette. Ma attenzione: sul menù non sempre troverete la parola Salmon ma spesso incontrerete solo il nome della specie particolare che vi verrà servita, sia esso fresco di giornata o affumicato. Si tratta infatti di 5 diverse specie che si distinguono per grandezza, colore delle carni e sapore più o meno marcato: CHINOOK, CHUM, COHO’S, SOCKEYE e PINK. L’interessante, e per qualche verso ancora misterioso, comportamento dei salmoni è ben noto a tutti ma per un ripasso può essere utile consultare il sito governativo.
La pesca commerciale è ben gestita e organizzata (periodi consentiti e tecniche di pesca, etc) da enti preposti quali il Salmon Marketing Council e la Pacific Salmon Foundation al fine di preservare l’ambiente e la ricchezza delle acque costiere per migliaia di famiglie che dipendono da questa industria da generazioni.
Non va dimenticata poi la pesca sportiva. Lungo tutta la costa è possibile fare catture da campione e pescatori appassionati arrivano a migliaia ogni anno per provare l’emozione di prendere all’amo prede di tutto rispetto. Pacchetti viaggio specifici per la pesca in British Columbia sono disponibili presso i maggiori Tour Operator.






venerdì 6 luglio 2007

RIDERE, RIDERE, RIDERE.....A MONTREAL


Oggi vi presento un festival molto particolare...già il nome del suo sito internet www.hahaha.com mette di buon umore. Si tratta del festival "Just pour rire" di Montréal giunto quest'anno alla sua 25° edizione.
Artisti provenienti dai 4 angoli del pianeta, tra cui l'ormai famosissimo Arturo Brachetti, si daranno appuntamento dall' 8 al 29 Luglio per dar vita, nell’elettrizzante Quartiere Latino di Montréal, ad una serie di spettacoli dedicati alla risata e alla comicità. Oltre 2000 performance, di cui almeno 1600 gratuite, a testimonianza della famosa joie de vivre di questa vibrante città e dei suoi abitanti.
Dopo questo ennesimo post su un festival inizierete a chiedervi "ma quanti ce n'è?!?!?!?". Sì, in effetti durante l'estate tutte le città canadesi offrono eventi a volontà e quasi tutti sono nelle piazze e gratuiti..... Milano avrebbe molto da imparare!

giovedì 5 luglio 2007

IL FESTIVAL D'ETE A QUEBEC



Un’allegra e sonora apertura d’estate per la Città di Québec: le stradine della parte vecchia della città riecheggeranno oggi di note fino a tarda sera grazie alle esibizioni di artisti provenienti da oltre 20 paesi. Dal 5 al 17 luglio si svolge infatti la 40° edizione del Festival d’Estate che trasforma la Città di Québec in un grande palcoscenico a cielo aperto.
Come ogni anno si prevede un programma ricco di esibizioni musicali di ogni genere, dal rock all’hip-hop, dalla musica internazionale a quella di strada, dal pop alla classica, così da accontentare un pubblico che si è sempre mostrato curioso, attento e soprattutto poliedrico.

In occasione del suo 40° compleanno il festival ha riunito la creme de la creme della musica con artisti del calibro di Nickelback, Renaud, Tryo, IAM, Johnny Clegg, Billy Talent, Kanye West, Hammerfall, Daran, Isabelle Boulay, Hinder e Michael Franti & Spearhead.
I concerti si terranno in dieci location, raggiungibili a piedi, per la gioia dei 900.000 spettatori in cerca di novità e di divertimento.

mercoledì 4 luglio 2007

FESTIVAL DEI TESTICOLI


A dire il vero si chiama Testicle Festival ed è una delle tante attrazioni a lato del Calgary Stampede che dura dieci giorni a partire dal primo fine settimana di luglio.
Il Buzzards Cowboy Cousine è un ristorante sui generis che ospita questo festival, alquanto insolito soprattutto per i canadesi, che ad esempio disdegnano con orrore la carne equina, che però vendono con piacere in Italia. Il menù principale ruota attorno alle palle di vitello o di manzo, note anche come ostriche della prateria che vengono servite in tutte le salse. Facile trovare buongustai che si leccano le dita e tracannano gioiosi boccali di birra fresca. Personalmente preferisco i bargigli e le creste di gallo, bolliti con sedano e cipolla e serviti caldi. Molto più ruspanti. Per i soci di Buffalo Bill c'è anche la carne di bisonte dell'Alberta. Se si infila tra denti, niente paura, perchè vi daranno in regalo un inossidabile, facilmente riutilizzabile e caratteristico stuzzicadenti da cowboy di metallo, a forma di chiodo.

Le palle fritte sono le più popolari. Tagliate a fettine e marinate q.b. in olio, succo di limone, prezzemolo tritato, sale e pepe. Quindi impanate e fritte. Qualcuno aggiunge salsa di pomodoro o ketchup.

Etnico Locale di tendenza e atmosfera western. Scusa antica per divertirsi e passare una serata felice dopo una giornata trascorsa magari sulle Montagne rocciose oppure partecipando alla spettacolare corsa dei carri dei pionieri del Calgary Stampede.




martedì 3 luglio 2007

CALGARY STAMPEDE



Ritrovare un'atmosfera da Far West a Calgary, è cosa di tutti i giorni: ci si può unire alle danze vecchio stile in uno dei tanti locali della città o ritoccare il proprio look in uno dei suoi negozi western-chic.
Ma l’appuntamento più atteso, per un vero e proprio tuffo in un passato di pionieri e cow boy, resta l’incredibile Calgary Stampede, “il più grande spettacolo all’aperto del mondo” che quest’anno si svolgerà dal 6 al 15 luglio. Dieci giorni in cui l’intera città è preda della frenesia del West, con i bar cittadini trasformati per l’occasione in vivaci saloon e con 400 fra cowboy e cowgirl in competizione. Insieme ai rodei saranno più di 1000 gli eventi in programma, per il divertimento delle migliaia di visitatori che ogni anno raggiungono Calgary per non perdesi questo incredibile appuntamento.
E per rendere ancora più unico e particolare il proprio soggiorno in Alberta, basta scegliere di pernottare in uno dei tanti meravigliosi ranch della Provincia dove, in ambienti di tutto relax, è possibile ritrovare i ritmi della vita western.

lunedì 2 luglio 2007

WINNIPEG detta WINNIE


Nel settembre 1914, il giovane ufficiale veterinario canadese Harry Colebourn, mentre con altri soldati si recava in treno in Québec dove si stava raggruppando la Seconda Brigata di Fanteria Canadese per il trasferimento sui campi di battaglia in Europa, incontrò durante una sosta a White River-Ontario, un uomo con un cucciolo d’orso nero. Il cacciatore gli raccontò di aver ucciso la madre dell’orsacchiotta e Colebourn la comprò pagandogliela 20 dollari, una bella somma per l’epoca, e la chiamò Winnipeg, come la sua città d’origine nella provincia del Manitoba.
La simpatica Winnie divenne la mascotte del reggimento e viaggiò coi soldati fino a Londra. Non potendo certo proseguire il viaggio, venne affidata temporaneamente allo Zoo di Londra. Ma nel 1919, rientrando in patria, Colebourn regalò Winnie allo Zoo dove visse fino al 1934, beniamina dei bimbi per la sua simpatia e giocosità.
Nel 1926 lo scrittore A.A.Milne creò il personaggio letterario di Winnie the Pooh (1926), ispirato dal figlio che spesso andava allo zoo a giocare con Winnie, e che aveva chiamato il suo orsacchiotto di pezza con lo stesso nome. Anche gli altri protagonisti dei libri di Milne derivano da animali e pupazzi amati dal figlio.


Dopo la morte dell’autore, i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Walt Disney.


Nel 1994, la Canadian Broadcasting Company, realizzò un bellissimo film-TV sul Capitano Colebourn e Winnie, di cui è possibile vedere un simpatico dietro-le-quinte nel sito della CBC.

Nella foto: Harry Colebourn e Winnie a Salisbury Plain nel 1914 - Archives provinciales du Manitoba, Colebourn, D. Havey 15 Collection, N0 N10467

domenica 1 luglio 2007

AUGURI!


Oggi il Canada festeggia il suo 140° compleanno.
A tutti i Canadesi in patria e nel mondo tanti auguri!