venerdì 30 marzo 2007

I PARCHI NAZIONALI DEL CANADA



Il Canada è una nazione sempre più preoccupata per l’ambiente che lascerà in eredità alle generazioni a venire. I numerosi Parchi Nazionali, Siti Storici e Aree Marine Protette sono presi ad esempio da tutto il mondo come modelli per la conservazione e salvaguardia a lungo termine degli ecosistemi naturali con cui deve fare i conti lo sviluppo economico umano, ossia il concetto di sviluppo sostenibile di cui tanto si parla. In pratica si tratta di mettere in atto una strategia che gestisca attentamente i territori, le acque e le risorse, sfruttandole necessariamente a sostegno dell’economia nazionale, ma contribuendo attraverso le aree protette alla conservazione delle bio-diversità.
I Parchi Nazionali sono ad oggi 43 a protezione di circa il 2,2% del territorio, dal più piccolo di circa 8 kmq a quello più esteso di 44.000 kmq, dove sono proibiti lo sfruttamento delle risorse e la caccia. Questi santuari naturali protetti riservano al visitatore meraviglie a non finire: ambienti incontaminati, dove la natura segue il suo corso indisturbato da millenni, paradisi di silenzio e solitudine per lo spirito umano da scoprire con rispetto assoluto per la flora e la fauna.
Il Sistema di “Parks Canada”, nato una quarantina d’anni fa, è finora completato al 60% e si sta lavorando al fine di completare la delimitazione delle zone che andranno a salvaguardare ognuna delle 39 aree naturali rappresentative dei diversi ecosistemi in cui è stato allora suddiviso il paese, per esempio la Costa del Pacifico, le Rocciose, la Tundra, lo Scudo Precambriano, le Isole Artiche, la Costa Atlantica, ed altre ancora. Esistono poi ulteriori aree protette dai governi provinciali (Provincial Parks) che, come i Parchi Nazionali, sono ben organizzati per rendere agevole e sostenibile l’attività turistica: Centri di Accoglienza adatto ad ogni specifico parco, con personale cordiale e preparato, con cartine dei sentieri, documentazione, regole di comportamento, guide per passeggiate, attrezzature sportive, etc.
Ma questa storia ebbe inizio molto prima, sulle Montagne Rocciose… Nel 1887 nacque il Parco Nazionale di Banff (allora di soli 26 kmq), la prima area ritenuta degna di essere protetta dallo sfruttamento indiscriminato. Due operai al lavoro sulla ferrovia transcontinentale avevano scoperto delle sorgenti di acqua che sgorgava caldissima dalla montagna vicino alla stazione. Furono in molti a reclamarne la concessione di sfruttamento ma il Governo preferì custodire le acque minerali calde ed il territorio circostante come un tesoro nazionale. La bellezza mozzafiato delle Rocciose, sottratta all’opportunismo privato, gettava il primo seme di un lungimirante sistema di protezione del territorio.
Prossimamente andremo a visitarne qualcuno insieme…!

giovedì 29 marzo 2007

RICORDI DI VIAGGIO


Meglio non trovarsi nelle condizioni del mio amico Ronald che voleva comprare qualcosa alla stazione centrale di Milano da riportare in Canada. Le maglie delle squadre di calcio sembravano il soggetto migliore, ma lui voleva qualcosa tipico di Milano. Troppo tardi. Statue di plastica della Madonna, padre Pio, anche Gesù. Un interessante timone costellato di conchiglie con uno sfondo del Duomo e di fronte la tenue scultura di un faro adagiato sopra un groviglio di altre conchigliette, per ricordare la tradizione marinara di Milano, forse quella dei Navigli o del Mesozoico. Bah. Piatti, bicchieri, portacenere, metri con padre Pio, termometri con scultura di padre Pio aggrappato alle gambe di Gesù in croce. Alla fine ha optato per la maglia del Milan. E così abbiamo parlato del mio primo ricordo canadese, scelto senza fretta vagando e cercando di capire il senso precipuo dell'acquisto. Una memorabile scultura di loon (gavia immer)proprio quella effigiata sul dollaro di metallo. Emblema del Canada e oggetto simbolo della sua fauna. Oh, le anatre, le oche, gli uccelli del Canada. Ecco la strolaga maggiore che ammiro sempre con rispetto insieme alle tante amiche che l'hanno seguita. Ma lei è la prima, quella che mi ha evitato il disagio di Ronald e soprattutto mi ha fatto conoscere gli uccelli del Canada e l'arte della scultura dei richiami.

mercoledì 28 marzo 2007

GIANLUCA E LA CHATELAINE

Ieri ho conosciuto Gianluca, un ragazzo italiano molto simpatico che ha di recente acquistato un Bed & Breakfast in Québec, l'Auberge La Chatelaine.
Questo Auberge è un luogo davvero fantastico situato in una zona del Québec dove le foreste sono incontaminate, ha una incredibile vista sul fiume San Lorenzo e si trova a pochi chilometri da Tadoussac dove partono le escursioni per l'avvistamento delle balene. In estate è ideale per passeggiate a piedi e in bicicletta, in autunno si possono godere gli impareggiabili colori del foliage e in inverno, quando la neve copre tutto di bianco, può essere un buon punto di partenza per escursioni in motoslitta o con gli sci da fondo. Ha solo 8 camere quindi è ottimo per chi non ama la folla e preferisce piccoli alberghetti a mega strutture con centinaia di camere.
Gianluca me ne ha parlato con grande passione precisando che è sua mamma a cucinare: fa le tagliatelle a mano, immaginatevi!
Questo posto idilliaco ha un unico difetto: il precedente proprietario era Massimo Albano, ve lo ricordate? E' quello dei braccialetti Alpas beccato da Striscia la Notizia lo scorso anno!
Dato che la Chatelaine è apparsa più volte nei video di Striscia, il suo nome è inevitabilmente macchiato e chi ne paga le conseguenze è Gianluca e non Massimo Albano che non c'entra assolutamente più nulla.
Spero con questo post di aiutare a diffondere la voce che l'unico e solo proprietario della Chatelaine è Gianluca e mi auguro che le prenotazioni dall'Italia subiscano una bella impennata!

AUBERGE LA CHATELAINE - 830 ch. des Falaises - G5A2V7 La Malbaie Québec Canada
Tél. +1 418 6654064 - info@aubergelachatelaine.com

martedì 27 marzo 2007

BENVENUTO GABRIELE!!!

La nostra amica Angela, che lavora per l'Ufficio del Turismo del Québec, martedì scorso ha dato alla luce un bambino meraviglioso. Si chiama Gabriele ed è talmente bello che mi è venuta voglia di farlo conoscere a tutti i lettori di questo blog.
A mamma e papà congratulazioni e a Gabriele tantissimi auguri per una vita ricca di serenità.

lunedì 26 marzo 2007

TORONTO OUTDOOR MOOSE-EUM 2000



Il prossimo 14 aprile a Milano si inaugura l'esposizione all'aria aperta di Cowparade (www.cowparademilano.it), una "sfilata" di un centinaio di mucche decorate da artisti di varia provenienza, ideata qualche anno fa a scopi benefici.
Ti starai chiedendo... Cosa c'entrano queste mucche con il Canada?
La prima volta che vidi animali a grandezza naturale in vetroresina fu nel 2000. Per le strade di Toronto erano state sistemate nelle piazze, nei giardini pubblici, sui marciapiedi davanti agli imponenti grattacieli di vetro lucente, ovunque ci fosse posto, ben 326 alci variamente decorate.
La scelta dell'alce non fu ovviamente casuale: è uno degli animali selvaggi che più comunemente si può incontrare nei boschi canadesi. L'incontro con un'alce vera è sempre una emozione unica e va affrontata con prudenza malgrado la sua timidezza e riservatezza. Nell'Algonquin Park, un immenso Parco a pochi chilometri a nord di Toronto, idilliaco territorio di vacanza all'aria aperta, l'alce è assai diffuso.
Lo scopo di questi inusuali arredi cittadini era quello di raccogliere fondi, battendo "la mandria" all'asta; dopo che un gruppo di 250 mecenati (banche, assicurazioni, alberghi, gallerie d'arte, etc) aveva scelto i bozzetti e adottato l'animale per il periodo dell'esibizione da aprile a ottobre del 2000, furono messe in vendita su internet generando quasi un milione e mezzo di dollari da devolvere al Comitato Olimpico e a numerose associazioni filantropiche della città. Oggi questi animali sono sparsi in tutte il mondo a testimonianza della creatività di centinaia di artisti canadesi contemporanei.
Si incontrano ancora per le strade di Toronto sorridenti ed esilaranti alci del Toronto Outdoor Art Moose-eum ma per divertirti e vedere l'intera parata una ad una puoi consultare il sito www.toronto.ca/moose. Quella che ho scelto qui era "di guardia" ai piedi della CN Tower!

venerdì 23 marzo 2007

TEX WILLER IN CANADA


Il più popolare e il più longevo tra i fumetti italiani è senza alcun dubbio Tex Willer nato nel lontano 1948 dalla penna di Gianluigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galleppini.
Egli cavalca il suo fedele Dinamite portando sempre con sè le sue infallibili Colt - accompagnato spesso da suo figlio Kit, dal ranger Carson e dal taciturno indiano Tiger Jack - per tutto l'Ovest americano là dove la sua presenza è necessaria per raddrizzare torti, punire malfattori e proteggere i deboli dai soprusi.
Non disdegna comunque di andare oltre i confini dello Stato a stelle e strisce per raggiungere i grandi paesaggi del Nord - Ovest del Canada caratterizzati da sterminate foreste entro cui le insidie sono sempre in agguato. E' in questo ambiente (mai visitato dagli autori) che vengono magistralmente descritti 2 personaggi per molto tempo presenti nell'immaginario collettivo europeo filtrato dalla letterattura d'avventura e dal cinema.

In uno degli ultimi fascicoli della ristampa a colori attualmente in edicola dei fumetti storici di Tex, troviamo il nostro eroe appunto in Canada per la prima volta, avendo l'arduo compito di porre fine alle malefatte della "Banda degli Orsi" capeggiata dalla terribile e spietata Freda. In questa sua avventura si imbatte in due personaggi che si ripresenteranno anche in successive "missioni" di Tex in Canada.
Dapprima il sergente delle Giubbe Rosse - la celebre polizia a cavallo - Jim Brandon (arriverà in seguito grazie alle sue non comuni capacità fino al grado di colonnello); è un soldato tutto d'un pezzo, ligio al suo dovere, abile nell'uso delle armi, egli diventa subito amico del nostro eroe e lo chiamerà spesso per aiutarlo a risolvere situazioni intricate e pericolose, anche se non sempre ne accetta le maniere sbrigative.

Successivamente Tex si imbatte nel trapper Gros Jean; si tratta di un omone forzuto - in una delle prime tavole in cui appare fa crollare un saloon rimanendo sommerso dalle macerie - che diventerà un compagno leale e generoso cui Tex si affezionerà subito. Talvolta è al centro di situazioni comiche e il suo linguaggio è spesso infarcito di esclamazioni in francese tra cui la più frequente è "mille tonnerres" è un vero spasso ma attenzione a non contrariarlo!

giovedì 22 marzo 2007

BATEMAN, INTERPRETE DELLA NATURA

Mi sono ripromesso diverse volte di visitare una delle tante isole che si possono ammirare da lontano soprattutto dal ferry che collega Vancouver con l'isola di Vancouver e così un giorno mi sono deciso a prendere la deviazione per Salt Spring Island, l'isola più importante del Southern Gulf con i suoi circa 30 chilometri di lunghezza e una quindicina di larghezza. L'idea o meglio l'impellenza di andarci ispirata dalla viiosne delle opere pittoriche di Robert Bateman. Foreste di conifere, paesaggi incantevoli che il tempo non ha rovinato, coste frastagliate, spiagge quasi inaccessibili, natura preziosa. Non stupisce che artisti e musicisti ne abbiano fatto la loro residenza abituale creando un clima rilassato e culturalmente vivace. Il pittore naturalista canadese Robert Bateman vive qui da tempo. Alle pecore che pascolano paciose e indisturbate per l'isola ha dedicato il calendario del 2007. Il rapporto di Bateman con gli animali e il loro habitat è alla base della sua pittura che prende lo spunto dall'attenta osservazione della tecnica dei primi pittori naturalisti canadesi del Group of Seven per poi cercare di trovare la propria strada. Alla base della sua vena artistica c'è il concetto che non esiste niente di più variegato del pianeta terra e che la sua bellezza essenziale sia proprio il mondo della natura dove lui vuole immergersi per capirlo e assorbirlo. E dopo questa fusione esprimere il tutto nella sua pittura. Questo è Bateman e a questo modo di dipingere ha voluto dedicare la sua vita. I suoi animali, i suoi paesaggi e le sue visioni sembrano delle fotografie che si sfaldano a furia di osservarle, di sentirle sempre più vicino a noi. I suoi libri di fotografie si trovano in tutte le librerie. I suoi dipinti si trovano in molte gallerie. Il Canada, quello che lui dipinge è alla portata di tutti, basta chiudere gli occhi e essere pronti a osservare con curiosità

mercoledì 21 marzo 2007

L'INCREDIBILE HOTEL DI GHIACCIO




Dopo averlo visto ed apprezzato in fotografia, l'anno scorso ho avuto l'opportunità di visitare finalmente l'Hotel del Glace, un'incredibile struttura situata poco distante dalla Città di Québec, nei pressi della Stazione Ecoturistica di Duchesnay.
Completamente creata nel ghiaccio e con il ghiaccio, questa stupefacente cattedrale trasparente offre ai propri ospiti la possibilità di vivere il soggiorno in un'atmosfera davvero unica, silenziosa, lunare.
L’hotel di ghiaccio viene costruito ogni anno in gennaio e chiude il 1° aprile quindi se volete visitarlo dovete affrettarvi. L’architettura è sempre diversa: artisti esperti creano ogni volta nuovi disegni, sempre più intricati e intriganti!
E' possibile effettuare una visita guidata durante la quale viene offerto un cocktail in un bicchiere di ghiaccio oppure dormire in una delle camere, tutte rigorosamente diverse una dall'altra.
Voi vi chiederete: ma che freddo farà?!??! In realtà all'interno si sta bene! Quando l'ho visitato io fuori c'erano -25° e dentro -5°. I letti sono coperti di pellicce, vengono forniti dei sacchi a pelo termici e altre pellicce per coprirsi. I gestori consigliano di dormire addirittura nudi per evitare condensa e sudore e quindi raffreddori e bronchiti!
Se non potete proprio resistere non preoccupatevi: l'hotel di ghiaccio è collegato con una struttura ricettiva esterna, dotata di camere calde e tutti i comfort possibili.
L'ice-hotel comprende anche una cappella che viene spesso utilizzata per matrimoni davvero fuori dalla norma! Se vi venisse voglia di sposarvi così sul sito trovate costi e proposte....

martedì 20 marzo 2007

PREPARARE UN FUOCO DI JACK LONDON


L'immagine classica dei cercatori d'oro che si avventurano in rigorosa fila indiana stracarichi di masserizie e vettovaglie almeno per un anno in mezzo alla neve del Chilkoot Pass mi ha accompagnato durante il tempo del sogno dettato dalla prosa ammaliatrice di Jack London. Corsa all'oro del Klondike nello Yukon. Anni 1897, 1898. Inverni duri agognando il metallo giallo del Bonanza Creek, poche decine di chilometri dalla mitica ancor oggi Dawson City. Arrivavano a Skagway in Alaska, poi attraverso il Chilkoot e White Pass per raggiungere il fiume Yukon a Whitehorse e proseguire per i restanti 800 chilometri fono a Dawson City. L'aria che si respira oggi in questi luoghi è sempre quella della frontiera : si può fare il turista tranquillo visitando le ben conservate vestigia dei villaggi di frontiera salendo a bordo dei numerosi treni che collegano Skagway e il lago Bennett, ma si può anche ripercorrere a piedi il Chilkoot trail per escursioni di quattro-cinque giorni od anche di poche ore e il sapore è nettamente diverso. E' in questi momenti magici che Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta prendono corpo e movimento con il tutto il loro immaginario, la forza della natura ancora non completamente vinta e l'uomo ardimentoso che sia avventura per carpirne i segreti.
Questo è il Canada che avevo in mente, quello che ti prende e ti fa venire la voglia di ritornare.
Ci si può preparare per questo incontro. A volte basta rileggere un libro conosciuto diversamente
da bambini. Oro, frontiera, saloon, poker, vanità, volatilità, solitudine, disperazione, gioia, maturità.
Un pò di questo lo troviamo in un racconto emblematico della battaglia per la sopravvivenza : Preparare un Fuoco ( To build a Fire) che ci viene riproposto in questi giorni dalla nuova traduzione di Davide Sapienza che al lavoro intellettuale unisce quello dell'esploratore moderno delle terre del Nord e dei suoi abitanti proprio per poter dare ai suoi scritti quella certezza che deriva soltanto dall'aver ripercorso i passi e le sensazioni possibili di Jack London, che alle terre del Nord deve parte della sua nuova vena immaginaria che ha connotato la letteratura mondiale

lunedì 19 marzo 2007

PRINCE EDWARD ISLAND - ILE DU PRINCE EDOUARD






Parte di un itinerario automobilistico di oltre 6.000 km percorsi in un mese tra la Penisola della Gaspesie in Quebec, New Brunswick e Nova Scotia, qualche giorno mio marito ed io abbiamo dedicato alla più piccola delle Province della Confederazione canadese, 5.656 kmq abitati da 138,000 persone. Quest'isola è talmente piccola che osservando certe cartine del Canada (quasi 10 milioni di kmq) si fatica a distinguerne il profilo! Vediamone pure il lato positivo: è un concentrato di mille opportunità che soddisfano ogni esigenza del turista. La si raggiunge facilmente o dalla Nova Scotia con un enorme traghetto o verso il New Brunswick percorrendo il Confederation Bridge, uno straordinario ponte che sfiora il pelo del mare per quasi 13 chilometri.

Vi piace la tranquillità ed il relax? Allora sarete nel posto giusto. Noi non volevamo più venir via!
Lunghe spiaggie di finissima sabbia di numerose sfumature del rosso dove camminare, raccogliere conchiglie e osservare le onde che accolgono surfisti, velisti e pochi coraggiosi bagnanti. Sono poi a portata di mano oltre 30 campi da golf. Lungo gli itinerari automobilistici potrete contare fino a 50 fari perfettamente conservati di cui alcuni aperti al visitatore curioso. Porticciuoli, piccoli accoglienti villaggi, casette di legno dai morbidi colori pastello e floridi giardini.

Quando si parla di quest'isola non si possono dimenticare argomenti storici e culturali come i Celti, gli Acadiani, la cornamusa, il violino, le squisite patate che crescono così bene e numerose in questo terreno rosso da essere esportate. Siete ghiotti di cucina marinara?La cambusa offre ogni giorno freschissime aragoste e succulenti frutti di mare. Vi piace il buon gelato? Non mancate di assaggiare quello di Cows', squisito certo perchè le mucche pezzate, straordinarie produttrici di latte, sono proprio lì, onnipresenti ovunque si volga lo sguardo. Una linea di merchandising che ritrae queste mucche in diverse situazioni è davvero unica, una chicca per i collezionsiti.
La capitale Charlottetown ha un'importanza storica per tutto il Canada: qui infatti si costituì nel 1867 il primo nucleo della Confederazione Canadese e molti palazzi dell'epoca ricordano ancora con mostre e rievocazioni in abiti storici i difficili albori della nazioni.
Una visita non può mancare al sito forse più famoso della provincia: Il Parco Nazionale dedicato a "Ann of Green Gables" la protagonista del romanzo che la scrittrice L.A. Montgomery scrisse nel 1908 e noto a noi come "Anna dai capelli rossi". Ammetto che non mi aspettavo di vedere tanti ma proprio tanti visitatori chiaramente di origine nipponica; erano talmente tanti da insospettirci... come mai? Ci volle un pò ma finalmente scoprimmo la verità fino ad allora a noi sconosciuta! In Giappone Anne of Green Gables è libro di testo per l'apprendimento dell'inglese e qui, giovani e meno giovani, vengono quasi in pellegrinaggio per conoscere la casa ed i luoghi che, nella realtà e nella fantasia, sono l'ambientazione del romanzo.
Per saperne di più www.gov.pe.ca/visitorsguide/

venerdì 16 marzo 2007

PICCOLE CHIESE DEL CANADA : ANDIAMO ALLA LORO RICERCA E FOTOGRAFIAMOLE


Durante un viaggio a Québec ho avuta la ventura di andare sulla Ile d'Orleans. Québec rurale che richiama il1700, dove la vita sembra davvero correre a due tempi. La mente corre al passato dei pionieri. Bidoni del latte colorati, zucche arancioni dappertutto, strade che sembrano infinite e che seguono l'altimetria senza livellamento, ruscelli impetuosi, fattorie ordinate e in fondo il San Lorenzo. Tuttavia all'estremità dell'isola mi sono imbattuto nella chiesetta di St. Francois, in pietra, architettura semplice e campanile aguzzo. Da qui è nata la mia passione per le chiesette di cui è costellato il Canada. Scusa per conoscere il paese attraverso la fotografia. Vagabondaggio che srotola la storia attraverso i luoghi di culto e fa crescere l'interesse per i vari gruppi etnici che hanno colonizzato il paese. Città fantasma vicine alle miniere. Insediamenti di Hutteriti, di Doukhobor. Chiesetta di emigrati italiani a Fernie, British Columbia vicino alle miniere di carbone. Cappelle nei luoghi più impensati, a volte anche nel centro città di Toronto, in mezzo ai grattacieli oppure la chiesina di Kleinburg, Ontario per le nozze caratteristiche che può ospitare il ministro officiante, gli sposi, forse i testimoni. Seguire la strada, nella curiosità.

giovedì 15 marzo 2007

IL BRIVIDO CALDO DELL'HELISKI



"Quando gli sciatori sognano, sognano ampie discese ancora inviolate di neve polverosa; né file agli impianti di risalita, né piste affollate limitate da cartelloni pubblicitari, ma solo vaste, libere ed esilaranti discese!" così recitano i depliant turistici delle stazioni sciistiche delle montagne rocciose.
Dedicandomi principalmente allo sci di fondo, non ho mai sperimentato l'ebrezza e l'eccitazione raccontatami da chi invece ha provato l'heliski in Canada.
In nessun posto del mondo, mi dicono, esiste la combinazione di terreno, clima, temperature e neve così ideali per l’Heliski come lì. Per gli amanti dello sci, della bellezza dei luoghi selvaggi, delle montagne disabitate, per chi ha il senso dell’avventura e non si preoccupa di spingersi un po’ oltre i limiti, le catene montuose situate nella parte orientale del British Columbia rappresentano il sogno divenuto realtà.
Vero è che le montagne dell’ovest del Canada, offrono condizioni eccezionali d’innevamento da Dicembre a Maggio. Su queste maestose montagne di neve e ghiaccio, si può praticare ciò che i “connoisseurs” dello sport considerano come “lo sci più bello ed eccitante del mondo”.
Centinaia di discese, che nella loro totalità coprono un’area vasta quanto metà della Svizzera, e migliaia di metri di dislivello da affrontare in compagnia di esperti elicotteristi e guide altamente qualificate. Un’esperienza unica che al brivido della discesa unisce l’esclusività delle sistemazioni alberghiere: i lodge sono situati in aree remote di montagna, costruiti appositamente per gli elisciatori e raggiungibili solo in elicottero durante la stagione invernale. Purtroppo per me rimarrà sempre una "crocetta mancante"!

mercoledì 14 marzo 2007

I COLORI DELLE AURORE BOREALI



Tutti gli inverni nel nord del Canada si può vedere uno degli spettacoli più stupefacenti al mondo… e volete sapere una cosa? E’ completamente gratuito ed accessibile a tutti!!!
Basta allontanarsi dai centri abitati – magari a bordo di una motoslitta o una slitta trainata dai cani – puntare gli occhi al cielo e, da fine ottobre ad inizio Aprile, potrete osservare le Aurore Boreali, spettacoli di luci che riempiono i cieli invernali di colori. Il nord del Canada è il posto migliore del mondo per vedere le cosiddette “Northern Lights” suggestivi fasci di luci rosse, verdi, blu, rosa, viola, bianco che formano onde, spirali, raggi, veli, archi e lampi, alcune volte così luminosi da permettere addirittura di leggere un libro!
La fisica ci offre una spiegazione scientifica per questo fenomeno. L’aurora boreale è il risultato di alcune esplosioni solari che provocano tempeste magnetiche. Queste esplosioni inviano un’ondata di particelle ad alta energia nello spazio. I campi magnetici della terra quindi attirano questo “vento solare”, che si concentra intorno ai Poli Nord e Sud. I gas superiori dell’atmosfera vengono eccitati dal vento solare e si accendono quando vengono bombardati dalle onde di energia. Le luci generalmente si manifestano in una cintura larga da 500 a 1000 chilometri detta “ovale aurorale”.
Ma con un fenomeno così particolare non è una sorpresa che i popoli del nord abbiano interpretato le luci danzanti in modo più poetico e mistico.
Gli Inuit credevano che fossero torce accese dagli spiriti per illuminare il cammino dei morti verso il paradiso. Nello Yukon li vedevano come le anime dei cervi, salmoni, foche e balene. I Sioux pensavano che fossero le anime delle generazioni future in attesa di nascere.
A qualsiasi storia scegliate di credere una cosa è certa: recatevi nel Nord del Canada d’inverno e vivrete un’esperienza che rimarrà dentro di voi a lungo!!!

martedì 13 marzo 2007

LA CUCINA CANADESE SUL GAMBERO ROSSO CHANNEL




Va in onda in questo periodo sul Gambero Rosso Channel (Canale 410 di Sky) CARTOLINE DAL CANADA, traduzione del programma canadese GREAT CANADIAN FOOD SHOW e interessante trasmissione alla scoperta del Canada e della sua cucina.
Sotto la guida dell'attore ed ex-chef italo-canadese CARLO ROTA, in mezz'ora a puntata si esplora la vastità della cucina del paese, visitando ristoranti ed alberghi, assaggiando i cibi più genuini presso i produttori locali, accompagnando gli chef alla ricerca dei loro ingredienti più segreti e apprezzando la varietà di cucine etniche presenti in ogni località del Canada.

Un'ottima lezione per chi pensa che in Canada si mangino solo hamburger e patatine fritte!

La trasmissione va in onda tutti i giorni nei seguenti orari: 19.30, 23.30, 3.30, 7.30, 11.30, 15.30.

lunedì 12 marzo 2007

MI RICORDO…



E’ arrivato il tempo della raccolta! Nei mesi di marzo/aprile la natura sa di doversi risvegliare e in tutte le piante e gli animali si mette in moto quell’energia che riporterà in vita tutto ciò che durante il lungo inverno sopravviveva in un apparente irreversibile letargo. Prima di qualsiasi segno evidente di vita, comincia a circolare nelle “vene” degli alberi di acero la linfa, un liquido trasparente del tutto simile all’acqua, che i Nativi insegnarono ai primi coloni a sfruttare, ricavandone un denso sciroppo zuccherino ed energetico.
Ricordo che la prima volta che i miei genitori mi portarono ad una Cabane à Sucre, a pochi chilometri da Montréal, fu davvero una giornata eccitante. Ancora oggi tutto avviene come 50 anni fa, una grande scampagnata nei boschi ricoperti dalle ultime nevicate della stagione, temperature ancora attorno allo zero, aria frizzante e sole tiepido che ti invita a rimanere all’aperto a divertirti con grandi e piccini giunti qui per la giornata di festa.
Nella trepida attesa che la linfa raggiunga la consistenza ed il colore che riconosciamo come sciroppo d’acero (dopo una lunga ebollizione che permette all’acqua di evaporare lasciando solo le sostanze zuccherine), ci si lancia in vorticose corse con le slitte trainate dai cani o con più rilassanti carri con mansueti cavalli che ti trasportano fra i silenti boschi alla scoperta magari di qualche leprotto, un cervo curioso o allegri uccellini, la vita che si risveglia. E poi, un pasto casalingo in allegra compagnia davanti ad uno scoppiettante camino. Ci si ritroverà poi tutti fuori per assaporare lo sciroppo caldo, versato sulla neve fresca e consumato raccogliendolo con un bastoncino come fosse un lecca-lecca. Che scorpacciata! E poi giochi e danze di gruppo e tante risate dando il benvenuto alla tanto agognata stagione mite.
Era anche la prima volta che vedevo uno skidoo, e mio padre non perse l’occasione per farci provare una nuova emozione. Una volta in sella alla motoslitta, il mio fratellino sulle sue ginocchia, ed io dietro, le braccia abbarbicate alla sua vita, si parte a gran velocità! Se avessi voluto avrei assaporato l’ebbrezza della corsa a slalom tra gli alberi ma oggi non ricordo nulla di tutto ciò; ricordo solo una grande paura di cadere nella spessa coltre di neve; a quei tempi la motoslitta non aveva lo schienale e pensavo solo “se cado, il mio papà non se ne accorgerà, anche se grido non potrà sentirmi, sprofonderò nella neve e morirò, chiudo gli occhi e stringo sempre più forte le braccia… ah, finalmente siamo arrivati… oh mamma, quante Ave Maria che ho detto!”. Non parlai d’altro per ore, per giorni!
Sulla via del ritorno, con l’immenso sole rosso ormai al tramonto che ci salutava dal vetro posteriore della nostra vecchia Buick, ci addormentammo stremati sul sedile posteriore. In sogno rivedevo la minacciosa coltre di neve candida che tentava di inghiottirmi per non liberarmi più. Oggi ne sorrido perché mia madre mi diceva sempre che quando si è piccoli tutto sembra abnorme, più grande della realtà. Sarà, ma la bellezza mozzafiato di quella natura al suo risveglio oggi è la stessa di allora, anzi più grande e magica che mai, ogni volta che ci torno…


venerdì 9 marzo 2007

LOREENA MCKENNITT, LA CELTICA ECLETTICA TORNA A SUONARE IN ITALIA


Semi d’amore di Loreena McKennitt

Ho seminato i semi dell'amore

Li ho seminati in primavera

Li ho raccolti nel mattino più chiaro

Quando gli uccellini cantano così dolcemente

Quando gli uccellini cantano così dolcemente

Il giardiniere stava vicino

Gli chiesi di scegliere per me

Lui scelse per me il viola, il lilla e il rosa

Ma li rifiutai tutti e tre

Ma li rifiutai tutti e tre

Il viola non mi piacque

Perché era sbocciato troppo presto

Sul lilla e sul rosa, davvero ci ripensai

Così pensai che avrei aspettato sino a giugno

Così pensai che avrei aspettato sino a giugno

In giugno c'era un bocciolo di rosa rossa

Quello è il fiore per me

Molte volte ho colto quel bocciolo di rosa rossa

Finché non ottenni il salice

Finché non ottenni il salice

Il salice si intreccia

Il salice si attorciglia

Spesso ho desiderato essere tra le braccia del giovane

Che una volta teneva le mie braccia

Che una volta teneva le mie braccia

Loreena McKennitt è nata a Morden nel Manitoba e la sua musica risente della lontana tradizione celtica della famiglia e della malinconia dolce che danno le praterie del Canada centrale dove non sai mai se andare verso est o verso ovest. Cantante della memoria. Brava con l’arpa, senza per questo trascurare il pianoforte,la fisarmonica e perché no, l’oud, la lira, il kanoun e la nickelarpa. Sono contento di poterla riascoltare a Milano il 22 marzo, Teatro degli Arcimboldi. All’Auditorium Conciliazione di Roma si esibirà il 20 marzo e il 21 sarà al Teatro delle Celebrazioni di Bologna ed infine concluderà i suoi concerti italiani il 23 marzo 2007 al Teatro Verdi di Firenze. La creatrice del celtico eclettico torna a suonare dal vivo in Italia sotto il patrocinio dell’Ambasciata del Canada di Roma, a pochi mesi dall’uscita del suo nuovo album An ancient muse, ultimo volume del suo progetto di viaggio musicale dove i suoi brani questa volta parlano di un mondo pieno si storie personali e memorabili.


giovedì 8 marzo 2007

STUDIARE E LAVORARE IN CANADA



Finalmente!...la notizia è una di quelle che vorrei giungesse a centinaia di giovani Italiani a cui negli anni ho dovuto dire che in Canada non era loro consentito lavorare per mantenersi agli studi (Università o Corsi di Lingua Inglese/Francese).
E’ stato infatti firmato un accordo bilaterale tra Italia e Canada – Programma Vacanza Lavoro – che da quest’anno offre ai giovani l’opportunità di combinare periodi di lavoro, di studio e di turismo alla scoperta dei rispettivi paesi.
Quindi se avessi intenzione di recarti in Canada per motivi di studio per un periodo massimo di sei mesi e allo stesso tempo volessi approfittare della possibilità di lavorare, è necessario essere cittadino/residente Italiano ed avere un’età compresa fra i 18 ed i 35 anni. La richiesta deve essere presentata esclusivamente all’Ambasciata del Canada a Roma.
Il Programma non prevede tuttavia l’assegnazione di un lavoro che dovrai cercare una volta in Canada oppure potresti chiedere consiglio ad una agenzia di Viaggi Studio specializzata che intrattiene rapporti con le scuole canadesi per iscriverti ad un corso e che potrebbero essere in grado di aiutarti nella ricerca di un lavoro.
Attenzione: per il 2007 l’opportunità è riservata a 400 richiedenti, e soltanto 200 posizioni sono ancora disponibili, quindi affrettati a consultare il sito ed inviare la tua domanda completa della necessaria documentazione.
Nel sito dell’Ambasciata puoi anche consultare “Studiare in Canada” CANADIAN WORKING HOLIDAY PROGRAM dettagliato a questo link

mercoledì 7 marzo 2007

LE BABY FOCHE DELLE ILES DE LA MADELEINE


Ebbene sì, nonostante dichiariamo nel titolo del nostro blog di aver girato il Canada in lungo e in largo, anche a noi mancano alcune mete imperdibili.
Inauguro dunque con questo post una nuova rubrica, le “crocette mancanti”, luoghi del Canada che avremmo voluto visitare o eventi a cui avremmo voluto assistere e ancora non ne abbiamo avuto l’occasione.
Il primo di questi in assoluto è la nascita delle baby foche alle Îles de la Madeleine, nel nord del Québec.
Situate al centro del Golfo del San Lorenzo, queste isole rappresentano un luogo magico dove il tempo sembra rallentare la sua corsa e lasciare alle meraviglie del paesaggio il compito di scandirne i ritmi.
A fine febbraio/inizio marzo, quando la neve e il ghiaccio ricoprono ancora il fiume San Lorenzo creando un affascinante paesaggio lunare, le isole offrono l’esperienza imperdibile dell’osservazione dei cuccioli di foca.
In questo periodo infatti colonie di foche grigie provenienti dalla Groenlandia raggiungono le isole per dare alla luce i propri cuccioli e poi proseguire il lungo viaggio verso il loro habitat estivo, l’Artico, a 3.000 km di distanza. Durante la loro permanenza sulla banchisa è possibile osservare i cuccioli di foca nel loro habitat naturale sia con percorsi guidati organizzati da un centro di studi specializzato, che con escursioni in elicottero. E’ addirittura possibile accarezzarli o prenderli in braccio, immaginatevi quanto devono essere teneri!
Ora che il Parlamento Europeo ha approvato la messa al bando dei prodotti derivati dalla foca della Groenlandia a manto bianco (Canada) e di quella a manto grigio blu, ovvero cistofora crestata (Russia), c'è da augurarsi che si sia fatto un passo avanti per la salvaguardia di questi magnifici animali, che spero possano diventare in futuro solo le prede della caccia fotografica!

martedì 6 marzo 2007

BRYAN ADAMS IN CONCERTO


Quella sera di settembre del 1994 la piazza Novi Sad di Modena non era esattamente gremita nonostante la presenza di Giorgia, Anita Baker, Bocelli. Luciano Pavarotti era in forma per il suo Pavarotti & Friends, ma la pioggerellina tardo estiva non aiutava l'atmosfera. Tuttavia per me quella serata fu meravigliosa perchè le varie esibizioni furono memorabili e soprattutto il duetto di Luciano Pavarotti e Bryan Adams che cantarono "O' Sole Mio".
Bryan sarà in concerto in Italia a fine marzo :
Venerdì 23 marzo Milano Mazda Palace
Sabato 24 marzo Padova Palasport
Domenica 25 marzo Bolzano Palaonda
Martedì 27 marzo Roma Palalottomatica
Mercoledì 28 marzo Ancona Palarossini
Tra le sue canzoni che mi piacciono di più c'è "Open Road".
Sono al volante, ho la luce verde, senza nessuna paura perchè sono fatto per la vita, cuore e anima, e allora fai rombare il motore, premi sull'acceleratore, voglio che le strisce bianche dell'autostrada mi guidino fuori città, continuo a correre, chissà dove sto andando? la vita è una strada aperta, la storia più bella mai raccontata, un cielo senza fine, un mare profondo, una strada aperta, un mare profondo, ho le luci accese, per guidarmi nella notte, il finestrino abbassato e la radio che va mi fa sentire vivo.

lunedì 5 marzo 2007

LES JOURNEES DU CINEMA QUEBECOIS EN ITALIE, fino al 16 marzo


Non perdetevi questa occasione! Lodevole iniziativa quella del Centre Culturel Français che dopo il successo delle tre precedenti edizioni, presenta a Milano e a Torino 5 pellicole (originali in francese sottotitolati in italiano) di produzione quebecchese sul tema della fanciullezza, un mondo in divenire di fantasia, mito e realtà.
Sabato scorso ho visto sia MISS METEO che LA GRIFFE MAGIQUE.
Con il primo, rivisitazione della sindrome di Peter Pan, mi sono davvero divertita specchiandomi, come farebbe chiunque, nella protagonista. Per quanto riguarda il documentario incentrato sulla creatrice di gran parte dei costumi del Cinque du Soleil, ormai conosciuto in tutto il mondo, l’esplorazione dell’universo fanciullesco che è in ciascuno di noi, mi sono calata in un percorso di dolce poesia… un pomeriggio trascorso serenamente lontano dal caos quotidiano!
Non vedo l’ora che arrivi giovedì, quando riprenderà la programmazione a Milano, e mi chiuderò nel buio della sala a godermi altri momenti tra mito e realtà: ROMEO ET JULIETTE,l’amore adolescenziale nella moderna Montréal, PETITES CHRONIQUES DE MOMENTS DE TENDRESSE, il rapporto che lega un bimbo al suo orsacchiotto e FAMIGLIA, un difficile momento nel rapporto madre-figlia.Non voglio svelarvi di più! Per sedi, orari, trame e molto di più cliccate qui e qui

venerdì 2 marzo 2007

HOCKEY SU GHIACCIO: CANADIENS VS. MAPLE LEAFS 5 A 4



Wow! Che entusiasmante partita quella di lunedì scorso al Bell Centre di Montréal. Una lotta fratricida tra la squadra di casa dei Canadiens e i Maple Leafs di Toronto con la vittoria dei locali per 5 a 4 al termine di un incontro combattuto ed incerto fino alla fine che ha fatto trarre un sospiro di sollievo ai supporter dei Canadiens; dopo questo risultato le possibilità di accesso per entrambi i team ai play-off della prestigiosa Stanley Cup di hockey rimangono intatte e sono legate non solo ai risultati degli incontri di regular season che ancora devono essere disputati ma anche a come si comporteranno le squadre rivali più agguerrite, in particolare le due compagini di New York, Rangers e Islanders.
L’altra squadra canadese della Eastern Conference (Northeast Division) gli Ottawa Senators, è molto più tranquilla, la sua classifica infatti la pone probabilmente al riparo da spiacevoli sorprese.
Anche nella Western Conference (Northwest Division) della NHL (National Hockey League) gareggiano tre squadre canadesi: i Vancouver Canucks (che l’anno scorso sfiorarono la grande impresa di vincere la Stanley Cup), i Calgary Flames e gli Edmonton Oilers. Anche qui, come per la Eastern Conference, i Canucks possono guardare con una certa serenità al prosieguo della stagione; per Calgary e Vancouver ci sarà ancora molto da lottare per entrare nel novero delle squadre che disputeranno i play off.

giovedì 1 marzo 2007

INIZIA OGGI L'ANNO POLARE INTERNAZIONALE



Sarà inaugurato questa mattina alle ore 10.30 al Palais de la Découverte di Parigi l'International Polar Year. Il programma, lanciato dall'International Council for Science (ICSU) e dalla World Meteorological Organization (WMO), si pone l'obiettivo di effettuare ben 220 studi scientifici sull'Artico e l'Antartide. Vi parteciperanno migliaia di studiosi provenienti da 60 nazioni. Si tratta dello sforzo di ricerca globale più grande degli ultimi 50 anni.

Le ricerche verteranno sui cambiamenti climatici, in particolare per quanto riguarda neve e ghiaccio, le ricadute a livello globale e gli effetti sulle condizioni di vita delle comunità locali. Gli scienziati cercheranno di ottenere anche una migliore comprensione dei principali meccanismi terrestri, oceanici e atmosferici che controllano il pianeta.

La campagna si propone inoltre di far conoscere al pubblico le problematiche del riscaldamento globale. Secondo la Nasa tra il 2004 e il 2005 i ghiacci del Polo Nord si sono ridotti del 14%, un'area grande più o meno quanto la Turchia e nell'ultimo secolo l'aumento medio di temperatura è stato di 6 gradi.

Sul sito italiano non c'è ancora un programma di eventi per il nostro paese, vi suggerisco di controllarlo di tanto in tanto per eventuali aggiornamenti.